vanity, 12 luglio 2010
Fiat conferma l’accordo
• Mentre la Telecom annuncia
6.822 esuberi in tre anni (su 55 mila dipendenti), la Fiat ha confermato
l’accordo del 15 giugno con Cisl, Uil, Ugl e Fismic: la Panda sarà costruita a
Pomigliano, l’azienda investirà i famosi 700 milioni, sono salvi i cinquemila
posti dell’azienda (che oggi lavora tre giorni al mese) e i diecimila
dell’indotto. Marchionne ha spedito una lettera a tutti i dipendenti
invitandoli ad «accettare la sfida con il resto del mondo». Il ministro Sacconi
ha giudicato la decisione del Lingotto «altamente significativa per l’interesse
nazionale e per quello in particolare del Mezzogiorno». Attualmente la Panda si
costruisce in Polonia. Marchionne ha condizionato il ritorno di quella
lavorazione in Italia all’accettazione integrale di un documento dell’azienda
in cui si prevede di lavorare anche il sabato e la domenica, con sanzioni molto
dure contro assenteisti e scioperanti troppo furbi. La Fiom-Cgil, giudicandolo
incostituzionale, aveva respinto questa specie di diktat e al referendum, vinto
dalla Fiat con il 62% dei sì, aveva comunque ottenuto un importante successo:
il 36% dei no rappresentano il triplo degli iscritti a quel sindacato. Epifani
ha criticato l’esclusione della Cgil, ribadita anche nella decisione finale.
«La Fiat sbaglia a scegliersi gli interlocutori al semplice scopo di farsi dare
sempre ragione» ha detto «è aperto a questo punto un problema formale nei
rapporti tra Cgil e Fiat». [Giorgio Dell’Arti]