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 2016  settembre 28 Mercoledì calendario

AMORI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 26 SETTEMBRE 2016– KILLING KITTENS Il sex club più in voga del momento è il Killing Kittens di Londra

AMORI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 26 SETTEMBRE 2016– KILLING KITTENS Il sex club più in voga del momento è il Killing Kittens di Londra. Fondato da una vecchia compagna di scuola di Kate Middleton, Emma Sayle, ci si va per fare sesso, ma ha delle regole molto precise: non è obbligatorio essere belli, l’importante è essere «gorgeous», cioè affascinanti, curati e interessanti (chi non lo è, a insindacabile giudizio dello staff, resta fuori); per partecipare, serve una mascherina; qualunque cosa succeda, comandano le donne. Gli uomini non possono entrare, a meno che non siano accompagnati e presentati da una donna. Ha spiegato la fondatrice: «Tutti gli altri club sono concentrati sugli uomini e sui loro desideri e fantasie. Il nostro no. Noi partiamo dalle donne, che qui possono vivere il sesso come un gioco senza limiti e realizzare le loro fantasie, da quello saffico a quello di gruppo, al bondage. E i pochi uomini presenti sono lì solo per soddisfarle, non per essere soddisfatti». Possono iscriversi solo le donne e gli uomini entrano come loro accompagnatori. Ci sono varie fasce di abbonamento: quello gratuito dà diritto ad accedere al forum e a essere contattati da altri iscritti. Gli abbonamenti standard, gold e platinum (90, 200 o 900 sterline l’anno e un canone di 10, 25 o 100 sterline al mese), offrono chat, scambio di video e, per i platinum, accesso agli élite party, feste a tema con cena, champagne e sesso a volontà (Luciana Grosso, D – la Repubblica 17/9). UFFICIALE «La mia situazione in amore con Andrea Iannone oggi è un qualcosa di ufficiale» (Belèn Rodriguez) (Gabriella Mancini, La Gazzetta dello Sport 21/9). FIGLI Storia di un uomo catanese di 79 anni. Si sposò nel 1956 con una donna, ma l’unione durò solo sei mesi. Senza divorziare, se ne andò di casa e non si videro mai più. Dopo 54 anni di matrimonio solo sulla carta, fu raggiunto dalla richiesta di divorzio da parte di lei. In quell’occasione scoprì di essere padre di cinque figli: non suoi, ma ai quali la donna aveva dato il suo cognome. Il giudice ha stabilito che quei figli, nati tra il 1966 e il 1978, dovranno cambiare cognome (Valentina Raffa, il Giornale 21/9). VIOLINISTA La femmina del granchio violinista, quando è il momento di riprodursi, viene accerchiata da frotte di maschi che cercano di convincerla a seguirli nelle loro tane. Per attirare la sua attenzione agitano le chele, che nel maschio di questa specie di granchio sono una piccola e una enorme. La femmina, dopo averli valutati per bene, sceglie sempre quello che mostra la chela più grossa. Il biologo marino Zachary Darnell dice che le femmine, per fare la loro scelta, si basano sulla «grandezza dell’arto rispetto al corpo, e sull’ampiezza del gesto di richiamo»: perché se il maschio riesce ad agitare una chela che pesa la metà del suo corpo, è probabile che sia in forma. Dopo aver fatto sesso nella tana sulla spiaggia, la femmina rimane lì durante il periodo d’incubazione delle uova. Invece il maschio torna all’aperto, a mostrare la sua chela ad altre possibili compagne, che poi porta sempre nella stessa tana, anche quando vi è ancora accolta la precedente femmina (Patricia Edmonds, nationalgeographic.it 16/8). HOMUNCULUS Nel Cinquecento il filosofo e alchimista Paracelso cercò di riprodurre l’origine della vita sigillando del seme maschile in un’ampollina di vetro e magnetizzandolo. Ottenne una cosa che assomigliava a un feto, una via di mezzo tra la larva e l’ectoplasma, chiamata homunculus, da impiantare in una giumenta che avrebbe dovuto fungere da utero in affitto (Marino Niola, D – la Repubblica 17/9). OVULO Thomas Beatie nel 2008 è stato il primo transgender al mondo a dare alla luce una bambina, dopo essere diventato un maschio, senza però sottoporsi all’isterectomia, con l’aiuto di un ovulo di sua moglie Nancy e lo sperma di un donatore esterno (ibidem). SILFIO Il silfio, un’antica varietà di finocchio, fece la fortuna della colonia greca Cirene, in Nord Africa. Questa verdura, oltre a essere molto usata nelle ricette romane (Marco Gavio Apicio nel suo De re coquinaria raccomanda di servirlo con il melone bollito), era assai ricercato come contraccettivo. Proprio per questa seconda funzione diventò così importante per l’economia della colonia, da essere impresso sulle monete, sia sotto forma di baccello a forma di cuore, sia accanto a una figura femminile che si indica il pube. John Riddle, autore del libro Eve’s Herbs in cui racconta la storia dei contraccettivi, suggerisce che la pianificazione familiare basata sull’uso del silfio sia la ragione per la quale la popolazione di Roma rimaneva stabile o addirittura descresceva, anche nei periodi di pace e prosperità, quando invece avrebbero dovuto nascere più bambini. Ormai il silfio è estinto dal primo secolo dopo Cristo, forse proprio a causa della raccolta eccessiva per usarlo a scopi contraccettivi. Plinio il Vecchio narra che l’ultimo stelo di silfio sia stato divorato dall’imperatore Nerone (nationalgeographic.it 9/8).