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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Brunello Cucinelli

• Castel Rigone (Perugia) 3 settembre 1953. Imprenditore. È il re del cashmere (oltre al marchio omonimo, Rivamonti e Gunex): 783 dipendenti, 279 milioni di fatturato nel 2012 (il 75% all’estero). «Fino a 15 anni ho fatto il contadino ed ero il più bravo della famiglia a fare solchi dritti, perché a differenza di tutti non seguivo la coppia di vacche, ma la trainavo dal davanti. Ho continuato con lo stesso metodo» (a Stefania Rossini) [Esp 12/10/2012].
• «I miei erano contadini mezzadri. Fino al 1967 siamo vissuti in una casa, a Castel Rigone dove sono nato, senza luce né acqua. La mattina andavo a scuola a piedi. In casa si era in 13 fra nonni, zii e cugini e la vita era faticosa, ma bella perché rispettosa della natura e dei suoi ritmi. Quando mio babbo fu assunto come operaio, ci trasferimmo vicino a Perugia» (a Mariangela Mianiti) [Vty 5/12/2012]. Geometra per caso («col 6 politico»), ingegnere mancato (un esame in tre anni), «ero il terzo figlio, il signorino, quello che non lavorava. Sognavo di diventare ingegnere, scienziato, sacerdote. E andavo al bar Gigino», «la mia grande scuola di vita, il mio ateneo. Ho passato anni a discutere fino a notte fonda di teologia, religione, donne, economia e soprattutto politica. C’erano tante persone diverse, dall’industriale al notaio, il calzolaio, la prostituta che arrivava a fine lavoro. Poi, un giorno, a 25 anni, ho avuto una folgorazione: colorare il cashmere, che fino ad allora era stato solo maschile e in tinte neutre. Frequentavo il piccolo negozio di abbigliamento della mia fidanzata, che poco dopo sarebbe diventata mia moglie, e avevo notato il successo dei pullover Benetton di shetland colorato. Cominciai a produrre poche decine di pezzi e a venderli in Trentino Alto Adige perché lì c’erano gli unici che pagavano a trenta giorni. Sono ancora miei clienti» [a Stefania Rossini, cit.].
• «Presto Cucinelli si trasformò in un marchio di prestigio mondiale e la sede diventò troppo piccola per le nuove esigenze. Nel 1985, la svolta: comprò e restaurò, curando ogni dettaglio, il castello trecentesco di Solomeo e il piccolo borgo adiacente, dove trasferì la nuova sede, gli uffici e i laboratori aziendali. Qui, reinvestendo buona parte dei profitti, realizzò il sogno di creare “un’impresa umanistica”, cioè con l’uomo al centro di tutte le cose: “Il mio babbo, operaio del cemento armato, non solo faceva un lavoro duro ma, come se non bastasse, era costantemente umiliato dal padrone. Io mi sono posto l’obiettivo di rendere il lavoro più umano”. I dipendenti non timbrano il cartellino, le paghe degli artigiani operai sono più alte della media: “In questo settore lo stipendio è meno di mille euro al mese. Come posso convincere un giovane bravo a lavorare per me se non gli offro, oltre a uno stipendio più alto, anche un ambiente migliore, più umano, e la possibilità di condividere un progetto e degli obiettivi?”» [Voce Arancio].
• «Riconoscimenti e onorificenze sono arrivati in abbondanza: il “Best of Best” americano per le migliori aziende del mondo, il premio “Imprenditore Olivettiano” nel 2009, il “Guido Carli” come imprenditore-filosofo. Nel 2010 il cavalierato della Repubblica Italiana dal presidente Giorgio Napolitano e la laurea honoris causa in Filosofia ed etica dei rapporti umani dall’Università degli studi di Perugia» [ibidem].
• Nel 2008 ha aperto un teatro a modello ateniese (fedele in ogni più piccolo dettaglio), adibito a luogo d’incontro e di pensiero (inaugurazione di Luca Ronconi).
