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 2016  settembre 30 Venerdì calendario

APPUNTI PER RUBRICA DENTRO IL PALAZZO 1 OTTOBRE – • L’assessore all’urbanistica di Roma Berdini che, tutto serio, propone al Coni di candidare Napoli per le Olimpiadi

APPUNTI PER RUBRICA DENTRO IL PALAZZO 1 OTTOBRE – • L’assessore all’urbanistica di Roma Berdini che, tutto serio, propone al Coni di candidare Napoli per le Olimpiadi. • Cosa scrive la stampa Sudamericana della Boschi in tour in Argentina e Brasile. • Intanto la Boldrini oggi è volata in Slovenia (notiziola da tono polemico, da abbinare alla Boschi) • A Renzi mancano i volontari per la campagna referendaria. Il guru Messina da 100mila euro non basta. • Orlando va in visita alla banca dati del Dna. • Civati, Pizzarotti e i grillini fuoriusciti di Alternativa libera stanno per far un partito. • L’ex Presidente della Provincia di Milano Podestà assolto dalle accuse sulle firme false di Formigoni & Co. altro: • La fotonotizia della Raggi sul Tetto del Campidoglio immagino la prendiate voi, altrimenti fatemi sapere la potrei mettere, magari insieme all’incontro che ha avuto oggi con l’ambasciatore americano in Italia John Phillips. *** Roma 2024:Berdini,progetti inaccettabili,Coni scelga Napoli (ANSA) - ROMA, 30 SET - "Credo che non ci siano possibilità per Roma. Se devo indicare una strada al Cio e al Coni, il sindaco di Napoli ha proposto la sua meravigliosa città come sede delle Olimpiadi. A Roma c’erano tre progetti per le Olimpiadi, francamente inaccettabili". Così l’assessore all’urbanistica di Roma Paolo Berdni ai microfoni di Radio 24 sul no del Campidoglio alla candidatura di Roma i Giochi olimpici del 2024. (ANSA). *** L’INCONTRO DELLA RAGGI SUL TETTO DEL CAMPIDOGLIO – La curiosa foto del sindaco di Roma VIrginia Raggi sul tetto del palazzo del Campidoglio, apparentemente alle prese con questioni di lavoro lontana da sguardi indiscreti, è stata pubblicata su Twitter da José Miguel Sardo (@jmsardo) il 30 settembre 2016. Il titolare del profilo ha raccontato di averla ricevuta da una collega in visita come turista a Roma Omniroma-COMUNE, SU TWITTER FOTO INCONTRO RAGGI SU TETTO CAMPIDOGLIO OMR0049 3 POL TXT Omniroma-COMUNE, SU TWITTER FOTO INCONTRO RAGGI SU TETTO CAMPIDOGLIO (OMNIROMA) Roma, 30 SET - Una riunione su una scala metallica sul tetto del Campidoglio. Protagonisti, secondo quanto si nota su alcune foto postate su Twitter dal giornalista portoghese José Miguel Sardo, il sindaco Virginia RAGGI e un uomo che si vede di spalle. Le foto, scrive Miguel Sardo, sono state scattate da un suo collega a Roma per turismo, Frederico Duarte Carvalho. red 301255 SET 16 NNNN Raggi sul tetto del Campidoglio, lo scatto diventa virale Autore fotografo portoghese, sindaca parla con collaboratore (ANSA) - ROMA, 30 SET - La foto ormai è virale. Virginia Raggi ritratta da un fotografo portoghese in vacanza a Roma in un insolito meeting sul tetto del Palazzo Senatorio. Noncurante delle vertigini la sindaca è seduta sui gradini di una passerella ed è intenta a parlare con una persona. Sullo sfondo la torre della patarina. "Sorpresa sui tetti di Roma" è il tweet che accompagna lo scatto sull’account del fotografo Frederico D. Carvalho e poi ritwittata dal giornalista Josè Miguel Sardo. Tanti i commenti, per lo più ironici: "la ricerca degli assessori si sposta ai piani alti". E anche, quello cinematografico: "la sindaca sul tetto che scotta". (ANSA). TZ 30-SET-16 13:53 NNNN *** Omniroma-COMUNE, RAGGI INCONTRA AMBASCIATORE USA JOHN PHILLIPS OMR0031 3 OMP POL TXT Omniroma-COMUNE, RAGGI INCONTRA AMBASCIATORE USA JOHN PHILLIPS (OMNIROMA) Roma, 30 SET - Il sindaco di Roma Virginia Raggi, secondo quanto si apprende, ha incontrato stamattina in Campidoglio l’ambasciatore americano in Italia John Phillips. *** Cosa ha scritto la stampa sudamericana di Maria Elena Boschi in Argentina e Brasile per il Sì al referendum Rossana Miranda Una “super-ministra” di straordinaria bellezza. Così è stata vista la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, dalla stampa sudamericana durante il suo recente viaggio in Uruguay, Argentina e Brasile. Sorridente e molto professionale, Boschi ha partecipato a diversi incontri organizzati con la comunità italiana residente in America latina. La missione? Illustrare le riforme che il governo di Matteo Renzi spera di approvare dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre. IL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO Sul sito di Basta un Sì c’è una sezione dedicata agli italiani che votano all’estero. Visto che al momento del referendum sulle trivelle del 17 aprile erano registrati 3.898.778 elettori, il governo non vuole lasciare al caso la campagna sul referendum costituzionale. Secondo l’articolo 48 della Costituzione, i cittadini italiani residenti all’estero iscritti nelle liste elettorali votano per corrispondenza. È prevista la partecipazione degli italiani per i referendum abrogativi e confermativi dagli articoli 75 e 138 della Costituzione. “Questo appuntamento referendario coinvolge tutti noi italiani; inciderà profondamente sulle nostre istituzioni e sulla generazioni future, sui nostri figli. Noi auspichiamo che tutti i cittadini – che vivano in Italia o in qualsiasi altro paese del mondo – si formino un’opinione nei contenuti della riforma e partecipino a questa straordinaria prova di democrazia”, si legge sul sito. Le schede, che arrivano direttamente a casa, sono partite e dovranno essere rispedite via posta o consegnate ai consolati. LA MISSIONE IN ARGENTINA “Il capo del Gabinetto del governo (argentino, ndr), Marcos Peña, ha ricevuto la ministra italiana per le Riforme Costituzionali e Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, che sta facendo un tour per stringere i legami con la regione e spiegare i cambiamenti proposti dall’amministrazione di Matteo Renzi che saranno votati in un referendum”, si legge sulle pagine del quotidiano argentino Diario Bae. Per la ministra, questo viaggio ha lo scopo di consolidare i rapporti di amicizia tra i Paesi – Matteo Renzi è stato il primo presidente ricevuto dal neo-eletto Mauricio Macri – ma il quotidiano insiste che il vero obiettivo di Boschi è conquistare il voto degli italiani residenti in Argentina. Infatti, il quotidiano El Clarín ha pubblicato una lunga intervista nella quale Boschi spiega accuratamente la riforma: “Se vogliamo valutare il governo o il partito, facciamolo nel 2018, quando ci saranno le elezioni politiche. Quando si andrà a votare per il referendum vogliamo che si faccia per decidere cosa succederà in Italia nei prossimi 30 anni. In questa occasione non si può si può votare per simpatia o antipatia al governo. Dobbiamo votare la scelta più giusta per l’Italia”. LA “MINISTRA SEXY” A CACCIA DI VOTI “La ‘superministra’ di Renzi cerca voti nel Paese” è il titolo del sito argentino Télam. “Il viaggio di Boschi prevede un incontro con la comunità italiana al Teatro Coliseo (…) La comunità italiana in Argentina è la più grande del continente”, ha scritto Télam. Il sito Big Bang News, invece, si è dedicato agli effetti provocati da Boschi nel palazzo di governo: “Maria Elena Boschi, la sexy ministra italiana che visitò Peña. La bellezza di Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, ha paralizzato Casa Rosada a mezzogiorno. La ministra ha incontrato Marcos Peña per spiegare la riforma che si voterà il 4 dicembre in Italia”. BASSO PROFILO IN URUGUAY E BRASILE La stampa uruguayana non ha dedicato ampi spazi al viaggio di Boschi. La ministra ha partecipato ad un’assemblea con gli italiani residenti in Uruguay alla Casa de los italianos e ha concesso un’intervista al quotidiano Gente d’Italia. Boschi ha incontrato anche il vicepresidente dell’Uruguay, Raúl Sendic, e il presidente del Frente Amplio, Javier Miranda. “A Porto Allegre, ministra italiana difende il referendum” è il titolo del Jornal de Comercio. “Lo scopo principale della visita – si legge sul quotidiano brasiliano - è stato quello di difendere la riforma costituzionale proposta dal governo italiano, che prevede la fine del bicameralismo paritario e la riduzione dei poteri del Senato. Tutti i cittadini italiani residenti in altri Paesi, come in Brasile, possono votare nel referendum previsto per i primi giorni di dicembre (…) Circa il 10% degli elettori del referendum vive fuori dall’Italia”. “Non importa se vivi a Roma, Porto Alegre e Parigi, questa decisione riguarda il futuro di tutti gli italiani per i prossimi 30 anni”, ha detto Boschi a Porto Allegre. In Brasile, Boschi ha incontrato il governatore di Rio Grande do Sul, José Ivo Sartori. BARUFFE MEDIATICHE IN ITALIA Un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano il 28 settembre sostiene che “il governo italiano ha speso almeno 300mila euro di soldi pubblici per fare campagna elettorale” durante il viaggio del ministro Boschi e la delegazione che l’ha accompagnata in Uruguay, Argentina e Brasile. Il ministro ha smentito con una nota dell’ufficio stampa: “In merito a quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa si precisa che la missione in Sudamerica della ministra Maria Elena Boschi, come comunicato la scorsa settimana da questo ufficio stampa con una nota ufficiale, prevede numerosi incontri istituzionali in Argentina, Uruguay e Brasile. Al contrario di quanto scrive il ‘Fatto quotidiano’, si tratta di una missione istituzionale: infatti non è in programma nessuna iniziativa di partito”. E aggiunge: “In merito invece a quanto riportato in un articolo dal quotidiano ‘Il Giornale’ si sottolinea che la missione non ha assolutamente un costo di 300mila euro, anche perché al contrario di quanto scritto non è stata effettuata con volo di Stato (…) La delegazione, composta dalla ministra Boschi e da tre persone dello staff, viaggia solo su voli di linea e in categoria economy: il costo dei voli, compresi quelli interni, è in totale di 12.625 euro per tutta la delegazione. Tutto, come sempre sarà consultabile online da tutti i cittadini nella sezione ‘Amministrazione trasparente’ del nostro sito”. *** SICILIA: CESA, FRINCHI CHI? = SICILIA: CESA, FRINCHI CHI? = Palermo, 30 set. (Adnkronos) - "Frinchi chi?". Così Lorenzo Cesa risponde ai giornalisti che gli chiedono se Adriano Frinchi e’ il segretario regionale dell’Udc. "E stato fatto un congresso aumma aumma ed eletto un segretario che non è riconosciuto. Noi siamo qui per unire e allargare". "Qui c’e’ un commissario straordinario, una persona autorevole del partito per riorganizzare l’Udc nell’isola", dice. (Ter/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 30-SET-16 11:50 NNNN *** Il guru Jim Messina non basta. A Renzi mancano i volontari per la campagna del sì al referendum – Il generale c’è e arriva direttamente dagli Stati Uniti. La tattica è impostata, con l’importazione del modello vincente di David Cameron e Barack