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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Daniele Vicari

• Castel di Tora (Rieti) 26 febbraio 1967. Regista. Ha firmato diversi cortometraggi e documentari ed ha partecipato al film collettivo Partigiani, coprodotto dall’Anpi. Insieme a Guido Chiesa ha codiretto il documentario Non mi basta mai, sulla vita di cinque operai licenziati dalla Fiat nell’80. Primo lungometraggio Velocità massima, presentato alla 59ª Mostra del Cinema di Venezia (2002), David di Donatello 2003 come miglior regista emergente. Nel 2007 il documentario Il mio paese (David), viaggio attraverso l’Italia, da sud a nord, ripercorrendo a ritroso le tappe di un altro documentario, L’Italia non è un paese povero di Joris Ivens, commissionato nel 1959 da Enrico Mattei. Da ultimo Il passato è una terra straniera, dall’omonimo best seller di Gianrico Carofiglio, in concorso al Festival internazionale del film di Roma.
• Tre David di Donatello per Diaz Don’t Clean Up This Blood (2012), il film sui fatti del G8 di Genova, lui lo descrive come: «un film irripetibile, un vero e proprio kolossal con 140 attori, diecimila comparse, un set totalmente ricostruito, Genova rifatta a Bucarest. Diaz ha lasciato un solco dentro di me» [ews.cinecitta.com 27/6/2014]. Adesso è al lavoro su un film «quasi metafisico» che narrerà una delle più grandi tragedie della storia dell’alpinismo, il Freney del ’61, a cui partecipò anche Walter Bonatti e persero la vita quattro persone.
• «Io sono figlio di emigranti, i miei si sono conosciuti in Svizzera dove mio padre lavorava in un cementificio e mia madre lavava bottiglie da riciclo» (da un’intervista di Silvana Silvestri).