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 2016  giugno 30 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - I CINESI DI PRATO


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La rivolta della comunità cinese dell’hinterland fiorentino si è conclusa con due arresti dopo un pomeriggio e una notte di tensione, scontri, lanci di oggetti, sassi e segnali stradali. Questa mattina i carabinieri hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale il titolare dell’impresa di Sesto Fiorentino, alla periferia di Firenze, dove l’Asl stava svolgendo i controlli, e che avrebbe tentato di impedire l’ispezione e un altro connazionale, che dopo i primi disordini nel capannone, avrebbe cercato di impedire l’uscita di mezzi e ambulanze bloccando il cancello e aprendo il portellone di una delle ambulanze. Versione che contrasta con decine di testimonianze raccolte sul posto, fra i cittadini cinesi che sostengono anche che i carabinieri hanno strappato dalle mani di alcuni di loro i cellulari e cancellato le immagini della colluttazione. Nel pomeriggio il giudice ha convalidato l’arresto. Nei loro confronti confronti è stato disposto l’obbligo di firma quotidiana per i reati di resistenza e lesione a pubblico ufficiale. La data del processo è stata fissata per il prossimo 26 luglio.
Firenze Osmannoro, guerriglia notturna fra cinesi e forze dell’ordine
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Una dinamica, però, ancora tutta da chiarire con gli accertamenti portati avanti anche dalla Digos. Testimoni della comunità cinese sostengono una versione opposta. La situazione a Sesto Fiorentino ora è tornata alla normalità. I cinesi che hanno dato vita alla rivolta a cui sono seguiti tafferugli sono stati dispersi dalla polizia e altri si sono allontanati da soli nelle vie limitrofe a piazza Marconi intorno alle 2 di notte. Dopo l’ultima carica sono rimasti contusi in modo lieve due poliziotti e un carabiniere. La protesta era cominciata verso le 18 di ieri sera con i primi tafferugli tra agenti e alcune decine di cinesi ed ha poi assunto toni concitati con il passare delle ore.

Tutto è partito durante i controlli dell’Asl a un capannone alveare di 50 ditte cinesi. E la miccia è stata l’accusa fatta da un cittadino orientale secondo cui i carabinieri avrebbero fatto cadere a terra suo figlio, di 10 mesi, ferendolo. Per le forze dell’ordine, invece, il bambino sarebbe stato usato "come scudo". La versione della comunità è però completamente differente. I cinesi raccontano che il nonno, con in braccio il bambino di 10 mesi, avrebbe tentato di uscire dal capannone ma è stato fermato dai carabinieri. Alla richiesta dei documenti avrebbe reagito male forse mordendo l’agente. Da lì è partita la protesta, con un gruppo di 300 cinesi che ha chiuso i cancelli del capannone. Poi il lancio di oggetti, la carica di alleggerimento e l’arrivo in piazza di altre persone.

"Bisogna distinguere i due momenti della reazione - spiega Angelo Hu, consigliere comunale a Campi Bisenzio per Sinistra Italiana - la prima è scattata quando un cinese ferito, il nonno del bambino, che era apparentemente più grave degli agenti colpiti è stato soccorso dopo 20-30 minuti dopo. Questo ha generato un momento di rabbia. Così sono stati chiusi i cancelli della fabbrica, per chiedere di soccorrere anche l’anziano ferito".
Sesto Fiorentino, rivolta dei cinesi contro le forze dell’ordine: tafferugli e cariche
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A sera erano circa mille i cinesi all’esterno del capannone con un funzionario del consolato che ha cercato di sedare gli animi. Ma non è bastato. All’1.30 nuovi scontri: un gruppo di cinesi, secondo quanto spiegato dalla Digos, ha cominciato a litigare con altri connazionali. Nella calca sono entrati a contatto con i reparti schierati che li hanno spinti via. Tanto sarebbe bastato per scatenare una sassaiola di calcinacci, bottiglie, barattoli di cibo aperti. E una nuova carica della polizia.
Sesto Fiorentino, cinesi in rivolta cantano l’inno della Repubblica popolare
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Le reazioni. "Un controllo della Asl in un’azienda
cinese a Sesto Fiorentino provoca una rivolta e scontri con le forze dell’ordine. Sia chiaro: il progetto della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro andrà avanti", afferma il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. "Né per la sicurezza, né per l’ambiente, né per le tasse devono essere consentite aree di illegalità - aggiunge Rossi -. Eguali nei diritti e nei doveri. Chi ha sbagliato dovrà pagare".

