Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1946  giugno 02 Domenica calendario

Lunghe code davanti ai seggi

• Grande fermento ovunque, nelle città e nei piccoli centri. Gli italiani sono impazienti di tornare a votare dopo oltre vent’anni, o di votare per la prima volta: fin dalle prime ore del mattino si formano lunghe code ai seggi. A Torino gli elettori sono in fila già fra le 3 e le 4, a Roma alle 5, assai prima che le sezioni aprano i battenti. A Firenze a mezzogiorno e mezzo ha già votato il 50 per cento. Nella capitale si calcola che quattro quinti degli elettori si siano presentati alle urne contemporaneamente, nella mattinata. Non ci sono state differenza di età o cattive condizioni di salute a moderare l’afflusso. Le donne, numerosissime, le più pazienti: «Abituate alle estenuanti file della guerra, quest’ultima è sembrata fatica leggera e sopportabile». A Roma l’affluenza ha toccato il massimo a mezzogiorno, e l’attesa è sembrata più lunga anche per colpa del sole. Qualche donna è svenuta per stanchezza. Alle 22, ora di chiusura dei seggi in questa prima giornata elettorale, l’affluenza alle urne è molto alta: tra l’80 e il 90% in alcune sezioni di Milano, l’85 a Pavia e Piacenza, l’82% a Firenze, a Roma il 67% (quando mancano ancora i dati di alcune decine di sezioni), sopra il 60% a Napoli. [Mes. 4/6/1946, Av. 4/6/1946]