Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1902  luglio 14 Lunedì calendario

Le macerie del campanile di Venezia

«Le ruine del campanile vedute dalla piazza sono singolari, strane. Non le solite ruine dalle quali si può indurre qualcosa della forma del monumento caduto; non larghi brani della veste antica, ma un cumolo di pietriccio, di sassi, di polvere bianca come la calce viva. Di là sembrano paragonabili a certe ruine antiche lungo l’Eufrate o il Tigri che consistono in mucchi di sabbie formate dallo sgretolamento dei mattoni non cotti, ma semplicemente diseccati al sole. All’incontro venuti dalla Porta della Carta (…) i ruderi sono meno triti e minuti. Diversi blocchi di muratura si accavallano a travi e macigni. Si vedono lamine di piombo contorte, accartocciate; una grossa campana; alcuni pezzi scolpiti della loggetta del Sansovino». [Corrado Ricci, Cds 17-18/7/1902]