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 2016  giugno 29 Mercoledì calendario

IL VANO DIRITTO ALL’OBLIO AI TEMPI DI GOOGLE

Un ex terrorista ha diritto all’oblio? La domanda è spinosa ma è giusto porla senza giri di parole. Per Google la risposta è no. Per il garante alla Privacy che è stato interrogato dallo stesso ex terrorista di destra, Roberto Nistri — diventato XY sul provvedimento dell’Autorità come da sua richiesta —, nemmeno. E se devo dirla tutta anche per me la risposta è negativa. Un ex terrorista, anzi un ex protagonista del terrorismo condannato per omicidi peraltro con esecuzioni raccapriccianti, non ha diritto all’oblio in Rete. Ha diritto ad essere definito «ex» visto che, tra anni di carcere e misure alternative, ha scontato la sua pena, ma non alla cancellazione degli url che compaiono quando si digita il cognome su Google. Sembra facile e scontato prendere questa posizione e, anzi, sentirsi indignati per la sola richiesta di passate una bella gomma da cancellare sugli anni di piombo e sulla lunga notte della Repubblica. Ma lo dicevamo: la domanda è spinosa e, dunque, merita attenzione l’argomentazione della risposta. Le motivazioni tecniche del no sono state fornite sia dalla commissione Google, sia dagli esperti del Garante Antonello Soro. Quelle meno tecniche però non sono meno importanti: che piaccia o no la Rete è diventata fonte dell’opinione pubblica, quella che una volta si formava soprattutto e direttamente in tv e sui giornali. Ora è facile mostrare, dati alla mano, che Rete in Europa significhi Google visto che 9 richieste su dieci passano da questo motore di ricerca. Dunque il sillogismo è elementare: Google è fonte di opinione pubblica. Non primaria visto che gli url non sono prodotti da essa (si tratta perlopiù di articoli di giornali, agenzie di stampa e libri) ma comunque rilevante in quanto principale canale di accesso. Sul diritto all’oblio prevale il dovere di cronaca, non per un arbitrio giornalistico ma perché, in caso contrario, la Rete perderebbe la sua qualità di fonte abbastanza affidabile e il più possibile neutrale (cercando XY si trova anche un’intervista recente in cui l’ex terrorista spiega la sua posizione). Una Rete edulcorata dalle notizie storiche (come avviene in Cina su molti argomenti gravi come la strage di piazza Tienanmen) sarebbe una Rete inutile: dopo XY verrebbero YZ, AC, RG. E con il tempo da Google verrebbe cancellato il terrorismo come insieme di fatti, informazioni, date, nomi e cognomi. E qualcuno, ci possiamo scommettere, inizierebbe a fare anche propaganda revisionista.