Filippo Ceccarelli, il venerdì 29/4/2016, 29 aprile 2016
I SIRIANI A TRASTEVERE DOVE NEL 38 AVANTI CRISTO APPARVE IL PETROLIO
Azzurro il cielo all’imbrunire sopra Santa Maria in Trastevere. C’è come un lampo sul campanile e un riverbero di luce che rimbalza sull’antico mosaico. Forse riposa anche nel colore rossiccio dei palazzi il mistero splendente di Roma; forse nell’irregolarità delle staffilate che danno fulgore a forme e figure.
A partire dai tassinari e dai ristoratori l’Urbe non è il massimo dell’ospitalità, per non dire che si tratta di una città incuriosa, tendenzialmente sgarbata e in caso di legittime doglianze pure un po’ strafottente. Quanto all’accoglienza dei più sfortunati, beh, si può chiedere a quelli di mafia capitale.
Ma in primavera Roma è bellissima. Se ne accorgeranno presto le tre famiglie di profughi siriani che Papa Francesco si è portato da Mykonos e che la Comunità di Sant’Egidio ha sistemato l’altra settimana nel cuore dell’antico rione, alla Casa del Rifugio, davanti al cui portone Alessandra Tarantino ha scattato la foto che si vede qui sotto.
I dodici erano appena scesi dai pulmini e poche altre immagini paiono non solo più liete, ma anche più promettenti, forse proprio per via del maestoso fondale che richiama la millenaria universalità della Città Eterna, la sua dimenticata vocazione ad accettare i cittadini del mondo per farli poi romani; e adesso il dono, la fatica e il possibile riscatto che grazie a questa gente potrebbe venirne.
Ecco dunque mazzi di fiori e bimbi per mano o addormentati in braccio, e sorrisi, sguardi curiosi e zainetti colorati, un’atmosfera di allegra quiete dinanzi al cinquecentesco Palazzo dei Cavalieri che del tutto in linea con le lineari discordanze di Roma prima dei siriani ha accettato nei secoli gesuiti espulsi dal Portogallo e donne uscite dal carcere, oltre al papà di Leopardi e a Stendhal.
Piacerà forse sapere ai nuovi arrivati, grandi e piccoli, che proprio in questa piazza nell’anno 38 avanti
Cristo fu registrato il prodigio di una fons olei, verosimilmente un getto di petrolio: meglio non dirlo ai lobbisti della Total e ai loro referenti al ministero dello Sviluppo – ché nell’Urbe ci mancano solo le trivelle.