Obama. E la determinazione è forte, perché Matteo Renzi si gioca la reputazione politica sul referendum. Ma il problema è un altro: rischiano di mancare le truppe. Perché le reclute sono restie ad accettare la battaglia. Al momento, infatti, non ci sono cifre precise sul numero di volontari per il comitato “Basta un sì”. Insomma, il guru della comunicazione Jim Messina, che costa circa 100mila euro alle casse del Partito democratico, potrebbe non bastare. Le vittorie con i leader stranieri sono un’altra storia. In Italia servono i cari vecchi militanti: quelli che per passione scarpinano chilometri per perorare una causa. Ma nel Pd quelli sono più ricettivi alle parole dell’ex segretario Pier Luigi Bersani, che alle richieste dell’attuale leader. Anche se il presidente del Consiglio cerca di autoconvincersi con il mantra: “La sinistra è con noi”. Tanto che ha scandito: “I voti di destra saranno decisivi al referendum”. MACCHINA FERMA – La strategia della campagna per il sì è fondata, dopo lo studio dei big data da paarte di Jim Messina, sul tradizionale porta a porta per convincere gli elettori a votare “sì”. Ma per attuare questa tecnica servono persone disposte a mettersi in gioco. “Non abbiamo un numero esatto dei volontari a disposizione, anche perché stiamo ancora facendo la formazione”, ammettono dal comitato. Quindi a poco più di due mesi la macchina non è lanciata come vorrebbe Renzi. Il tutto mentre gli avversari serrano i ranghi, superando per il momento le differenze culturali. Per far fronte al problema è stata individuata una soluzione: svolgere un’azione chirurgica su specifici territori. “Nella mappatura non ci sono solo le grandi città. Anzi, l’obiettivo è quello di raggiungere anche paesi più piccoli”, fanno sapere dal comitato. PREOCCUPAZIONE – Un po’ di ottimismo viene sparso da Rudy Francesco Calvo, responsabile della comunicazione dei comitati “Basta un sì”. “I giovani saranno protagonisti della campagna e non solo come target. Vogliamo andare oltre i militanti del Pd, e devo dire che la cosa che sta andando oltre ogni aspettativa”, dice. L’unico dato disponibile è quello del coinvolgimento social. “Ci avviciniamo a 10mila utenti attivi. E non mi riferiscono solo ai like sulla pagina, ma all’impegno attivo per fare campagna in favore del “sì”. È un aspetto altrettanto importante”. In pubblico si continua a fare professione di ottimismo. Ma in privato la situazione appare meno rosea: i sondaggi illustrano il vantaggio del “no”, che vanterebbe un ulteriore potenziale di crescita. Fonti interne raccontano a La Notizia di un Renzi preoccupato e spesso irritato verso i parlamentari dem. In più di un’occasione ha inviato messaggi per chiedere il resoconto dell’attività sul territorio. E i risultati sono poco lusinghieri. *** Giustizia, Orlando lunedì visita laboratori banca dati del dna Giustizia, Orlando lunedì visita laboratori banca dati del dna Poi assisetrà al giuramento vice direttori polizia penitenziaria Roma, 30 set. (askanews) - IL Ministro della giustizia Andrea Orlando lunedì 3 ottobre (ore 14) si recherà in visita presso il laboratorio centrale della Banca dati del Dna. Accolto da Santi Consolo, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Massimo De Pascalis, vice capo dipartimento, Roberto Calogero Piscitello, direttore generale dei detenuti e del trattamento, e da Grazia De Carli, direttore del Laboratorio, visiterà gli uffici, i laboratori e la sala riunioni, dove, al termine dell’impegno, si tratterrà per un breve incontro con la stampa. La Banca dati del Dna e il laboratorio centrale sono stati introdotti nell’ordinamento