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 2008  aprile 04 Venerdì calendario

L’Alitalia ha un nuovo presidente: si chiama Aristide Police e di mestiere fa il giurista. • Beh, hanno fatto presto, no? Prodi e gli altri tutti d’accordo?Guardi che per la prima volta nella storia del Paese il presidente dell’Alitalia non è stato nominato dai politici

L’Alitalia ha un nuovo presidente: si chiama Aristide Police e di mestiere fa il giurista.

• Beh, hanno fatto presto, no? Prodi e gli altri tutti d’accordo?
Guardi che per la prima volta nella storia del Paese il presidente dell’Alitalia non è stato nominato dai politici. Aristide Police è un giurista napoletano di 40 anni – e anche questa giovinezza è un fatto piuttosto eccezionale – che insegna Diritto processuale amministrativo alla Luiss e Diritto amministrativo a Tor Vergata, che stava già nel consiglio d’amministrazione dell’Alitalia e che i suoi tre colleghi del cda hanno votato dopo una discussione di quasi cinque ore.

• Già, il consiglio d’amministrazione... Chi sono costoro?
Oltre a Police, ci sono due dirigenti del Tesoro – Giovanni Sabatini e Luciano Vannozzi – un altro napoletano, però di 71 anni compiuti quindici giorni fa, che si chiama Carlo Santini e ha diretto tra l’altro l’Ufficio italiano cambi della Banca d’Italia, un punto delicatissimo del sistema. Costoro si sono riuniti ieri poco dopo le due del pomeriggio. Prima c’era stata un vertice dei ministri con Padoa-Schioppa, Bersani e Bianchi. Nessuno di loro ha voluto parlare con i giornalisti. In una nota hanno promesso di impegnarsi per «garantire la continuità di governo dell’azienda». Era un’avvertenza ai quattro del cda che si sarebbero incontrati un’ora dop non ci portate i libri in tribunale adesso, aspettate ancora un po’. I quattro hanno faticato ad accogliere il messaggi da questo momento in poi rispondono loro di ogni atto e il rischio di finire nei guai, per esempio per “fallimento ritardato”, esiste. Dopo cinque ore hanno deciso di non far nulla, per il momento. Nominato il nuovo presidente, se ne sono andati a casa poco dopo le nove di sera dichiarando che per loro «l’offerta Air France è quella idonea ad assicurare ad Alitalia il ritorno ad una crescita profittevole».

• Ma Air France non aveva piantato il tavolo della trattativa?
Sì, ma ieri hanno fatto tutti finta che l’addio di Spinetta dell’altra sera fosse solo un espediente tattico. Così abbiamo sentito Prodi richiamarsi al buon senso delle parti e abbiamo letto lanci di agenzie titolati: «I sindacati aprono ad Air France». Sì, aprono, ma dietro la porta ormai non c’è nessuno. Prodi s’è dato 48 ore di tempo (a partire da ieri) per capire se con i francesi c’è ancora qualche margine di trattativa. E oggi il cda Alitalia incontrerà i magnifici otto che hanno combinato questo guaio.

• E’ solo colpa dei sindacati?
Beh, la colpa di questo finale è tutta loro. Ho l’impressione che abbiano fatto lo stesso sbaglio di Mastella: non capire il momento storico nel quale si trovano e comportarsi come se il contesto fosse quello di sempre. Ieri si sono appellati al governo italiano per una mediazione. Ma in questa trattativa la controparte è la Francia (Air France è quotata e il suo maggior azionista, col 18%, è lo Stato) e la Borsa di Parigi, saputo che l’acquisizione di Alitalia non si fa più, ha fatto salire il titolo del due e passa per cento. Il governo italiano non può fare la mediazione come si si trattasse di un qualunque contenzioso tra Fiat e sindacati. Dietro la porta aperta non c’è nessuno.

• E la cordata di Berlusconi?
In questo momento il cavaliere bianco che può salvare la situazione è Lufthansa. Lufthansa ha ribadito ancora ieri la sua simpatia per la compagnia e per il mercato italiani. Però fino ad oggi è stata a guardare. I tedeschi hanno tra l’altro già pronto il veicolo per intervenire: è Air Dolomiti, cento per cento tedesca, ma di bandiera italiana. Questa piccola compagnia fa oggi operazioni di fideraggio, cioè trasporta passeggeri dall’Italia agli aeroporti tedeschi. Intorno ad Air Dolomiti si potrebbe formare la famosa cordata, perché, essendo italiana, Air Dolomiti può chiedere i diritti di volo da Malpensa che Alitalia ha abbandonato e che i francesi non volevano fossero ceduti ad altri. Quindi Air Dolomiti-Air One-Lufthansa e un altro gruppo di imprenditori italiani, ciascuno con una fiche e capaci di aumentare il tasso di italianità dell’impresa, possono essere la famosa cordata. Non domani mattina. però. chiaro che gli conviene aspettare il commissariamento, contro il quale Bonanni ed Epifani tuonano fin da ieri, ma che i quattro amministratori che devono rispondere al giudice di ogni loro atto potrebbero ritenere inevitabile. A fare il commissario potrebbe venire Enrico Bondi, quello che ha salvato Parmalat e di cui si vociferava già da alcuni giorni. Il 40% per del personale Alitalia andrebbe in cassa integrazione immediatamente. Le parti non redditizie dell’azienda sarebbero cedute o chiuse. E nel frattempo si sarebbe già insediato il nuovo governo. Potrebbe accadere, sì. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/4/2008]