Avvenire 30/10/2016, 30 ottobre 2016
CARICHI E INFRASTRUTTURE? TROPPO POCHI I CONTROLLI
Numeri ufficiali non ce ne sono. Ma in base all’intensificarsi periodico dei controlli sulle strade, a livello locale, le percentuali parlano chiaro: almeno un camion su dieci circola su strade che gli sarebbero vietate per il suo carico. Da un lato, dunque, il crollo del cavalcavia di Lecco pone il problema di un più serrato sistema di ispezioni sui mezzi pesanti. Dall’altro quello di un incremento dei test di carico da effettuare sulle infrastrutture e di una segnaletica più puntuale.
Sul primo punto si è espresso ieri con forza il presidente di Fai Contrasporto, Paolo Uggè: «Sono i tir sovraccarichi che rischiano di far crollare i ponti, ma nessuno lo dice». Da qualche anno, secondo Uggè, per diminuire l’incidenza del costo del trasporto si consente che automezzi che portano 108 tonnellate circolino sulle strade nonostante le norme del Codice della strada dispongano in modo diverso. «L’assurdo è che dal 2005 pende un ricorso presso un Tar che fino a oggi non si è pronunciato sulla legittimità di tale interpretazione. Eppure esistono relazioni tecniche attestanti i danni che tali mezzi potrebbero causare. Nessuno però interviene». A vigilare sulla masse dei veicoli, oltre alle aziende per cui viaggiano, c’è d’altronde solo l’eventuale ispezione della polizia stradale. E le sanzioni – che crescono man mano che aumenta la percentuale di eccedenza e prevedono anche la decurtazione di punti dalla patente – si applicano sia al conducente, sia al proprietario del veicolo sia al committente del trasporto per il principio della corresponsabilità condivisa. Di più: commisurato all’eccedenza del carico rispetto al limite consentito è anche l’indennizzo da corrispondere agli entri proprietari delle strade percorse dal veicolo pescato in fallo.
Più controlli, dunque, ma non solo sui mezzi. Anche strade, ponti, cavalcavia necessitano di ispezioni puntuali e di manutenzione, che in molte regioni d’Italia sono un miraggio e di cui spesso non è chiara la competenza. Una buona prassi è quella vigente in Alto Adige, dove sono obbligatorie prove di carico dei ponti stradali gestiti dalla Provincia di Bolzano. Gli ultimi test sono stati effettuati proprio nei giorni scorsi su manufatti lungo 10 strade provinciali. Le prove di carico hanno una frequenza variabile a secondo della luce del ponte (si fanno più spesso su quelli più lunghi) e per garantire una rotazione costante mediamente vengono eseguire prove su circa 40 ponti all’anno.