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 1975  agosto 04 Lunedì calendario

L’ultima 500 e l’enigma della doppietta

• Alla SicilFiat di Termini Imerese (Palermo) viene prodotta l’ultima Nuova Fiat 500. In 18 anni ne sono state fatte 3.893.294 a Mirafiori, all’Autobianchi di Desio e alla SicilFiat di Termini Imerese. Superata la 600 che ha chiuso a quota 2.677.313 (1955-1970). Anagramma di Fiat Cinquecento: qui feci contante. [Stefano Bartezzaghi, Rep. 27/1/2003] «Ci fu chi l’acquistò perché non poteva permettersi altro, e ci fu chi la comprò perché poteva permettersi tutto». [Marco Sala] «Non c’è immagine di questi 18 anni in cui la 500 sia assente. Che si tratti di una famigliola diretta al mare, coi figli compressi nei minuscoli sedili posteriori, o di un’istantanea di qualche moto di piazza, sciopero, corteo, manifestazione, l’ovetto di Giacosa c’è sempre, magari di lato o sullo sfondo. Del resto la sua forma tondeggiante, quella forma inclusiva, smussata, ovattata, possiede anche qualcosa che trascende il puro dato economico e motoristico, per approdare a qualcosa di decisamente materno. Un piccolo utero viaggiante, una sorta di “mammifero”, per dirla con Giorgio Manganelli». [Marco Belpoliti, Sta. 21/3/2007] «Guardate una vecchia 500, magari le Abarth truccate con il cofano semiaperto per scongiurare fusioni. Guardatela, e ritroverete la scala modesta dei nostri primi passi (…) Impossibile non amarne la precarietà e insieme l’ingegno, precarietà e ingegno di chi aveva pochissimo e tutto sommato fece moltissimo». [Valerio Berruti, Rep. 28/6/2007] «La 500 ha contenuto anche un enigma tecnico-tattico. La doppia o doppietta, una manovra orchestrata mano destra-piede destro-piede sinistro che era l’incubo dei guidatori approssimativi, e la delizia di quelli più dediti. Non essendo dotata di cambio sincronizzato, per salire o scendere di marcia bisognava prima passare dal folle, premendo due volte in pochi istanti il pedale della frizione e badando, con l’altro piede, che i giri del motore fossero quelli giusti per aiutare l’innesco degli ingranaggi. Un errore anche minimo costava l’umiliazione della grattata (...) Il bello della 500 era dunque che pur essendo un trabiccolo dalle prestazioni minime, guidarla era difficile, e tutto quel trafficare attorno a leva del cambio e pedaliera dava alla guida un nonsoché di sportivo, comunque un’aura di destrezza». [Michele Serra, Rep. 22/3/2007] «E le leggende sul concepimento di infanti dentro l’abitacolo ristrettissimo dell’automobile?». [Marco Belpoliti, Sta. 21/3/2007]