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 2016  ottobre 28 Venerdì calendario

L’UOMO CHE CATALOGA LE VITE DEGLI ALTRI


Le vite di chi non c’è più sono sopra le nostre teste, affisse sui muri, nelle epigrafi delle targhe commemorative. Edoardo De Carli, milanese, insegnante di liceo in pensione, ha deciso di catalogarle. «Quasi nessuno le guarda, perché si ha fretta o forse perché non interessa la vita altrui, soprattutto quella di chi ci ha preceduto» scrive sul sito chieracostui.com. Per rimediare a questo oblio è nato l’archivio virtuale: 22.654 fotografie di targhe e monumenti. In pratica un viaggio nell’Italia che fu.
Ecco qualche esempio. Cristoforo Bonavino: gesuita, in seguito tra gli autori del volume Autentiche prove contro i gesuiti e poi di nuovo gesuita. A Genova è ricordato così: «Seppe ritrovare le vie del vero e dalla tenebra dell’errore assurgere all’eterno splendore del pensiero Cristiano». Jean Boniface Festaz, tesoriere del Ducato di Aosta nel Seicento, alla morte donò tutti i suoi averi ai poveri. Oggi il suo mezzobusto fissa le vetrine di una gioielleria. Al numero 23 di Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, un uomo e una donna sono fusi nell’abbraccio di una scultura in bronzo: «Dal 1892 al 1925 Filippo Turati e Anna Kuliscioff vissero in questa casa irradiando una solida fede socialista in Italia». Un altro incontro è ricordato a Roma, in via delle Mura Gianicolensi 100: «Nel settembre 2005 in quest’angolo si rincontrarono Alessandro ed Anna e nacque un grande amore».
La passione di Edoardo De Carli è nata nel 2000 in Piazza Cordusio a Milano: i suoi studenti non sapevano che li ci fosse una statua di Giuseppe Parini. L’allora professor De Carli lanciò un concorso scolastico alla ricerca delle targhe commemorative della città. Oggi ha collaboratori sparsi per l’Italia. Mai incontrati, di qualcuno ha visto solo l’immagine riflessa nella targa fotografata: «Ogni settimana ricevo una cinquantina di foto» racconta De Carli. E il viaggio continua. Ad Anzio: «In questo luogo è arrivato il cavo transoceanico di 13.000 km che per la prima volta ha unito telegraficamente le Americhe all’Italia». A Trapani: «Nell’anno del signore del 1848 in questa tonnara si uccisero 4345 tonni superando la memorabile pesca del 1771». Infine, dopo averne catalogate così tante, è lo stesso De Carli a immaginare una targa, virtuale, dedicata a un uomo qualunque: «Qui Giovanni Rossi, eroico ma soprattutto appassionato amante della sua Terra, nacque e fece la maggior parte delle sue azioni degne di memoria».