9 novembre 1921
Violenze al congresso del Pnf
• Le camicie nere affluite a Roma per prestare servizio d’ordine al raduno nazionale fascista si scontrano ripetutamente con avversari politici e con cittadini. La prima vittima è il macchinista ferroviere Guglielmo Farsetti, freddato allo scalo San Lorenzo; per ritorsione gli antifascisti sparano contro il corteo che sfila per il quartiere San Lorenzo, uccidendo il quarantottenne milanese Franco Baldini, fondatore della squadra d’azione Aldo Sette. L’indomani gli squadristi si scatenano e massacrano i muratori Rosario Pugliesi e Alfredo Monaldini, il fornaciaio Zeno Morabici (quindicenne) e il falegname Camillo Magrini; cade inoltre l’operaio Romolo Barbieri (ucciso da un militare accorso in difesa di un fascista aggredito dalla folla). Il Comitato di difesa proletaria dichiara l’astensione del lavoro, mentre gli squadristi costituiscono un comitato d’azione segreto. Gravi incidenti scoppiano nei quartieri Testaccio, San Lorenzo, Trionfale e Trastevere; il giorno 13 un ex capitano degli Arditi, il torinese Mario Gobbi, uccide in via Crescenzio l’operaio Giovanni Coppola. [Franzinelli1]