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 2016  settembre 27 Martedì calendario

PIASTRELLE A MISURA DI ARCHISTAR

La piastrella spicca il volo. Raccoglie i frutti del posizionamento nella fascia medio-alta del mercato, riuscendo a fuggire dalla concorrenza sul prezzo, dove Spagna, Turchia e Cina l’avrebbero schiacciata. Gli imprenditori della ceramica sono stati abili, hanno fatto sistema, indicato una strategia comune e investito sul marchio e sul marketing.
Per questo il comprensorio di Sassuolo (qui un centinaio di aziende con 15 mila dipendenti producono l’80% delle piastrelle italiane) è in salute e lo dimostrano investimenti importanti: 30 milioni in un biennio da parte di Marazzi, 120 milioni in un quinquennio da parte di Del Conca.
Il rapporto presentato al Cersaie (a Bologna fino al 30 settembre) registra nel primo trimestre dell’anno una decisa crescita: +13,3% la produzione, +7,2% il fatturato, nonostante le sabbie mobili del mercato interno. Quest’anno la produzione dovrebbe superare i 400 milioni di metri quadrati mentre il fatturato supererà i 5 miliardi di euro, derivanti per 4,3 miliardi dalle esportazioni.
Dice Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica: «Siamo riusciti a cogliere segnali positivi di ripresa in taluni paesi come la Germania, dove siamo tornati a crescere a due cifre, e gli Stati Uniti dove, anche grazie al cambio euro-dollaro, abbiamo avuto delle crescite importanti. Per il mercato interno invece c’è ancora parecchio da lavorare. L’edilizia in Italia non si è sbloccata e il nostro comparto, essendo parte di questo settore, non è ancora riuscito ad agganciare la ripresa.
Speriamo che il governo tenga fede all’impegno di tagliare le tasse sulla prima casa, una manovra per far sì che gli italiani tornino a porre la casa al centro dei propri investimenti e a considerarla una sorta di salvadanaio, cosa che con tutte queste tasse era venuta un po’ meno».
Vincente s’è rivelata la promozione della piastrella presso gli architetti, un modo per dare appeal e valore aggiunto al prodotto. Non a caso sul red carpet del Cersaie sfileranno archistar come Norman Foster (oggi ore 11), Manuel Aires Mateus (domani ore 10), Solano Benitez (sempre domani ma alle 17), Shelley McNamara (giovedì ore 17).
Dice Foster: «Il potere dell’architettura sta nel progettare tutto ciò che viviamo e incide sulla qualità della nostra vita perché viviamo in un mondo che noi creiamo». Recentemente egli ha costituito «The Norman Foster Foundation» e il primo progetto è un prototipo in scala reale di un aeroporto per droni in laterizio. Lo scopo è creare, entro il 2030, un network di Droneport per effettuare consegne di medicinali e generi di primissima necessità in remote località dei paesi in via di sviluppo.
Nel calendario del Cersaie spicca l’assenza di architetti italiani, a parte un forum dedicato ai giovani (giovedì ore 10) e un incontro con Ugo La Pietra (venerdì ore 10). Un’assenza pesante in una fiera che propone il made in Italy nel mondo.
Sono 852 (da 43 paesi) gli espositori, compresa l’appendice dell’arredobagno. Taglio del nastro (lunedì mattina) col ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda.
Un padiglione è dedicato a un approccio tematico: la valorizzazione delle aree portuali. Con 8 mila chilometri di coste l’Italia ha tutte le potenzialità per diventare il più grande e organizzato hub naturale del Mediterraneo.
Alcuni dati (fonte ministero dei trasporti) per comprendere l’importanza del settore: 41 milioni i passeggeri che viaggiano via mare in Italia (20% del traffico Ue) oltre a 10,4 milioni di crocieristi (uno su tre del totale degli imbarcati e sbarcati in Europa). L’obiettivo è una nuova visione del porto, non solo luogo di transito ma territorio di connessione tra attività urbane e ambiente naturale, fruibile durante tutto l’anno grazie alla presenza di palestre, beauty saloon, ristoranti, shop center.
Al Cersaie è anche possibile chiedere gratuitamente una proposta progettuale. L’iniziativa si chiama «Disegna la tua casa»: progettisti offrono consigli e consulenze a chi è intenzionato a ristrutturare o ad acquistare un’abitazione. «Un’occasione», commenta il direttore di Confindustria Ceramica, Armando Cafiero, «per ottenere consigli gratuiti e sistemare al meglio gli ambienti della propria abitazione. Si conferma così l’attenzione che rivolgiamo anche al pubblico dei consumatori finali, sempre più autonomi nelle proprie scelte di acquisto».
Infine sarà presentata la nuova campagna pubblicitaria «Ceramics of Italy. Italians make the difference» rivolta al pubblico sia italiano che estero: «Il concept», dice Andrea Serri, responsabile della comunicazione di Confindustria Ceramica, «fa leva sui valori intrinseci del made in Italy, mettendo in luce come l’alta qualità del prodotto fatto in Italia sia frutto della capacità di idee e azioni compiute dai professionisti italiani».
Non manca il fuorisalone. Si intitola Design Week e propone mostre e performance per tutta la settimana in tre location: ex-Ospedale dei bastardini (via D’Azeglio 41), Palazzo Isolani (piazza Santo Stefano 46), Galleria Cavour (via Farini), Ex-atelier Corradi (via Rizzoli 7). Il programma completo nel sito www.bolognadesignweek.com.
Su tutto, la scanzonata definizione che dell’architettura diede uno dei suoi fondatori, Frank Lloyd Wright: «Un medico può sempre seppellire i suoi errori, ma un architetto può soltanto consigliare ai suoi clienti di piantare una vite americana».