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 2016  febbraio 06 Sabato calendario

GLI INIZI SONO MAGICI


Ho un bellissimo ricordo dei miei primi anni di studio all’Accademia di Danza di Vercelli. Da bambino abitavo a Trino Vercellese, e in casa mi piaceva muovermi sulla musica e ballare liberamente. Non andavo a teatro e non c’era nessuno in famiglia che avesse un background artistico. Eppure in me sentivo forte il desiderio naturale di danzare. Stimolato da una compagna di classe che studiava danza classica, volli provare a fare sul serio, e, dopo gli inizi nella mia piccola scuola di Trino, a nove anni decisi di iscrivermi all’Accademia di Vercelli, dove rimasi fino agli undici. Quello fu per me il tempo dell’ingresso in un mondo magico. Accanto alla scuola, situata in un edificio storico, c’è il Teatro Civico, dove andavano in scena i nostri saggi. Questo mi permise di scoprire il palcoscenico e il “dietro le quinte”. Eravamo proiettati in un connubio tra storia e arte: lo stesso che avrei ritrovato, molto più in grande, alla Scala di Milano.
Il periodo di Vercelli mi motivò moltissimo e mi portò a cominciare ad amare questa dimensione. L’Accademia era diretta da Pilar Sampietro, figura carismatica di origine spagnola, che oltre al balletto insegnava danze popolari spagnole come le sivigliane, ed era interessante questa varietà, coltivata in seguito anche alla scuola della Scala, dove avrei proseguito i miei studi.
Sono convinto che le piccole realtà, come la scuola di Vercelli, siano fondamentali per lo sviluppo della danza, che non può essere delegata solo alle grandi istituzioni. In tante cittadine ci sono luoghi nei quali i ragazzi possono prendere coscienza della loro voglia di andare avanti e della loro capacità di lavoro. Solo misurandosi direttamente con lo studio si può capire se il proprio sogno può concretizzarsi in una professione, con tutto ciò che comporta. La danza è gioia e bellezza, ma implica sacrifici. Per esempio il salto da Vercelli a Milano, durante la mia prima adolescenza, fu per me psicologicamente durissimo. So che questa mia meravigliosa professione esige tanto. Ma è importante dare ai giovani la possibilità di comprendere se la passione per la danza è autentica e se sono in grado di affrontare la strada che li condurrà al professionismo.

Roberto Bolle
(Testo raccolto da Leonetta Bentivoglio)