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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Riccardo Schicchi

• Augusta (Siracusa) 12 marzo 1953 – Roma 10 dicembre 2012. Fu il patron della più grande impresa italiana a luci rosse, Diva futura (fondata nel 1983 con l’allora fidanzata Ilona Staller).
• Già condannato a sei anni nel 2006 con la moglie Eva Henger per sfruttamento della prostituzione, nuova condanna a 4 anni e sei mesi nel 2008. «Ci chiamano per organizzare spettacoli, e le nostre ragazze sono giovani, femminili ed eccitanti. Se qualcuna di loro cede a una tentazione economica io cosa c’entro? Purtroppo ci sono due Italie: una si diverte, l’altra giudica» (a Paolo G. Brera).
• Burrascosi furono i rapporti con le ex. Henger: «Siamo separati da nove anni. Ci vediamo soltanto per i nostri figli, nelle ricorrenze ufficiali. Non frequento il suo ambiente e lui non frequenta il mio. Nel suo ufficio non metto mai piede. E per fortuna, aggiungo oggi!». Ilona Staller: «Non ci frequentiamo e non siamo amici. Non abbiamo nessun tipo di rapporto. Contavo di rivederlo a fine mese a Bergamo davanti al giudice, perché mi ha denunciata per diffamazione. In un’intervista a Vanity Fair avevo raccontato che si era scordato di dirmi che John Holmes aveva l’Aids, quando ho girato i miei film con lui. Sa, ai tempi non si usava il preservativo...» (a Elvira Serra nel marzo 2007).
• Dalla Henger ebbe i figli Mercedes e Riccardo.
• Soffriva di una forma grave di diabete. Funerale nella chiesa romana dei Santi Pietro e Paolo, all’Eur. Presente anche Ilona Staller. «“Abbiamo fatto tanta poesia – ha detto rivolgendosi al feretro di Schicchi –. Per tutti era erotismo e pornografia, per noi, invece, era poesia”» (Paolo Rodari) [Fog 15/12/2012].
• Rocco Siffredi: «Per me è stato come un padre, gli devo tutto ed è un grande lutto per il porno italiano perché era un amante della bellezza e, pur fiutando il business, lavorava con vero trasporto e passione» (a Maurizio Porro) [Cds 20/12/2012].
• «Uomo di una religiosità schiva e trattenuta, sino all’ultimo si era interrogato sul senso della fornicazione, aveva scrutato nei suoi abissi, e annaspato tra le macerie spirituali del piacere. Schicchi era un grande appassionato di cinema e di fotografia, nonché amante della bellezza. E alla ricerca della bellezza ha dedicato la sua vita di imprenditore, oltre che di uomo e di marito» (Andrea Minuz, docente di Cinema e cultura visuale alla Sapienza di Roma).
• Debora Attanasio, giornalista, sua ex segretaria: «Riccardo Schicchi non era la persona che sembrava anche a me, prima di trascorrere con lui dieci ore al giorno per anni e anni. Riccardo non era maschilista. Per lui, le donne erano meravigliose creature superiori e le invidiava perché, se lo vogliono, possono associarsi senza imbarazzo a un mondo rosa fatto di farfalle, piume, abiti velati e svolazzanti, pesciolini colorati. Adorava l’iconografia mielosa dei manga (…). A Riccardo Schicchi piaceva stupire, non mortificare. “Siamo degli amorali”, ripeteva sempre, “non immorali”» [Marieclaire 12/12/2012].