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 2016  luglio 22 Venerdì calendario

KARMA «Segni particolari? Farsi trovare pronto, sempre. È il mio karma» (Marco Belinelli, giocatore di basket, dei Charlotte Hornets)

KARMA «Segni particolari? Farsi trovare pronto, sempre. È il mio karma» (Marco Belinelli, giocatore di basket, dei Charlotte Hornets). FATO «Consiglio a tutti di leggere Fuoriclasse di Malcolm Gladwell, un libro che mi ha fatto diventare ancora più fatalista: io lo credo sul serio che se sogni una cosa, e la sogni in grande, poi accade davvero» (Walter Zenga, allenatore e commentatore tv). EMOZIONI «Le emozioni sono distrazioni. Nel tennis di oggi vince chi lavora meglio, non chi ha più personalità. In campo vedo atleti sempre concentrati al cento per cento» (Andre Agassi, ex tennista). TESTE «In una squadra ci sono tante teste, bisogna saperle gestire e governare. Io parlo con i calciatori in continuazione. Oggi è fondamentale entrare nella testa di questi ragazzi con le tecnologie che disorientano» (Massimo Rastelli, allenatore di calcio, del Cagliari, neopromosso in serie A). MANI «Sono mancino solo di piede. Da piccolo anche di mano, ma poi mi hanno imposto di usare la destra» (Alessio Romagnoli, calciatore, difensore del Milan). STUDIO «Quand’ero un ragazzino, se c’erano un esame a scuola e una partita, io andavo alla partita. Studiavo l’inglese non per diventare un dottore ma per capire le cose: se firmo un contratto, devo capire che cosa c’è scritto. Ora però sono cambiato, prego di andare in Inghilterra tra qualche anno per completare gli studi. Dopo il calcio sennò che cosa faccio?» (Godfred Donsah, calcitore, centrocampista ghanese del Bologna). RABBIA «Arrabbiati? Certo che lo siamo, il nostro obiettivo era un altro. Ma a cosa serve prendersela o essere tristi? A niente. Lotteremo fino alla fine, ci saranno piste in cui saremo vicini alla Mercedes» (Kimi Raikkonen, pilota di Formula 1, della Ferrari). REGOLE «È un momento triste, ma le regole sono regole e devono essere accettate e rispettate. Se ci sono le prove, le conseguenze sono inevitabili. Chi sbaglia, deve pagare: lo sport è una cosa serie e il suo mondo deve rimanere pulito» (Usain Bolt, velocista giamaicano, a proposito dell’esclusione degli atleti russi dalla Olimpiadi di Rio). CRITICHE «A me non piace troppo parlare, preferisco pedalare. Ho una squadra forte e compatta al mio fianco, a cominciare da Vincenzo Nibali. Voglio nominarlo perché ha avuto critiche a mio giudizio non azzeccate» (Fabio Aru, ciclista del team Astana).