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 2016  maggio 25 Mercoledì calendario

INTERVISTA A LINDA MORSELLI – È la sua prima intervista e ci vorrà un po’ perché si senta a suo agio

INTERVISTA A LINDA MORSELLI – È la sua prima intervista e ci vorrà un po’ perché si senta a suo agio. Linda Morselli, professione modella, fidanzata di Valentino Rossi per quattro anni, durante la relazione con il campione di motociclismo non ha mai accettato di parlare con i giornalisti. Se oggi lo fa è perché la sua vita ha avuto un cambiamento di rotta: da circa un mese non è più «la ragazza del Vale» ma semplicemente Linda. E siccome da quando studiava da perito grafico fa un mestiere che la porta a vivere sotto i riflettori, non c’è più ragione perché ne stia lontana. Di lei si sapeva poco: che è brianzola di Giussano, figlia di una pasticciera e di un grafico; che a 17 anni ha vinto il titolo di Miss Eleganza partecipando a Miss Italia; che ha un corpo strepitoso, infatti lavora per marchi di intimo e di costumi da bagno, e un carattere dolce: il giorno dopo il titolo del Motomondiale «scippato» al suo fidanzato, ha postato su Twitter una foto delle loro dita intrecciate. Ma c’è di più. La coppia campione di sport e modella è un cliché. «La nostra storia è stata una bella favola a partire dal modo in cui ci siamo conosciuti. Cinque anni fa posai alle Virgin Islands per un servizio di costumi che fu pubblicato su un inserto della Gazzetta dello Sport. In fondo c’era una scheda anagrafica su di me, dove rispondevo ad alcune domande tra cui: chi è il tuo campione sportivo preferito? Il mio era Valentino. Lui lesse, cercò il mio numero e mi chiamò per ringraziarmi, una gentilezza». Sicura che fosse solo gentilezza? «Non mi chiese di incontrarci in quell’occasione. Io ero al settimo cielo: da sempre, con mio padre, seguo il motociclismo e Valentino era un mio idolo, come per la maggior parte degli italiani. Il destino poi ha fatto sì che ci incontrassimo, qualche mese dopo, a un evento all’autodromo e lì è venuto naturale parlarci, conoscerci». Fu amore a prima vista per lei? «L’amore è nato scoprendo la persona meravigliosa che è: Valentino è un ragazzo semplice, umile, generoso, con dei valori, e questo suo essere alla mano me lo ha fatto avvicinare tanto». Non temeva volesse solo divertirsi? «Io vado con i piedi di piombo in ogni relazione, sarà che sono abbastanza insicura». Da dove nasce questa insicurezza? «Fino ai miei 17 anni ero un brutto anatroccolo: bassa, bambina anche fisicamente, vestita sempre fuori moda, con la fascia in testa. Per i maschi una sfigatella, per le femmine una da prendere in giro. Un’estate, la trasformazione: sono cresciuta di colpo, così tanto che ho dovuto lasciare la danza per problemi alle ginocchia, e mi sono venute le forme. Mia mamma se ne è accorta prima di me». In che senso? «È stata lei a iscrivermi a Miss Italia, pensava che il confronto con altre ragazze mi avrebbe aiutato a sviluppare la grinta che mi mancava. All’inizio è stato faticoso, ma sono arrivata tra le prime trenta e ho vinto la fascia di Miss Eleganza: così ho iniziato ad acquistare sicurezza e ho capito che dovevo essere felice per come ero, senza dipendere dal giudizio degli altri». Tornata a scuola dal concorso si sarà presa le sue soddisfazioni con chi la sfotteva. «Una bellissima rivincita, anche con i maschi. Ma non sono mai stata una mangiauomini: con il primo fidanzatino, che ho avuto dopo essere diventata miss, sono stata tre anni. Io viaggiavo per il mondo, l’aspetto più bello del mio lavoro, lui era un impiegato amministrativo. Dopo che ci siamo lasciati ho incontrato Vale». In che modo la relazione con lui ha condizionato la sua vita? «Un grande amore ti condiziona sempre. Anche se ho cercato di mantenere una certa indipendenza, perché non volevo annullarmi in lui, non è facile se stai con Valentino Rossi. Alcune rinunce professionali sono state una mia scelta, non le rinnego. Sono stati quattro anni stupendi, in cui spesso ho viaggiato con lui per seguirlo nelle gare, soprattutto in Europa. Abbiamo sempre protetto la nostra privacy perché volevamo difendere l’amore da tutto quello che poteva intaccarlo». Stava a Tavullia anche lei? «Sì, lo raggiungevo appena possibile, lì avevamo costruito il nostro nido. A Tavullia ci sono gli amici d’infanzia, i suoi riferimenti affettivi che lo aiutano a mantenere i piedi per terra, vivere lì è anche un suo modo per proteggersi. Il mondo di Vale è un microcosmo dove tutto è rimasto uguale e ruota intorno alla sua passione, la moto: ogni momento libero è dedicato all’accademia o a eventi organizzati per i motociclisti». Non suona molto eccitante, per una donna. «Ma io adoro