italiano nel 2009 con la ratifica del Trattato di Prum e successivamente regolamentati con DPR n. 87 del 2016, che ha previsto la collaborazione fra il Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, presso il quale è stata organizzata la prima, e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, presso il quale è stato collocato il secondo. Subito dopo, il guardasigilli si trasferirà presso la sede della Direzione generale della formazione del dipartimento stesso dove, accolto anche dal direttore generale Riccardo Turrini Vita, assisterà nell’aula Planetario alla cerimonia di giuramento dei Vice Direttori tecnici del Corpo di Polizia penitenziaria. Red/Nes 20160930T103802Z *** Firme elettorali false: Podesta’, sempre creduto nella giustizia = (AGI) - Milano, 30 set. - "Credevo in questa assoluzione perche’ ho sempre creduto che si affermasse una verita’ evidente". L’ex Presidente della Provincia di Milano Guido Podesta’ esprime soddisfazione dopo la lettura del dispositivo che sancisce la sua innocenza in relazione alle presunte firme false a sostegno di Roberto Formigoni e del Pdl per le elezioni regionali lombrade del 2010. "La sentenza che assolve me e condanna gli altri - spiega - dice che i fatti sono avvenuti ma io non ne ero a conoscenza, come ho sempre sostenuto e come e’ emerso dal dibattimento e dalle testimonianze, tutte favorevoli a me. Sono contento per me e per la mia famiglia". "Questa assoluzione - prosegue - e’ la riprova per me e per tutti i cittadini che parti dello Stato funzionano. Tornero’ in politica? No, grazie ho gia’ dato. Avevo deciso di fermarmi gia’ due anni fa, anche ma non solo per questa vicenda. E’ giusto che si dia spazio ad altri in politica, io oggi faccio l’architetto". (AGI) Mi2/Car 301333 SET 16 NNNN *** Civati, Pizzarotti e gli ex M5s provano l’alleanza David Allegranti Rancori, veleni, frustrazioni, guerra tra correnti. Il Movimento 5 stelle è diventato come un Pd qualunque e alla fine, nonostante l’annunciato passo di lato, l’ex comico Beppe Grillo è dovuto tornare in campo per sedare la rissa scoppiata sulla sindaca di Roma Virginia Raggi. In un colpo solo è stato rottamato anche il presunto «stratega» Davide Casaleggio. «Sarò io a prendere le decisioni. Prima le prendeva Casaleggio (Gianroberto, ndr) e le prendevamo insieme. Adesso sono da solo», ha detto Grillo. Ma il Movimento è una polveriera, c’è da chiedersi se basterà il suo ritorno dai teatri come autentico capo politico. Ci sono molti fronti aperti e Grillo è di nuovo nell’arena anche per provare a fermare Federico Pizzarotti, agguerrito sindaco di Parma che ormai punta in alto. DIBBA E DI MAIO CHE FANNO? I leaderini Luigi Di Maio - meglio noto come ’’Giggino imbambolato’’ - e Alessandro Di Battista ostentano sorrisi, dicono che va tutto bene e che non c’è alcuna competizione in corso fra di loro. Reggerà lo schema a due punte, con Di Battista movimentista col casco da scooter in mano e Di Maio istituzionale con il completo giusto? LOMBARDI CONTRO RAGGI. Ma c’è di più: Roberta Lombardi detta ’’la Faraona’’, ex capogruppo alla Camera, da mesi bombarda la sindaca di Roma ed è furibonda: «Il Movimento e Virginia Raggi sono su due strade parallele», ha detto glaciale a la Repubblica dopo la manifestazione pentastellata di Palermo. La deputata se l’è presa anche con Raffaele Marra, collaboratore della sindaca, definendolo un «virus» letale per il Movimento. Motivo di tanto astio, raccontano, sta nel fatto che la Lombardi non è riuscita a piazzare in un ruolo importante nessuno dei suoi fedelissimi, neanche il suo protetto Marcello De Vito, il consigliere comunale