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Un controllo della Asl a un capannone alveare di 50 ditte cinesi, le proteste. Qualche urla e spintone di troppo. Una miccia che fa scoppiare la rivolta della comunità cinese fiorentina. Dal pomeriggio di ieri a notte fonda tensioni e scontri, lancio di sassi, bottiglie, lattine, pali della luce, sirene, gente che scappa. Feriti, sia tra le forze dell’ordine che tra i cittadini.

Siamo all’Osmannoro, zona di periferia del Comune di Sesto Fiorentino, alla periferia di Firenze. Tutto è iniziato nel pomeriggio quando l’Asl si è presentata in un capannone per svolgere dei controlli. Ma sull’inizio della rivolta le versioni si dividono. Secondo le forze dell’ordine le verifiche avrebbero fatto emergere alcune irregolarità, non gravi, in uno dei capannoni. Quando gli sono state contestate, il titolare cinese dell’azienda che ha sede nel capannone avrebbe reagito spintonando il personale della Asl e le forze dell’ordine, usando un bambino di 10 mesi come scudo. Diversa però la ricostruzione secondo la comunità cinese secondo cui il nonno con il bambino stavano uscendo dalla fabbrica ma sono stati fermati. Quando gli sono stati chiesti i documenti l’uomo ha reagito male forse mordendo un agente. Poco dopo lui era a terra.

"Bisogna distinguere i due momenti della reazione - spiega Angelo Hu, consigliere comunale a Campi Bisenzio per Sinistra Italiana - la prima è scattata quando un cinese ferito, il nonno del bambino, che era apparentemente più grave degli agenti colpiti è stato soccorso dopo 20-30 minuti dopo. Questo ha generato un momento di rabbia. Così sono stati chiusi i cancelli della fabbrica, per chiedere di soccorrere anche l’anziano ferito".

La dinamica di una giornata di tensione, rabbia e scontri è ancora tutta da chiarire. Questa mattina, però, ci sono stati du arresti. La prima carica ieri pomeriggio dopo aver riaperto i cancelli del capannone dove i cinesi si erano asserragliati. Le forze dell’ordine hanno reagito al lancio di oggetti con una carica di alleggerimento contro 300 persone. La situazione infatti sembrava stesse tornando alla calma dopo alcuni isolati tafferugli ma poi è degenerata.

In serata la situazione sembrava essersi calmata anche con l’intervento di un funzionario del consolato. Poi, verso le una e trenta, qualcosa deve aver fatto scattare una molla a lungo compressa e fatto partire il lancio di oggetti verso le forze dell’ordine. Quando la calma è tornata, nello stradone di periferia l’asfalto era un tappeto di cocci di bottiglia, pietre e lattine dopo il fuggi-fuggi generale durante il quale qualche manifestante è rimasto contuso. Alla base dei nuovi scontri, e della nuova carica ci sarebbe stata una lite tra due gruppi di cinesi che sono entrati poi in contatto con i reparti schierati che hanno spinto via gli uomini. Tanto è bastato a scatenare una sassaiola.
Sesto Fiorentino, dopo gli scontri in piazza la bandiera della Cina accolta con un applauso
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Ci sono stati almeno sette feriti (nessuno grave, secondo quanto è trapelato): in particolare tre orientali sono rimasto a terra in attesa dei soccorsi, conseguenze anche per quattro appartenenti a polizia e carabinieri. In piazza è spuntata una bandiera rossa della Repubblica popolare della Cina accolta da un applauso.
Tra le richieste avanzate quelle di scoprire le responsabilità di quanto accaduto durante il controllo nel capannone, all’origine poi dei tafferugli. Alcuni orientali chiedono anche di verificare il trattamento che loro lamentano particolarmente violento durante i controlli effettuati anche nelle scorse settimane.

