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 2016  maggio 30 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 104 (Fummo giovani soltanto allora. La vita spericolata del giovane Montanelli) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database libro in scheda: manca IL MESTIERE VERO E IL SONNO DEL GIOVANE INDRO – Schizogene

LIBRO IN GOCCE NUMERO 104 (Fummo giovani soltanto allora. La vita spericolata del giovane Montanelli) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database libro in scheda: manca IL MESTIERE VERO E IL SONNO DEL GIOVANE INDRO – Schizogene. Montanelli, nome completo Indro, Alessandro, Raffaello Schizogene (cioè generatore di contrasti, di discordie). Nato nel 1909 a Fucecchio «per insù» (la parte nobile del paese). Mammettina. Papà Sestilio, figlio di fornaio, professore e preside di liceo. Ebbe atteggiamenti socialisteggianti in gioventù, poi si avvicinò al fascismo. Mamma Maddalena, «Mammettina»: famiglia di proprietari terrieri, il padre Alessandro sindaco di Fucecchio. Puntelli. «In Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli: la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia» (Montanelli in Addio Wanda! del 1956). Nanda. Montanelli, innamorato della soubrette Nanda Primavera, che la segue ovunque e alla fine finisce per esibirsi in palcoscenico in frac e cilindro. Bravo! «Mi pare di aver letto un vostro articolo contro il razzismo. Bravo!» (Mussolini a Palazzo Venezia il 5 luglio 1934 si complimenta di persona con Montanelli, che ha 23 anni). Liberaldemocrazia. «Noi giovani (di allora) non avevamo “aderito” al fascismo. Ci eravamo nati dentro, e questo ci aveva esentato dalle scelte. […] Per noi la liberaldemocrazia era l’impotenza, il disordine, le divisioni faziose e, da ultimo, la diserzione e la resa» (Montanelli con Mario Cervi in L’Italia littoria). Sonno. Un rapporto fragile e inquieto con il sonno. Per dormire indossava una mascherina nera e metteva tappi di cera nelle orecchie. «Io parto per il sonno come i crociati partivano per Gerusalemme. Armati di tutto punto» (a Gianni Bisiach nel 1969). Colette. «Con Colette eravamo due scapoli che si erano sposati, poi ognuno rimaneva scapolo, ecco. Amo molto la mia vita solitaria, non rimpiango la vita di coppia che non ho mai fatto» (Montanelli nel 2002). Mestiere. «Quello che mi piace è il mestiere vero: la macchina, l’autista, il fango, l’odore della polvere da sparo, la galletta, la borraccia d’acqua, la tenda, la barba lunga, le opinioni del signor generale, quelle del semplice soldato, chi ha coraggio, chi ha paura: la verità: cioè il bello e il brutto insieme» (Montanelli alla moglie nel 1939). New York. «Giovanni Ansaldo mi raccontò che Ciano lo aveva chiamato in preda alla disperazione. “Mussolini non sa cos’è l’America”. E Ansaldo: “Provi a mostrargli l’elenco telefonico di New York”» (Montanelli in Soltanto un giornalista). Politica. «Ecco perché diventai antifascista. Non perché al posto di Mussolini ci volevo un altro, ma perché non ci volevo nessuno. Io volevo stare alla finestra. […] Volevo avere il diritto di non pensare alla politica, di disinteressarmi della politica, perché la politica la gente dabbene non la fa. La gente dabbene lavora in ufficio, viaggia, commercia, produce, ama una donna che può anche essere sua moglie, ama i suoi figli, ama la sua casa, paga le tasse, e di politica ne parla un quarto d’ora al giorno. Solo i messicani ne parlano dalla mattina alla sera» (Montanelli nel 1945). Sarto. Vestiva dal sarto, su misura. Giorgio Torelli ricordò un afoso pomeriggio d’estate, nella stanza della direzione del Giornale, Montanelli al suo tavolo, Enzo Bettiza di fronte a lui. Bussano alla porta, entra «un piccolo uomo con un drappo nero appoggiato al braccio. È il sarto di Indro, porta un vestito nuovo da provare. “Oh, no, non adesso”, si secca subito Montanelli», che in risposta alle preghiere del sarto «si alza e taglia corto: “Capisco, amico, ma la prova non si può fare. Io, l’estate, non porto le mutande”». Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 30/5/2016