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 2016  maggio 30 Lunedì calendario

Maria Teresa Meo, 40 anni. Residente a Cassina de’ Pecchi (Milano), «solare, sempre sorridente», due figlie di 14 e 8 anni, era sposata con Giulio Carafa, 45 anni

Maria Teresa Meo, 40 anni. Residente a Cassina de’ Pecchi (Milano), «solare, sempre sorridente», due figlie di 14 e 8 anni, era sposata con Giulio Carafa, 45 anni. Costui, «gentile ma schivo», da qualche tempo era così depresso che s’era messo in malattia. Ad angosciarlo era la paura di perdere il lavoro: da anni confezionava pomodori alla Star di Agrate, ma l’azienda nei prossimi tre anni avrebbe dovuto lasciare a casa 65 operai su 240. In più in casa i soldi non bastavano mai e il fatto che la moglie si fosse dovuta trovare un lavoretto in una mensa, per arrotondare, lo mortificava a dismisura. L’altra mattina aveva doveva essere visitato da uno psichiatra del Cps di Gorgonzola. Ma l’appuntamento era stato posticipato alle 12.40 e lui, per non far aspettare la sorella che l’aveva accompagnato e doveva lavorare, aveva deciso di tornare a casa. Una volta rientrato nel suo appartamento, prese un coltello da cucina e lo infilò più volte nel corpo della moglie. Quindi la stessa lama se la piantò nel petto. A trovare i cadaveri nel tinello, in una pozza di sangue, la figlia quattordicenne rientrata da scuola alle 15.45. Lunedì 30 maggio in un appartamento in via Napoli a Cassina de’ Pecchi (30 chilometri da Milano).