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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Giuseppe Soffiantini

• Manerbio (Brescia) 6 marzo 1935. Imprenditore. Rapito il 17 giugno 1997 dall’Anonima sequestri, fu liberato dopo 237 giorni di prigionia il 9 febbraio 1998 (pagato un riscatto di 5 miliardi di lire). «Quando si è vittima di un sequestro e se ne esce vivi, o si perdonano i propri aguzzini o si resta sequestrati a vita. Ho conosciuto altri sequestrati che hanno perso il sonno, per il rancore che tormentava la loro anima. Io credo che questi reati vadano severamente puniti, ma per fortuna, quando la sera spengo la luce, dormo tranquillo».
• «Durante la prigionia sono stato attraversato dai sentimenti più diversi: assalito dalla paura, sprofondato nella più disperata solitudine, in certi momenti mi sono sentito un uomo finito, ho temuto per la mia vita e per i familiari, ho provato vergogna per il genere umano, ho conosciuto l’odio, ho pianto sfiduciato, ma ho anche avuto compassione per i miei stessi aguzzini che, in un certo senso, avevano più paura di me. Al più malvagio di loro un giorno dissi: “Mi tratti come una bestia... ma potrei essere tuo padre”. Lo vidi scappare dalla tenda, in cui mi tenevano incatenato, con le lacrime agli occhi».
• Nel 2007 protestò perché a Pietro Raimondi, il basista della banda condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione (fuori dopo 9 anni), era stato imposto l’obbligo di soggiorno proprio a Manerbio. Nello stesso anno Giovanni Farina (Tempio Pausania, Sassari, 22 settembre 1950), uno dei suoi carcerieri (quello che per convincere la famiglia a pagare il riscatto gli tagliò un orecchio), gli scrisse per chiedergli aiuto a pubblicare certe poesie che aveva scritto. «Mi sembrava giusto dare una possibilità a chi paga il suo errore con il carcere. Non sono Dio, non devo perdonare nessuno. Mi limito a non odiare», replicò dopo averle raccolte a sue spese in Giuseppe Soffiantini pubblica alcune poesie di Giovanni Farina. Poesie (La Compagnia della Stampa, 2007).