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 2016  giugno 30 Giovedì calendario

LA CANNABIS ITALIANA? VIENE DALL’ALBANIA – 

Interi fazzoletti di terra trasformati in piantagioni che vengono spostate da una parte all’altra dell’Albania, come pedine di una delicata partita a scacchi per sfuggire ai controlli; una produzione annua che sfonda ormai il muro delle mille tonnellate e alimenta un giro di denaro da svariati miliardi di euro; basi logistiche e un sistema di trasporto con metodi sempre più innovativi di cui fanno parte potenti motoscafi e soprattutto aerei ultraleggeri: ecco la nuova stagione del grande affare della marijuana che dai Balcani a ridosso dell’Adriatico minaccia l’Europa, ecco l’ultimo scenario del narcotraffico che si delinea a due passi dall’Italia, dinanzi alla Puglia, così come emerge dalle indagini e dai dati più recenti raccolti dalla Guardia di finanza nel 2015 nel corso di decine di missioni aeree. Perlustrazioni condotte con velivoli P166DP1 muniti di sensori Tabi e Casi, strumenti in grado di percepire anche le più piccole variazioni di temperatura e di acquisire immagini iperspettrali ad alta risoluzione.
I militari italiani, grazie alla stretta collaborazione con gli investigatori albanesi (che sta dando ottimi risultati) e a un accordo con Tirana che prevede la possibilità di perlustrare vaste fette del territorio oltre l’Adriatico, nel 2015 sono riusciti a documentare la presenza in Albania di 243 mila piante di cannabis distribuite su 1.200 piantagioni. Che adesso sono in gran parte concentrate a nord, nell’area di Scutari. Il motivo: i trafficanti, dopo i numerosi sequestri delle forze dell’ordine, hanno preferito lasciare Lazarat, fino a poco tempo fa roccaforte inaccessibile, e spostarsi in una zona più impervia, ritenuta più sicura per celare le leve di un ingranaggio che non conosce confini. E neanche crisi, considerato che il trend è in aumento: nel 2014 furono scoperte 815 piantagioni (165 mila piante di cannabis), ed erano 305 (81.300 piante) nel 2013. Insomma, la produzione è quasi raddoppiata. Una valanga di marijuana che i narcos dei Balcani si preparano a riversare sull’Europa attraverso la rotta adriatica. In direzione Puglia.