9 novembre 1996
Corteo del Polo delle libertà a Roma contro la finanziaria
• Mezzo milione di persone secondo la questura, il doppio nelle stime degli organizzatori: è il bilancio della manifestazione del Polo contro la Finanziaria. Sono le 18,30 quando uno speaker da’ il Grande Annuncio. Il popolo del centro destra, rimasto fino a quel momento in educata, silenziosa, tiepida attesa dei quattro leader del Polo, improvvisamente si scalda. Parte un’ovazione. Le bandiere prendono a sventolare tutte assieme. Sono migliaia. Equamente divise a metà: bianche e azzurre per An, bianche rosse e verdi per Forza Italia. In minoranza quelle del Cdu di Buttiglione che ostentano, al centro, lo scudo crociato della vecchia Dc. Arrivano i leader. Berlusconi con doppiopetto ma senza il maglioncino di cachemire che aveva promesso. Fini e Buttiglione anche loro in divisa d’ordinanza, mentre Casini ostenta una tenuta da weekend: maglione girocollo e giaccone. Ma la sopresa viene da Berlusconi che a un certo punto, sentendo la folla che scandisce: «Chi non salta nell’Ulivo è ...», non ha resitito e si mette a saltare anche lui. Il leader del Polo lancia un duro attacco al governo delle sinistre: «si è impadronito di tutti i posti chiave del Paese» e poi «la democrazia è in pericolo “Il premier bisogna mandarlo a casa”»