22 settembre 2011
Un secolo e mezzo dopo, Torino ricorda
• Una corona è deposta
accanto alla lapide in piazza San Carlo, a Torino. «Il tragico evento del 1864
rappresenta una spontanea reazione agli accordi del trasferimento della
capitale, non direttamente comunicati ai cittadini (...) Il Consiglio comunale
ha ritenuto giusto che la ricorrenza dell’eccidio sia ancora ricordata. (...) I
moti torinesi restano nella
memoria storica e offrono occasioni di riflessione sui percorsi e le vicende che
hanno portato all’Unità d’Italia» (Giulio Cesare Rattazzi, vicepresidente del
Consiglio comunale di Torino). Presenti alla cerimonia i Gonfaloni del Comune e
della Regione. [Ansa]
• «Una sollevazione della
piazza contro le istituzioni che – come ricordano gli storici del Risorgimento
– ha segnato la fine di un’epoca, una cesura drammatica nella storia e nell’identità
cittadina, e alimentato a lungo un rancore per il mancato riconoscimento della
primazia risorgimentale di Torino. All’improvviso, in quel settembre del 1864,
la prima capitale dell’Italia unita si è trovata costretta a ridisegnare il
proprio modello per trasformarsi da città di servizi a città della scienza
prima e, poco più tardi, dell’industria». [Eco di Torino 21/9/2011]
•
«I caduti
del 1864 sono veri martiri della nostra città ed è ingiusto il totale oblio
della storia cui sono condannati dai libri di testo» (da un ordine del giorno del gruppo consigliare della Lega nord al Comune di Torino).