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 2016  ottobre 30 Domenica calendario

LA DOLCE TERRA DI SPALLETTI TRA LE GALLINE DI CIONI E UN GOCCIO DI BORDOCAMPO

Stamani, quando il pullman della Roma si lascerà alle spalle Firenze e imboccherà la superstrada FIPILI per percorrere un pugno di chilometri verso Empoli, Lucio - qui lo hanno sempre chiamato così - sentirà lo stomaco come un fazzoletto. Perché questa partita per lui non sarà davvero mai come le altre. Cipressi, colline pettinate dalle vigne, casolari, un campagna così bella da incenerirti lo sguardo, sono gli assi portanti di casa sua. Empoli lo è per il pallone e non solo: Spalletti chiuse lì una carriera da centrocampista di testa, cuore e polmoni (in serie C dal ’91 al ’93) e sempre in quel luogo scelse una panchina come amica di un viaggio lungo e affascinante. Cominciando nel ’94 dal settore giovanile e salutando la curva nel ’98 dopo il doppio salto dalla C1 alla seria A con salvezza annessa. In quella formazione c’era anche Martusciello, oggi allenatore azzurro. A Sovigliana, alle porte di Empoli con vista su Vinci, Spalletti ha vissuto un periodo della sua vita insieme alla famiglia, sua madre Ilva abita ancora lì. Gli Spalletti ci arrivarono nel ’67, un anno dopo l’alluvione (a Firenze venerdì prossimo il Presidente della Repubblica celebrerà il 50esimo anniversario). Il babbo Carlo - scomparso 32 anni fa - faceva il guardacaccia ed era originario di Colle Val d’Elsa (Siena), cittadina dove è nato Marcello, fratello maggiore del tecnico giallorosso. Mentre Luciano è venuto alla luce nella culla del Boccaccio, a Certaldo.
IL VINO
Sempre alle porte di Empoli c’è Avane, altro punto cardinale della vita di Spalletti: la società di calcio era scomparsa, campo e spogliatoio da rifare. Luciano, il fratello e un po’ di amici hanno risistemato tutto. La scorsa estate nel nuovo impianto ci hanno suonato pure i Nomadi. E ad Avane ci stanno anche I’ Cioni e le sue galline Ormai un cult nella Capitale. Mentre a Firenze Lucio ha un ristorante, tra i soci figura anche Gilardino, attaccante dei toscani. Da Empoli si sale, su curve dolci, e si arriva a Montespertoli. Luciano Spalletti agli inizi degli anni Novanta trasformò un’antica casa contadina, pezzo dopo pezzo, in quella che oggi è la sua residenza, ricca di verde e di oggetti tipici di quella campagna, come i martelli che Lucio colleziona da sempre. Spalletti ha un rapporto di pancia con la sua terra. Il sogno lo ha realizzato cinque anni fa quando sulle colline di Montaione, sempre in zona, ha acquistato alcune decine di ettari. Bosco, ulivi, vigne e animali. Quello è il suo buen ritiro. L’ultima sfida è il vino: l’etichetta è Bordocampo, Spalletti ne produrrà circa 10mila bottiglie.