Firenze Osmannoro, guerriglia notturna fra cinesi e forze dell’ordine
Dopo ore di mediazione senza esito fra cinesi e forze dell’ordine, alle quali si è aggiunto un funzionario del Consolato cinese in Italia, la tensione accumulata durante la giornata è sfociata in scontri e inseguimenti fra i capannoni e il negozio Ikea dell’Osmannoro. Non risultano feriti fra polizia e carabinieri mentre un cittadino cinese ha ricevuto assistenza da un’ambulanza intervenuta sul posto

di Andrea Lattanzi

Rivolta cinesi: manifestanti davanti palazzo giustizia (2)
(ANSA) - FIRENZE, 30 GIU - Un gruppo di manifestanti cinesi,
meno di un centinaio, si sono riuniti davanti al palazzo di
giustizia a Firenze dove è in corso il processo per direttissima
per due connazionali arrestati ieri durante i tafferugli
avvenuti a Sesto Fiorentino. I cinesi, da stamani, si sono prima
radunati all’interno del palazzo di giustizia fuori dall’aula
dove si doveva tenere la direttissima, poi la maggioranza è
uscita fuori dal tribunale dando vita ad un presidio nel corso
del quale hanno issato uno striscione con le loro firme e la
scritta «La legge è uguale per tutti, vogliamo
giustizia».(ANSA).
YDA-PUC
30-GIU-16 14:52 NNNN

(ANSA) - FIRENZE, 30 GIU - I manifestanti si sono quindi
allontanati dicendo di voler andare a protestare davanti al
consolato cinese a Firenze. Pochi dei presenti sono stati in
grado di spiegare, in corretto italiano, ai cronisti il motivo
della loro protesta. Molti hanno ripetuto di fare il presidio in
solidarietà con i due loro connazionali arrestati. «Troppi
controlli», ripetono alcuni riferendosi alle ispezioni nei
luoghi di lavoro.(ANSA).
YDA-PUC
30-GIU-16 15:30 NNNN



Rivolta cinesi: due arresti, proseguono accertamenti
(ANSA) - FIRENZE, 30 GIU - I carabinieri hanno eseguito due
arresti di altrettanti cinesi accusati di resistenza a pubblico
ufficiale ieri durante i tafferugli a Sesto Fiorentino. Si
tratta del titolare dell’impresa controllata che avrebbe tentato
di impedire l’ispezione e di un altro connazionale, che dopo i
primi disordini nel capannone, avrebbe cercare di impedire
l’uscita di mezzi e ambulanze bloccando il cancello e aprendo il
portellone di una delle ambulanze. Proseguono intanto gli
accertamenti anche da parte della digos per ricostruire la
dinamica dei disordini e le eventuali responsabilità dei singoli
manifestanti.
La situazione a Sesto Fiorentino è tornata alla normalità
dopo le due della notte scorsa. I cinesi che hanno dato vita ad
una rivolta a cui sono seguiti tafferugli sono stati dispersi
dalla polizia e altri si sono allontanati da soli nelle vie
limitrofe a piazza Marconi. Dopo l’ultima carica sono rimasti
contusi in modo lieve due poliziotti e un carabiniere. La
protesta era cominciata verso le 18 di ieri sera con i primi
tafferugli tra agenti e alcune decine di cinesi ed ha poi
assunto toni concitati con il passare delle ore. (ANSA).
YDA-PUC
30-GIU-16 11:01 NNNN





Scontri nella notte tra forze ordine e cinesi nel Fiorentino =
(AGI) - Firenze, 30 giu. - Rissa nel cuore della notte tra forze dell’ordine e cittadini cinesi, a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. Circa 300 persone, riferiscono fonti investigative, si sono radunate in strada per protestare contro i controlli che regolarmente si svolgono sul territorio per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Da tempo, infatti, la Regione Toscana ha varato un Piano in accordo con le forze dell’ordine e le Asl. Nell’area teatro degli scontri, risiedono molte aziende gestite da cittadini cinesi e, proprio in una di queste, sarebbero emerse alcune iorregolarita’. Da qui la protesta che ha conosciuto anche alcuni momenti di tensione quando intorno alle 2 sono iniziati tafferugli con il lancio anche di alcune pietre verso le forze dell’ordine. Questa mattina, intanto i vigili del fuoco di Firenze stanno intervenendo, su richiesta delle forze dell’ordine, per l’apertura di un cancello dietro il quale si erano asserragliate delle persone di nazionalità cinese.(AGI) Red