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 2016  giugno 28 Martedì calendario

RAZZISMO

Il primo effetto di Brexit sulla Gran Bretagna è da brividi: un’ondata di razzismo dilaga sui social media e nelle strade. Volantini contro i polacchi davanti a una scuola. Slogan contro gli immigrati sui muri. E un tam-tam di messaggi discriminatori su Facebook e Twitter. Tanto da indurre David Cameron a intervenire in Parlamento: «In questi ultimi pochi giorni abbiamo visto vergognosi graffiti e abusi verbali contro minoranze razziali», dice il primo ministro dimissionario durante un dibattito sul risultato del referendum alla camera dei Comuni. «Ricordiamoci che questa gente è venuta qui a dare un magnifico contributo al nostro paese. La xenofobia e l’odio razziale non verranno tollerati». Ma intanto aumentano: un rapporto della polizia indica che gli episodi di questa natura sono cresciuti del 57 per cento fra giovedì e domenica scorsi rispetto agli stessi giorni della settimana precedente. Difficile non pensare che Brexit abbia legittimato la discriminazione. «Go back home», tornate a casa, hanno gridato a lituani e pachistani, indifferentemente. «La mia casa è qui — ha risposto una giovane — in Inghilterra». E il sindaco di Londra Sadiq Khan — figlio di immigrati pachistani — avverte: «Difenderò il mix di diversità e tolleranza di questa città».