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 2016  aprile 29 Venerdì calendario

LA GUERRA (IBRIDA) DI PUTIN

Al Cremlino la chiamano guerra ibrida. Consiste nell’uso coordinato di una serie di strumenti non tradizionali per raggiungere un obiettivo geopolitico. Mosca l’ha applicata in Ucraina con le infiltrazioni dei suoi uomini nei panni di volontari. Ma prende molte forme. Una, in particolare, sta suscitando allarme nei governi europei: l’opera di disinformazione e destabilizzazione politica che gli apparati del governo russo starebbero mettendo in essere. Le denunce arrivano da tempo dai Paesi Baltici, sui quali le pressioni di Mosca sono continue, a cominciare dalla propaganda verso le minoranze russe per farle schierare contro i loro governi. Ora, però, gli stessi metodi stanno riverberando nell’Europa occidentale. «La Russia sta iniziando a usare come arma il processo elettorale in Europa», sostiene Jörg Forbrig, del German Marshall Fund.
In Francia, Marine Le Pen è apprezzata da Vladimir Putin, anche con prestiti (non illegali) provenienti dalla Russia. La leader del Front National è una beniamina dei media in lingue europee emanati dal Cremlino, Russia Today e Sputnik. In Gran Bretagna, in vista del referendum sulla Ue, l’ambasciata russa ha preso l’iniziativa non usuale di attaccare il primo ministro David Cameron, contrario alla Brexit. Sputnik cita Nigel Farage, il capo degli indipendentisti britannici e ammiratore di Putin, per sostenere che le ragazze subiranno attacchi sessuali dagli immigrati se il Paese non lascerà la Ue. In Olanda, Sputnik sostiene che il referendum che ha rifiutato il trattato con l’Ucraina è il primo passo verso la Nexit. In Italia, l’ambasciata russa ha un rapporto speciale con Matteo Salvini.
Movimenti xenofobi. Per Putin, però, il trofeo prezioso è la testa di Angela Merkel, la leader che ha tenuto insieme l’Europa sulle sanzioni a Mosca. Il Cremlino è già intervenuto pesantemente nel caso di Lisa, la ragazza tedesca di origine russa, che diceva di essere stata violentata a Berlino da turchi (non era vero): per sostenere che la politica della cancelliera di apertura ai rifugiati è da rigettare. L’intervento di propaganda tra le comunità tedesche di origine russa è finalizzato a sostenere AfD, il partito di destra anti-immigrati. Il governo tedesco, preoccupato, ha chiesto ai servizi segreti di presentare entro maggio un rapporto sulle operazioni russe di destabilizzazione politica in Germania e sul finanziamento dei movimenti xenofobi di estrema destra. Un’Europa a pezzi sembra essere l’obiettivo, ibrido, del Cremlino.