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 2016  agosto 23 Martedì calendario

DELITTI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 22 AGOSTO 2016


Angelo Gianlorenzo, 83 anni. Di Tuscania (Viterbo), agricoltore fin da ragazzo, sposato, due figli, «bravissima persona, lavoratore instancabile». L’altra mattina come d’abitudine andò ad accudire galline e vitelli nel podere di famiglia. Poco dopo lo raggiunse il figlio Gianlorenzo che lo trovò cadavere in una pozza di sangue: gli abiti strappati, il cranio e la faccia sfondati a sassate o bastonate. Per il delitto è indagato a piede libero il cognato Aldo Sassara, 75 anni, agricoltore pure lui, a detta di tutti «buono come il pane»; i due erano in causa da una vita per motivi legati ai confini delle loro proprietà.
Mattina di domenica 14 agosto in un podere in zona Castellaccio a Tuscania (Viterbo).

Lucian Memet, 37 anni. Romeno, pregiudicato, viveva in un campo rom a Napoli. L’altra notte, a causa di una fanciulla contesa, nel campo scoppiò una rissa durante la quale Memet si beccò diverse coltellate alla schiena e alla testa da quattro connazionali: due uomini e due donne.
Notte di sabato 13 agosto nel campo rom di via Virginia Wolf, quartiere di Ponticelli, a Napoli.

Elman Soriy, 35 anni. Marocchino, viveva a Montecorvino Pugliano (Salerno). L’altro giorno col connazionale Youssef El Khalidi, 33enne, pregiudicato, andò a mangiare alla mensa dei poveri. Poi i due si scolarono diverse birre, si fermarono nel piazzale del centro commerciale Decathlon, e decisero di ascoltare un po’ di musica dal cellulare. Non trovandosi d’accordo sulla scelta dei brani presero a litigare e a un certo punto El Khalidi, afferrato un coccio di bottiglia, con quello sgozzò il Soriy.
Primo pomeriggio di domenica 11 agosto nel piazzale del Centro commerciale Decathlon a Montecorvino Pugliano (Salerno).

Andrea Triscornia, 89 anni e sua moglie Marisa, 88 anni. Origini calabresi, «riservati, tranquilli», sposati da una vita, si conoscevano da quando erano bambini, «si volevano un gran bene, non avevano problemi di soldi né di salute». Da quando lui, bigliettaio sugli autobus, era andato in pensione, si erano trasferiti in una villetta isolata tra i boschi a Foce di Rossano, nel comune di Zeri (Massa Carrara). Al piano di sopra viveva il figlio, maestro di sci, con la nuora. L’altro pomeriggio, chissà perché, il figlio in giro con la moglie, il Triscornia prese la sua pistola calibro 38 e in giardino sparò un colpo alla testa della consorte. Quindi sparò all’amatissimo cane e infine salì al primo piano, si puntò l’arma alla tempia e fece fuoco.
Verso le 15.30 di sabato 13 agosto in una villetta a La Dolce di Rossano, una località inerpicata sui monti del comune di Zeri, Alta Lunigiana (Massa Carrara).

Domenico Antonio Valenti, 74 anni. Agricoltore di San Calogero (Vibo Valentia), di continuo litigava, per questioni di confini, col compaesano Cosma Damiano Sibio, 49 anni. Costui il pomeriggio di Ferragosto lo aspettò nel suo podere e appena lo vide arrivare gli sparò addosso otto colpi di pistola calibro 9 che lo raggiunsero al fianco sinistro, al polpaccio e a un braccio.
Pomeriggio di lunedì 15 agosto a San Calogero (Vibo Valentia).

SUICIDI

Stefano Ottina, 86 anni. Stilista, noto per aver fondato la fabbrica di abbigliamento Punch e per aver inventato negli anni Sessanta la camicia da uomo attillata che piacque pure a Jack Nicholson, John Lennon e Richard Gere, padre di due figli, l’altro giorno, solo nel suo appartamento nel centro di Milano, si puntò la sua pistola alla testa e fece fuoco. Trovato da un figlio che rantolava in una pozza di sangue, morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
Mattina di martedì 16 agosto in un appartamento in via Amedei, a Milano.

Un ragazzo di 26 anni. Residente a Imperia, si era trasferito da qualche tempo in Lunigiana per motivi di lavoro. A detta dei pochi che lo conoscevano, soffriva di attacchi di panico e depressione. L’altra mattina all’alba guidò fino al ponte Caprigliola ad Albiano, raggiunse a piedi il ponte più alto e si buttò di sotto andando a schiantarsi nel greto del fiume quasi in secca. Volo di tredici metri.
All’alba di martedì 9 agosto sul ponte che collega la frazione di Albiano con quella di Caprigliola nel comune di Aulla, provincia di Massa-Carrara.

Un uomo di 38 anni. Marchigiano di Porto Sant’Elpidio (Fermo), l’altra mattina parcheggiò la sua auto, una Seat Leon, in una zona impervia di San Liberato, a San Ginesio, collegò il tubo di scarico all’abitacolo, tappò i finestrini, e si lasciò soffocare. Il cadavere, trovato da alcuni turisti che erano andati a fare una scampagnata. Sul sedile, un biglietto d’addio.
Mattina di lunedì 15 agosto nel bosco circostante il santuario di San Liberato di San Ginesio, Macerata.