Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  giugno 29 Mercoledì calendario

LE TRUFFE IMPUNITE DEI FURBETTI SCOLASTICI

«Ultimamente i miracoli e le guarigioni inspiegabili non avvengono solo in posti come Lourdes, basta recarsi ad Agrigento». Lo scrivono i docenti dell’Associazione «Insegnanti in movimento» che denunciano: «Chi lavora nel settore scolastico pur essendo affetto da gravi patologie (67% d’invalidità) guarisce miracolosamente nel momento in cui viene trasferito in provincia». Miracoli di San Calogero? Macché… «L’art. 21 della legge 104 prevede dei benefici nei confronti di persone con minorazione di tipo stabilizzato o progressivo, quindi teoricamente inguaribili», prosegue l’atto di accusa, «Negli ultimi anni, nella nostra provincia la percentuale delle persone “ammalate” si è abbassata vertiginosamente. Le ipotesi sono due: un miracolo di massa o la 104 era falsa. Sicuramente è più credibile la seconda ipotesi! Perché queste persone che hanno dichiarato il falso sono rimaste impunite?» . E ancora: «Dopo l’operazione della Procura “La carica delle 104” che ha visto coinvolti, indagati ed arrestati medici compiacenti e non solo, l’Inps di Agrigento ha istituito una commissione medica allo scopo di visitare tutti i lavoratori della scuola. Ad alcuni soggetti è stato revocato il beneficio ed è stato annullato solto l’ultimo movimento, ma sono comunque rimasti indisturbati nella loro provincia di residenza. Quindi, queste persone sono entrate in provincia da “handicappati”, una volta dentro hanno ricevuto il miracolo e sono diventate “sane” con la certezza di restare impunite, a discapito di gente onesta che ogni giorno, da decenni, percorre centinaia di chilometri nella speranza d’un trasferimento che non arriverà mai. È questa la giustizia?».

Lo chiediamo anche noi: se un bidello, un maestro o un professore che ha ricevuto dallo Stato il compito delicatissimo di educare i nostri figli non solo a leggere, scrivere e far di conto ma anche a crescere rispettando i principi elementari dell’onestà si rivela un mascalzone che truffa lo Stato stesso e spinge medici complici a commettere reati e sorpassa portando documenti falsi colleghi che hanno punteggi e diritti maggiori, perché mai non dovrebbe essere rispedito là dove era e dove sarebbe rimasto senza l’imbroglio? Era a Cuneo? Rimandatelo a Cuneo. Era a Gemona? Rimandatelo a Gemona. Era a Sondrio? Rimandatelo a Sondrio. Ma che il frutto della loro truffa, cioè il trasferimento a danno di altri, resti alla fin fine intatto è inaccettabile.