le moto! Non ho mai amato la mondanità, quindi mi sono trovata subito a mio agio a fare una vita semplice. E poi ritrovarmi lì, nel suo mondo, quando a 16 anni ero al di là delle transenne a chiedergli l’autografo, è stato incredibile». Non temeva che il vostro rapporto potesse essere per questo sbilanciato? «Io ho l’idea di amore che mi hanno trasmesso i miei genitori, e in più sono una grande sognatrice: è possibile avessi una visione più idilliaca e romantica di lui, ma tra noi c’è sempre stata una grande complicità. Certo, gli uomini parlano meno dei propri sentimenti. Ricordo il mio stupore nel leggere un giorno, su un giornale, una sua intervista in cui diceva che amava circondarsi di persone per non sentire la solitudine. A me non l’aveva mai detto». Come è stata accolta in quel microcosmo? «Bene, avevamo una grande compagnia con cui mi sento tuttora. Gli amici sono parte fondamentale della sua vita ma in quanto donna di Vale ti trovi al centro del mondo con lui. Ho avuto sempre un posto speciale riconosciuto da tutti». La velocità in pista le ha mai fatto paura? «Se assistevo a una gara in diretta la paura si trasformava in adrenalina, mi veniva più ansia a casa. In moto vado anch’io: mi sono perfino rotta una clavicola tentando di guidarne una da cross e Vale mi è rimasto accanto, anche durante l’operazione. Io dal canto mio ho sempre fatto lo stesso, standogli vicino nei momenti più delicati, come a novembre per il Motomondiale che si è concluso in modo così meschino». La notizia della fine della vostra storia ha colto tutti di sorpresa. «Non c’erano segnali di crisi. Ci siamo trovati di fronte a un ostacolo che avremmo dovuto superare e invece la decisione, più sua a dire il vero, è stata quella di andare avanti ma su strade diverse». Si è parlato della sua gelosia, che sarebbe sfociata in terribili scenate. «La gelosia fa parte dell’amore ma non deve diventare un’ossessione. Valentino poi è solare, vuole stare tranquillo e non avrebbe mai sopportato una donna che gli fa problemi. Certo, i giornali hanno scritto di tutto. Per quanto siamo stati attenti alla privacy, hanno comunque provato a mettere zizzania tra noi. E quando è finita davvero si sono scatenati: copertine sulla coppia che scoppia, lui che sarebbe già con un’altra. Ci eravamo lasciati da pochi giorni, vivevo un momento delicato e mi ha dato molto fastidio: capisco che lui sia famoso ma ci vorrebbe un po’ più di rispetto, siamo prima di tutto due ragazzi che si sono voluti bene». Ha mai pensato al matrimonio? «Chi non desidera una famiglia? Anche Vale la vuole, ma sicuramente questo non era il momento adatto per lui. Dopo quattro anni insieme sai che cosa puoi aspettarti da una persona, e lui oggi è ancora molto concentrato sui suoi obiettivi professionali. Io peraltro ho solo 27 anni e nessuna fretta, non farei mai un figlio finché sono costretta a viaggiare continuamente». Ha voglia di dire la vera ragione per cui vi siete lasciati? «Questa domanda dovrebbe farla a lui. La decisione è arrivata dopo un periodo difficile e delicato, soprattutto per Valentino. Ha contato la sua voglia di potersi concentrare su questa sfida, andarsi a riprendere il titolo che gli spetta. Si vede che doveva andare così. Detto questo, una parte di me lo ama ancora e lo amerà per sempre». Come si supera la fine di un grande amore? «Sapevo che poteva finire e ho cercato di preservare delle cose mie. Ho la mia famiglia, il mio lavoro, e ora vorrei fare ciò che non ho potuto fare in questi anni: vivere per un periodo a Barcellona o a Miami, due città che offrono grandi opportunità per chi fa il mio mestiere». All’università non si è mai iscritta? «Vorrei farlo adesso, mi interessa Scienze alimentari: ho sempre voluto informarmi su quello che mangio e credo che un corpo sano aiuti anche la mente. Da una caduta bisogna sapersi rialzare ancora più forti. Mi aspetto che nasca una Linda migliore, meno insicura, più decisa, che non rifugga i problemi ma sappia affrontarli». Le mancherà il mondo delle moto? «Viverlo dall’interno è un’emozione immensa, ma nessuno mi ha chiuso la porta in faccia. Con Vale ci continuiamo a sentire, abbiamo un buon rapporto. E chi vivrà vedrà. Stare separati potrebbe essere un’occasione per migliorarci tutti e due». Saliamo sulla sua macchina, una Bmw bianca. Da qualche parte ho letto che Valentino, quando sta per scaricare una donna, le regala un’auto, e che a lei avrebbe comprato una Mini. Glielo chiedo, scoppia a ridere. «No, mi ha regalato questa, parecchio tempo fa, e non certo perché mi volesse lasciare. Al contrario, perché voleva che lo raggiungessi il più spesso possibile. Milano-Tavullia fra andata e ritorno sono 700 chilometri, sa?».