Davide Vannucci, il venerdì 28/10/2016, 28 ottobre 2016
AUSTERITY, L’ARABIA PASSA AL CALENDARIO OCCIDENTALE
A maggio il presidente venezuelano Maduro ha modificato il fuso orario del Paese per risparmiare sulla bolletta energetica, ma il re saudita Salman, nel tentativo di limitare la spesa pubblica, è andato oltre: ha deciso di cambiare il calendario. Dal 1932, infatti, anno della sua fondazione, il regno ha sempre usato l’Higri, il calendario islamico basato sui cicli lunari. Dal primo ottobre, invece, l’Arabia è passata a quello gregoriano, introdotto nel XVI secolo da papa Gregorio XIII e utilizzato nella maggior parte dei Paesi occidentali.
Le ragioni di questo “cedimento” all’Occidente sono puramente contabili e trovano risposta in una sola parola, austerity. L’Higri, infatti, ha dodici mesi, ma questi durano ventinove o trenta giorni, a seconda del ciclo lunare. Così, mentre il calendario gregoriano, che coincide con l’anno solare, ha 365 giorni, quello islamico ne ha 354. Questi undici giorni in meno si riflettevano sulla finanze del regno, perché i dipendenti pubblici finora venivano pagati per un numero di giornate lavorate inferiore rispetto a quello dei loro colleghi occidentali. Adesso invece anche i funzionari sauditi verranno retribuiti secondo il calendario gregoriano, perdendo sostanzialmente undici giorni di paga.
Il provvedimento fa parte di un pacchetto di riforme annunciate dal Consiglio dei Ministri allo scopo di diminuire il deficit statale, arrivato nel 2015 a ben 98 miliardi di dollari. Le casse saudite, infatti, stanno soffrendo gli effetti del crollo del prezzo del petrolio e gli oneri della guerra in Yemen. Tra le misure di austerity prese dai Saud, anche la riduzione dei salari di ministri e consiglieri del re, la cancellazione dei bonus per i dipendenti pubblici e il taglio delle auto blu per gli alti ufficiali del regno.
Davide Vannucci