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 2016  agosto 23 Martedì calendario

GARE SALTATE E CERTIFICATI COSÌ FINISCE L’AMORE TRA LA DUCATI E IANNONE

Quando sente dire che qualcuno in Ducati vorrebbe mandargli a casa il medico fiscale, come ai furbetti del cartellino, allora il suo manager si fa una risata. «Non scherziamo: la frattura alla vertebra di Iannone non si è ancora calcificata. C’è il referto di uno specialista privato, Andrea è andato a farsi una Tac: se volete vedere le lastre, sono a disposizione». No, grazie. È solo una battuta maligna, Carlo Pernat lo sa. Ma che tra il Maniaco e la Rossa stia scendendo il gelo, non lo può negare nemmeno lui.
Il pilota abruzzese ha rinunciato al gp del Giappone, è la terza gara consecutiva che salta. È rimasto a Milano con Belen Rodriguez: difficilmente correrà tra qualche giorno in Australia, dove l’anno passato chiuse terzo facendo impazzire tutti. A Borgo Panigale formalmente prendono atto, ma ci sono rimasti male: avrebbero voluto darla loro, un’occhiata al ragazzo. «Sono sorpreso: se ha scelto così avrà i suoi motivi, giusti o sbagliati che siano», ha tagliato corto il compagno di squadra Andrea Dovizioso. Il ds Paolo Ciabatti per un paio di settimane voleva sostituirlo col grande amore di sempre, Casey Stoner, che però ha altri progetti, per ora.
Così sulla Gp16 è salito Hector Barbera e Iannone gli ha fatto gli auguri («Abbi cura della mia piccola e a tutto gas, amico!»), confessando ai tanti tifosi che «mi manca il mio mondo, spero di tornare presto».
Sì, ma che malinconia. Sono stati 4 anni di passione, un italiano su una moto italiana, 5 podi e il successo di agosto in Austria, una domenica solare di due mesi fa. C’eravamo tanto amati. Fra 30 giorni, dopo l’ultimo appuntamento della stagione a Valencia, il Maniaco salirà sulla Suzuki. A suo posto in Ducati, Jorge Lorenzo. Manca poco, però ci si può anche lasciare in un modo migliore o no?
Pernat non ci sta, a dare ragione a chi tira in ballo la sovraesposizione mediatica — l’altro giorno il pilota ha postato una foto a torso nudo con Belen (si è appena aggiunto un altro tatuaggio col suo nome) — o il dispiacere perché a Borgo Panigale alla fine gli hanno preferito il più misurato Dovizioso. «Andrea avrebbe già voluto correre a Misano, il giorno dopo l’infortunio. Si è presentato ad Aragon imbottito di antidolorifici, ci ha provato: impossibile. È un professionista, la Ducati ha fiducia: non è a posto, tutto qui. Ma restano 2 o 3 gare con la Rossa: vorrà farsi rimpiangere».
Nel vibrante circo della MotoGp c’è un’altra coppia che scoppia: Lorenzo, proprio lui, è molto «amareggiato». A fine novembre aveva in programma dei test con la Rossa, ma la Yamaha — cui lo lega un contratto sino al 31 dicembre — ha detto no. «Dopo 9 anni e 3 titoli mondiali vinti, mi aspettavo un trattamento diverso». A tutti i piloti che cambiano squadra viene data la possibilità di provare la nuova moto, anche se formalmente sono ancora impegnati con l’altro team. Lin Jarvis, managing director della casa di Iwata, gli ha risposto con logica quasi crudele: «La nostra multinazionale non è un ente benefico e la MotoGp non è solo sport: è anche business. Spendiamo un sacco di soldi, e Jorge vuole prepararsi in anticipo con un nostro competitor: chi glielo racconta agli sponsor, che hanno pagato fino al termine dell’anno? ». Lorenzo però potrà salire sulla Desmosedici nelle 2 giornate immediatamente dopo Valencia. «Quello è un accordo tra gentiluomini. Però un’altra possibilità, no: la Ducati sta puntando a un grande 2017, vuole esordire a marzo con una vittoria in Qatar. Non li agevoleremo». Jarvis usa una metafora molto poco Harmony: «Gli dai un dito, si prendono un braccio». Succede, quando finiscono gli amori.