• Nell’aprile 2012, alla vigilia dell’ingresso in Borsa, ha inserito come amministratore indipendente nel cda dell’azienda il suo padre spirituale, il rettore della basilica di San Benedetto di Norcia Padre Cassiano (al secolo Calsian Folson, nato a Lynn, in Massachussets, nel 1955), «per verificare che non si faccia male all’uomo».
• Il 27 aprile la Brunello Cucinelli Spa si è quotata alla Borsa di Milano (unica azienda ad averlo fatto nel 2012). Grande successo: già pochi mesi dopo il valore del titolo era più che raddoppiato.
• «Nel mio lavoro ho preso a esempio la cultura di San Benedetto, laddove dice di essere rigoroso e dolce, esigente maestro e amabile padre. Dice anche “Cura la mente con lo studio, l’anima con la preghiera e il lavoro”: ecco, io credo che dobbiamo tornare a fare una vita più umana, in cui lavoro, studio e preghiera siano ben bilanciati» (a Luca Ubaldeschi) [Sta 28/12/2012].
• «Non credo ci sia contraddizione tra parlare di morale ed etica nel lavoro e prodotti venduti a 1000 euro. Vorrei che mi dicessero che i nostri prodotti sono costosi, sì, ma non cari. Se sono costosi, si riconosce l’opera di chi li ha lavorati; se sono cari, allora qualcuno ne ha approfittato. Vorrei che chi compra i nostri articoli sapesse che cerchiamo di fare un profitto sano, garbato, senza cercare di recar danni a nessuno» [ibidem]. «Io divido i profitti in quattro parti: la prima resta all’impresa, la seconda va alla mia famiglia, la terza alle persone che lavorano con me, la quarta è destinata ad abbellire il mondo, sia aiutando chi è in difficoltà, sia edificando una chiesa o un teatro» [a Stefania Rossini, cit.].
• «Ci aspetta un secolo d’oro, una nuova primavera, un secondo Rinascimento. C’è un bel momento, intorno al 1535, quando i mercanti tornano dall’America e portano pomodoro, mais e patate e sconvolgono i sistemi di produzione europea. Mi sembra simile alla fase che viviamo oggi: ci sono nuovi mondi che sono arrivati con i loro prodotti e stanno cambiando l’umanità, ma in questo progetto noi siamo al centro, perché per questi popoli noi siamo un punto di riferimento. C’è un mondo intero, un nuovo mondo, che è affascinato dall’Italia, dai nostri manufatti, dalla nostra bellezza, cultura, unicità. Il meglio per il Paese deve ancora arrivare» [a Luca Ubaldeschi, cit.].
• «Sono affascinato dalla politica, la rispetto, discuto, parlo di politica anche con i miei dipendenti, ma, no, non mi candido a nulla. Sono di formazione socialista, forse più correttamente direi socialdemocratica. Di recente ho visto una bella politica con l’esperienza delle primarie del Pd. Renzi? Ha restituito alla politica sogno e garbo, tranne che per quella espressione, “rottamare”: sarebbe servito un termine meno duro. Però avrei votato anche alle primarie del Pdl, se le avessero fatte» [ibidem].
• «Due anni fa ho messo un punto e ho sentenziato: l’anima è immortale. Ci ho pensato per 30 o 40 anni, poi un giorno mi sono detto: “Domenica decidi”. Così è stato, al ritorno da una delle mie passeggiate nel bosco, quando mi ubriaco di bei pensieri» (ad Alessandro Ferrucci) [Fat 25/2/2013].
• Sposato con Federica, due figlie: Camilla e Carolina.
• Appassionato di calcio, cui gioca tuttora ogni settimana («Squadra preferita? Sono indeciso tra la Juve e l’Inter»), è il presidente del Castel Rigone, squadra del suo borgo natale da lui stesso fondata nel 1998 e ascesa nel corso degli anni fino alla Lega Pro Seconda Divisione (la vecchia serie C2), al termine della stagione sportiva 2012-2013. Ciò ha fatto di Castel Rigone (frazione di circa 400 anime) il più piccolo paese italiano a vantare una squadra nel calcio professionistico.