Roberto Bertinetti, il venerdì 29/4/2016, 29 aprile 2016
BILLY WILDER QUANDO FACEVA IL GIORNALISTA. AL VETRIOLO
I suoi genitori, buona borghesia ebraica della Galizia (allora parte dell’Impero austro-ungarico), lo volevano avvocato. Lui ubbidì e frequentò Giurisprudenza a Vienna, iniziando una collaborazione con Die Stunde, quotidiano sportivo della città. Poi il giovane Samuel Wilder abbandonò i codici e si trasferì a Berlino dove lavorò in cronaca per il giornale Nachtausgabe e prese a interessarsi di cinema, inizialmente come sceneggiatore. Il futuro Billy Wilder, diventato negli Stati Uniti una star della regia, fece persino il ballerino negli hotel e con il resoconto di questa esperienza si apre Il principe di Galles va in vacanza, brillante sintesi degli articoli pubblicati prima di emigrare negli Usa, che la Lindau propone oggi per la prima volta in Italia a cura di Silvia Verdiani (pp. 222, euro 18).
Gli elementi di follia e di drammaturgia della vita quotidiana che saranno al centro dei film che gli fecero ottenere l’Oscar sono il segno distintivo di questi pezzi, in cui sintetizza con prosa brillante i vizi o le manie di un mondo dorato incapace di vedere le nubi che si addensavano all’orizzonte. Il simbolo del periodo è il sovrano che salirà brevemente al trono nel 1936 con il nome di Edoardo VIII per abdicare per amore della pluridivorziata Wallis Simpson, ritratto e messo alla berlina mentre compie viaggi nell’impero britannico. È chiaro che il giovane Wilder bombarda con ironia l’establishment tedesco e dell’intera Europa, mostrando una genialità che lo porta a divertire il pubblico con le debolezze degli intellettuali narcisisti, dei politici tromboni o anche delle masse popolari sottomesse ai massacranti ritmi del lavoro in attesa degli svaghi domenicali.
Il volume testimonia l’ecletticità di un uomo dall’immenso talento, che senza sapere una parola di inglese partì per gli Stati Uniti per diventare il più americano dei registi americani del secolo scorso, capace di riassumere quanto osservava con una cattiveria al vetriolo diventata ben presto leggendaria.