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 2016  giugno 27 Lunedì calendario

NON SI FERMA LA SPINTA CINESE

I consumatori cinesi saranno anche quest’anno il decisivo motore della crescita globale. Quasi l’80% prevede di confermare o di aumentare la spesa individuale nel 2016. Lo scorso anno una ricerca del Boston Consulting Group aveva rilevato che la crescita dei consumi interni era stata dell’81%. Il leggero calo è dovuto alla frenata dell’economia di Pechino e alla volatilità dei mercati azionari. Fondamentali restano l’allargamento della classe medio-alto cinese, la maggiore disponibilità di reddito diffuso e una predisposizione al consumo sempre più simile a quella occidentale. A guidare la massa dei consumatori cinesi sono una nuova classe medio-alta, le nuove famiglie benestanti, i giovani e i professionisti impiegati nei servizi ad alta redditività. A questa inedita categoria allargata appartiene ormai il 40% dei residenti urbani, sempre più presenti anche nelle città di seconda fascia e in quelle piccole, costruite dal nulla grazie ai finanziamenti di Stato riservati all’urbanizzazione. Pechino stima che entro il 2020 oltre 100 milioni di cinesi potranno considerarsi membri della classe medio-alta e dei benestanti, in uscita dalla vecchia classe media, a cui appartengono circa 350 milioni di consumatori. Le intenzioni di spesa dei nuovi propulsori dei consumi cinesi rivelano che fino a dicembre la crescita dei consumi interni sarà del 17% rispetto al 2015, con oltre il 30% deciso a spendere di più. Quasi tutti i grandi consumatori sono impiegati nei servizi e formano una generazione di cinesi senza precedenti: hanno meno di trent’anni, consumano il doppio rispetto a chi ne ha più di 35 e fra cinque anni saranno un terzo della popolazione urbanizzata. Entro il 2020 si assicureranno fra il 45 e il 53% dei consumi interni totali. Assieme al profilo di chi spende cambia anche l’oggetto della spesa. In testa alla classifica ci sono oggi i prodotti per l’infanzia e per i bambini, l’elettronica e i servizi finanziari, compresi i prodotti assicurativi. In rapida crescita anche i beni per la cura personale e per la bellezza, i viaggi e le vacanze all’estero. A soffrire di più la frenata del Pil, stimato in aumento tra il 6.5 e il 7%, sono auto, beni durevoli e immobili. I cinesi dunque consumano sempre di più ma abbassano, almeno per ora, gli importi investiti. Il segnale globale è il loro ottimismo, affiancato per la prima volta dalla prudenza.
Giampaolo Visetti, Affari&Finanza 27/6/2016