Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 23 Mercoledì calendario

Le vittime italiane da influenza suina sono a questo punto tre: il paziente di Napoli, deceduto il 4 settembre e di cui non è stato dif­fuso il nome; Giovanna Russo, spirata l’altro giorno all’ospeda­le di Messina; una donna di 57 anni che ha cessato di vivere ieri a Cesena (nella foto Ansa, l’ospedale romagnolo) ed è ri­masta anche lei anonima

Le vittime italiane da influenza suina sono a questo punto tre: il paziente di Napoli, deceduto il 4 settembre e di cui non è stato dif­fuso il nome; Giovanna Russo, spirata l’altro giorno all’ospeda­le di Messina; una donna di 57 anni che ha cessato di vivere ieri a Cesena (nella foto Ansa, l’ospedale romagnolo) ed è ri­masta anche lei anonima.

C’è allarme?
Non mi pare. Direi anzi che gli italiani stanno accogliendo le notizie relative alla pandemia persino con una punta di scetti­cismo. La paziente morta ieri al Bufalini di Cesena era ricovera­ta dal 31 agosto, risiedeva in una comunità per disabili nella quale si sono verificati altri die­ci casi tutti risolti senza proble­mi, soffriva di molte altre pato­logie e se n’è andata dopo una grave sindrome respiratoria che ha determinato complican­ze irreversibili. Diverso è il ca­so di Giovanna Russo, 46 anni, di professione avvocato, divor­ziata e madre di tre figli: era sa­nissima e il virus AH1N1 l’ha uc­cisa sabato, mentre era ricove­rata nel reparto rianimazione dell’ospedale Papardo di Messi­na. L’avevano portata in ospe­dale l’8 settembre per una gra­ve infiammazione polmonare. Ma stava male da molti giorni e il virus è stato rilevato solo allo­ra (peraltro al secondo tampo­ne era scomparso). La morte dell’avvocatessa Russo ha reso tutti inquieti: non era stata al­l’estero e non era nell’età che si considera a rischio per questa patologia, cioè quella tra i 25 e i 40. Ieri la Procura di Messina ha emesso venti avvisi di garan­zia in relazione a questo caso, ma gli stessi magistrati hanno poi spiegato che si trattava di un atto dovuto, necessario per procedere all’autopsia.

Come facciamo a essere sicuri che non sia stata curata male?
Il direttore generale dell’ospe­dale, Armando Caruso, ha spie­gato ai cronisti che al Papardo sono state curate finora 21 per­sone, di cui 11 ricoverate e 10 solo visitate: stanno tutte benis­simo. C’è poi la testimonianza della sorella, Giusy Russo, che fa il medico a Napoli e che ha assistito Giovanna negli ultimi dieci giorni. Ha detto che la pa­ziente è stata curata benissimo da tutto il personale medico e ha aggiunto: «Mia sorella non fumava, non aveva broncopol­moniti pregresse, nessuna pa­tologia sistemica che potesse giustificare una non risposta ai farmaci somministrati. Le auto­rità fanno male a minimizzare questa influenza. C’è invece da preoccuparsi».

Ha ragione?
Il sottosegretario Ferruccio Fa­zio sostiene che l’influenza cir­cola in una forma molto legge­ra e che i casi di polmonite, quando tutto sarà finito, non saranno più di duecento. Il vi­rus da noi viaggerebbe con un ritardo di un mese. Fazio ha an­che aggiunto che lui non si vac­cinerà, dato che, avendo 65 an­ni, è stato certamente reso im­mune a quel tipo di virus dalle influenze contratte in passato. Come lui, anche gli altri anzia­ni che hanno 65 o più anni: non hanno alcun bisogno di vacci­narsi. In Italia finora i casi sti­mati sono stati 8.133, di cui 2.384 segnalati. Il nostro mini­stero si propone di immunizza­re il 40% della popolazione, co­minciando dalle categorie a ri­schio. Fanno a pugni con la tranquillità dei nostri gover­nanti, certe previsioni dell’Or­ganizzazione Mondiale della Sanità di cui ha dato notizia l’ Observer.

Previsioni segrete?
Sì, si tratta di un rapporto se­greto su cui il giornale dice di aver messo le mani. Vi sarebbe scritto che la pandemia farà mi­lioni di morti specialmente nel Terzo Mondo se i paesi ricchi non raccoglieranno almeno un miliardo di euro per comprare i vaccini e gli antivirali a quei popoli che non possono permetterseli. Il rapporto consterebbe di 47 pagine e includereb­be, tra i Paesi a rischio, Cuba, Bolivia, Corea del Nord, Ban­gladesh, Congo ed Eritrea. So­lo nove nazioni per ora si sareb­bero dichiarate disponibili a do­nare il 10% delle loro scorte a questi disgraziati. Tra i nove c’è anche l’Italia.

Mi colpisce la notizia di Fazio che non si vaccinerà. Non è che questo vaccino alla fine è solo un trucco per far guada­gnare le case farmaceutiche?
Molti lo pensano, ma come si fa ad affermarlo? Il presidente Obama ha annunciato che vac­cinerà le sue figlie e, quando verrà il suo turno, si metterà in fila con Michelle come un citta­dino qualunque per farsi fare l’iniezione. Farmindustria, che forse sente le perplessità cre­scenti della popolazione, ha fat­to sapere che ogni euro investi­to in vaccini ne fa risparmiare 24 in terapie. Gli americani da soli hanno messo sul tavolo 1,8 miliardi di dollari, l’investimen­to globale degli Stati (cioè il fat­turato prossimo venturo delle case) si aggirerà sui dieci mi­liardi. In prospettiva, la pande­mia farà superare i 30 miliardi di dollari di fatturato entro il 2012, contro i 21 stimati nel 2008. Lei capisce che con que­ste cifre in ballo la diffidenza è comprensibile. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 23/9/2009]