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 2016  agosto 22 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 115 (Gli ultimi libertini) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database libro in scheda: 2367014 VITE LIBERTINE PRIMA E DOPO LA RIVOLUZIONE – Fascino

LIBRO IN GOCCE NUMERO 115 (Gli ultimi libertini) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database libro in scheda: 2367014 VITE LIBERTINE PRIMA E DOPO LA RIVOLUZIONE – Fascino. Il duca di Lauzun (Armand-Louis de Gontaut Biron) nato il 3 aprile 1747. Tra le sue innumerevoli amanti, Izabela Czartoryska, passata poi alla storia come una delle grandi eroine dell’epopea nazionale polacca. Nei Mémoires Lauzun descrive la principessa così: «Pur non essendo molto alta», ha «una corporatura perfetta» e, nonostante la pelle del viso butterata dal vaiolo, «occhi stupendi, capelli stupendi, denti stupendi»: dotata, inoltre, «in ogni minimo gesto di una grazia inimitabile», era la dimostrazione di come si possa «essere affascinanti anche senza essere belle». Editto. In Francia l’editto di Enrico II di Valois del 1556, che proibiva agli uomini minori di trent’anni e alle donne sotto i venticinque di sposarsi senza l’approvazione paterna, pena l’essere diseredati, rimase in vigore fino alla rivoluzione. Ballerina. Il visconte Joseph-Alexandre de Ségur, nato nel 1756, fece il suo debutto nella Parigi galante a ventidue anni rendendo «scandalosamente pubblico» il suo legame con una ballerina dell’Opéra. Bienséances. All’epoca i rapporti extraconiugali erano solitamente di pubblico dominio e non venivano giudicati disdicevoli, ma le bienséances, diventate da tempo una sorta di morale sostitutiva, imponevano agli amanti di non lasciare in alcun modo trasparire in pubblico la natura del loro legame. Regali. «Mi avete fatto un gran regalo, nel 1738; non so come io abbia potuto meritare tanta bontà da parte vostra, né quale generoso mortale abbia perorato la mia causa inducendovi ad avere per me attenzioni di cui ero indegno » (così nel 1762 Stanislas-Jean de Boufflers ringraziava la madre per aver avuto, ventiquattro anni prima, la cortesia di concepirlo con la complicità dell’amante del momento). Carrozza. La nascita di Stanislas-Jean era avvenuta nel bel mezzo di un viaggio: Madame de Boufflers era stata colta dalle doglie sulla strada per Nancy e, fatta fermare la carrozza, lo aveva messo al mondo assistita dal cocchiere. Frustate. Nella Correspondance secrète Boufflers racconta che una «bella marchesa», della cui infedeltà si era vendicato con un feroce epigramma, lo aveva invitato ad andare a casa sua «per una franca riconciliazione». «Il cavaliere, che conosceva troppo bene le donne per non diffidarne, si recò all’appuntamento armato di pistola». Precauzione che si dimostrò opportuna: appena giunto in casa della marchesa, infatti, fu afferrato da quattro uomini, steso sul letto e spogliato quanto bastava a somministrargli cinquanta colpi di verga. Terminata la cerimonia, il cavaliere si rialza, si ricompone e, minacciando i quattro con la pistola, li costringe non solo a frustare la marchesa (la cui «pelle di seta fu lacerata senza pietà»), ma anche a frustarsi a vicenda. Non contento, prendendo congedo dalla signora le assicura che non si periterà di raccontare in giro «la piacevole avventura». Bastiglia. Martedì 14 luglio 1789 il duca di La Rochefoucauld-Liancourt, arrivato a Versailles in tarda serata, informò Luigi XVI della caduta della Bastiglia e della terribile fine del marchese di Launay e del prevosto dei mercanti, le cui teste erano state portate in trionfo su delle picche. Fu sempre il duca – cui si attribuisce la celebre frase: «Maestà, non è una sommossa, è una rivoluzione» – a convincere il re a recarsi il giorno dopo, accompagnato dai fratelli, all’Assemblea nazionale, per annunciare il ritiro delle truppe che erano state stanziate nelle vicinanze della capitale. Epitaffio. «Amici miei, immaginate che dorma» (epitaffio dettato dal cavaliere di Boufflers per la sua tomba al Père-Lachaise). Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 22/8/2016