più votato alle elezioni comunali 2016. C’è poi un problema non da poco. Il succitato Pizzarotti, eternamente sospeso in attesa di giudizio, sta lavorando alla costruzione di un suo movimento. Ci sono contatti in corso con Pippo Civati e con gli ex parlamentari a cinque stelle di Alternativa libera (Al), freschi di assemblea costituente. «Il percorso iniziato con la nascita della componente parlamentare approda ora a una nuova fase che vedrà le dimissioni dai ruoli direttivi da parte dei deputati che li ricoprivano e la cessione del simbolo di Alternativa libera agli associati», spiegano da Al. UN GARANTE PER LE ESPULSIONI. Da giorni, intanto, il sindaco di Parma ha ricominciato ad attaccare il capo del Movimento e l’obiettivo sembra proprio quello di farsi cacciare, come già avvenuto per altri deputati (peraltro, dal 27 settembre 2016 e per un mese sul blog di Grillo si vota per istituire un comitato di probiviri che deve valutare le espulsioni, al posto della classica gogna online): «Un garante che si mostra vicino ad alcuni e lontano da altri non può essere garante di nulla», ha detto Pizzarotti, riferendosi a Grillo e annunciando la mancata partecipazione all’assemblea di Palermo. «Inoltre, e nonostante l’archiviazione della mia indagine, la sospensione perdura da oltre 100 giorni senza che nessuno si sia preso la briga di leggere cinque paginette cinque di controdeduzioni, una lentezza che neanche la burocrazia italiana: immaginiamola al governo». ROMA, 100 GIORNI DI STALLO. Ma per vedere la lentezza a cinque stelle non c’è bisogno di aspettare lo sbarco a Palazzo Chigi. Basta vedere che cosa succede a Roma, dove l’irrequieta Raggi è alla guida del Comune da ormai 100 giorni senza aver completato ancora la Giunta. Non è una fase semplice per il M5s, che anziché concentrarsi sul referendum costituzionale del 4 dicembre e sulla campagna per il ’’No’’ è tutto ripiegato sulle guerre intestine. Alla fine neanche il direttorio con i giovani rampanti - Carla Ruocco, Roberto Fico, Carlo Sibilia - ha funzionato. E il nervosismo si vede. A Palermo i giornalisti sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente e Fico ha dovuto esprimere «tutta la mia solidarietà a cronisti e operatori aggrediti. L’odio non deve far parte del dna del M5s. I violenti stiano fuori dal Movimento». Troppo comodo però. Prima vengono fatti gli elenchi con il giornalista del giorno, la Casaleggio Associati scatena i troll e mette le foto dei cronisti sui vari siti turbo-complottisti con l’invito ai militanti a farsi sentire, poi si chiede scusa quando qualcuno trae ispirazione: verrebbe da dire al deputato Fico che ’ccà nisciuno è fess. *** BERLUSCONI: VOLA NEGLI STATES, DI RITORNO TRA UNA SETTIMANA = BERLUSCONI: VOLA NEGLI STATES, DI RITORNO TRA UNA SETTIMANA = Roma, 30 set. (AdnKronos) - Silvio BERLUSCONI, riferiscono fonti parlamentari azzurri, ha lasciato questa mattina Villa San Martino ad Arcore per volare negli Usa. Un viaggio che fa discutere perchè non è molto chiaro se sia legato a motivi di salute (il Cav, che sta completando la riabilitazione dopo l’operazione al cuore del 14 giugno scorso, dovrebbe essere sottoposto a un controllo medico con tutti gli accertamenti del caso) o a ragioni di business. Nelle ultime ore circola con insistenza l’ipotesi che la trasferta a stelle e strisce possa essere l’occasione per trattare la vendita della pay tv Premium con Sky, tant’è che si parla di un possibile incontro con il magnate australiano Rupert Murdoch a New York. Il viaggio dovrebbe durare una settimana. (Vam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 30-SET-16 15:41 NNNN