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 2008  ottobre 27 Lunedì calendario

Settimana decisiva per Alitalia...• Come sarebbe? Non era tutto risolto?Se mi fa finire di parlare

Settimana decisiva per Alitalia...

Come sarebbe? Non era tutto risolto?
Se mi fa finire di parlare... No, non era tutto risolto. Dunque, stavo dicendo: settimana decisiva per Alitalia. Domani si riuniscono i soci e deliberano sulla trasformazione di Cai da società a responsabilità limitata (srl) a società per azioni (spa). Cai – glielo ricordo – è la società che deve comprare dal commissario Fantozzi la polpa della compagnia. La quale ha volato in queste settimane e continuerà ancora a volare fino al 30 novembre agli ordini di Fantozzi. Dico “volare” e devo subito farle sapere che questi voli sono andati via via diminuendo, dato che il commissario doveva contenere le perdite e gli aerei viaggiavano troppo spesso vuoti. Ci sono in questo momento 44 velivoli a terra e il numero di passeggeri rispetto all’anno scorso è diminuito del 28,3%. In ogni caso, per riassumere le ultime puntate, Cai era impegnata nell’acquisto della parte buona della compagnia mentre la parte cattiva (debiti e perdite) sarebbero rimasti in capo al commissario. Senonché i soci di Cai hanno finora fatto molta teoria e poca pratica. Adesso, questa settimana, devono tirare fuori i soldi. Quanti soldi? Lo decidono appunto domani: qualcosa che sta tra il milione e il milione e duecentomila euro. Entro giovedì di questa settimana deve poi finire la discussione con i sindacati sui contratti d’assunzione...

Ma ancora si parla di questo? Non c’era stato tutto quel gran dramma con la Cgil che entrava e usciva, i piloti indignati eccetera?
E’ ancora tutto in piedi. Si sa solo che gli assunti saranno 12.639. I piloti però non vogliono più essere inquadrati come dirigenti, status che li renderebbe facilmente licenziabili, e pretendono di avere in cambio un contratto di lavoro tutto per loro. Questo permetterebbe alle due sigle di categoria (Anpac e Up) di sopravvivere bene alla trasformazione e di conservare pressoché intatto il vecchio potere di interdizione. Cai naturalmente non ne vuole neanche sentir parlare e ha detto ancora una volta che, se i piloti non firmano, venerdì non presenterà l’offerta. Non so se mi spiego.

Fallimento?
Se non c’è un’offerta... Ma ci sono altre incognite. Dopo la chiusura di un paio di mesi fa, è arrivata la crisi finanziaria. Parecchi soci avrebbero molta meno voglia di tirar fuori soldi per la compagnia, in un momento in cui la liquidità è tanto preziosa. Lo stesso Colaninno, che s’era impegnato per 150 milioni, dovrebbe essere sceso, almeno nelle intenzioni, a 100 milioni. Pensi un pò’ per farseli prestare s’era messo d’accordo con Lehman! Colaninno, che come ricorderà è il presidente di Cai, sta cercando di far cassa vendendo la sua Rodriquez Cantieri Navali, ma gli acquirenti più a portata di mano – Finmeccanica e Fincantieri – hanno spiegato che non vogliono comprare. Potrebbe vendere il pacchetto Unicredit. Ma ai prezzi di adesso!

Mi sta dicendo che potrebbe saltare tutto?
No. Colaninno risolverà le sue questioni e rimarrà al suo posto. possibile che mollino Aponte e il fondo Clessidra, ma dovrebbero subentrare Francesco Micheli e Nerio Alessandri con 30-50 milioni a testa. Poi c’è il partner straniero che dovrebbe portare 150-200 milioni. Non si sa ancora se sarà Air France o Lufthansa, come chiede Formigoni (Lufthansa sembra meglio intenzionata su Malpensa). Tenga conto poi che un advisor ha valutato Alitalia 700-900 milioni e che Bruxelles potrebbe pretendere un’asta per l’aggiudicazione della compagnia. Cai sta pensando a un capitale di un miliardo e due anche per rintuzzare eventuali concorrenti che venissero a darle fastido sul prezzo. Bruxelles è in effetti un problema.

Perché?
Il prossimo 12 novembre Bruxelles sancirà che i 300 milioni versati da Prodi ad Alitalia e trasformati da Tremonti in patrimonio sono un aiuto di stato e andranno restituiti. Chi dovrà restituirli? Quelli di Cai non ci pensano proprio e vogliono rassicurazioni assolute dal governo. Se non sarà Cai sarà allora la bad company di Fantozzi, che potrà ridare i soldi al Tesoro solo facendo piangere gli altri creditori. Costoro potrebbero allora andare in tribunale e sostenere che la nuova Cai è la continuazione della vecchia Alitalia e deve farsi carico dei debiti. I quali, stando all’ultima valutazione (fine agosto), ammontavano a 1,246 miliardi. Ma, al momento delle cause, potrebbero essere parecchi di più: ci sono infatti anche i 900 milioni di Carlo Toto (Air One) che da qualche parte dovranno pur finire. Toto sostiene che a fronte di quei 900 milioni di debiti ci sono 300 milioni di crediti e 675 milioni di aerei. Numeri ancora buoni dopo la crisi finanziaria e le pesanti svalutazioni a cui tutti sono stati costretti? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 27/10/2008]