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 2016  aprile 28 Giovedì calendario

I 20 MANAGER ITALIANI PIÙ POTENTI DEL MONDO

Dopo un secolo e mezzo di storia, alla guida della Schindler è arrivato un numero uno dal cognome diverso. Italiano. È Silvio Napoli, ingegnere campano di 48 anni, diventato di recente presidente esecutivo del secondo produttore al mondo di ascensori. Napoli ha un difficile mandato non scritto: conservare il gruppo di Lucerna agli storici azionisti di controllo, le famiglie Schindler e Bonnard, che ne detengono il 44 per cento e temono scalate. Napoli si aggiunge a una lunga serie di executive italiani che guidano leader globali nei settori più disparati, a partire da Vittorio Colao, numero uno della britannica Vodafone.
Del resto, con pochi gruppi multinazionali in patria, per molti top manager è stato giocoforza emigrare. Da poco è arrivato in Svizzera Mario Greco, ex Generali, nominato «chief executive officer» della Zürich, colosso elvetico delle assicurazioni che nel 2016 ha visto gli utili dimezzarsi e ha bisogno di una ristrutturazione del business. In Svizzera sono insediati a tempo Guerrino De Luca e Francesco Violante. De Luca è presidente di Logitech, specializzata nelle periferiche per personal computer, una società fondata da investitori italiani nota per avere inventato il mouse. Violante è un’autorità nel mondo dell’automazione del trasporto aereo: dal 2006 è Ceo e direttore di Sita, sede a Ginevra, presenze in tutto il mondo, che aiuta aeroporti, compagnie e gli altri attori del volo a modernizzare le proprie strutture tecnologiche.
I Paesi che contano più italiani ai vertici di grandi gruppi sono, però, Usa e Francia. Oltre Atlantico il caso più clamoroso è quello della Bristol-Myers Squibb, uno dei primi gruppi farmaceutici al mondo. Sul quartier generale di Park Avenue, a pochi passi dai grandi magazzini Sacks e dalla cattedrale di St. Patrick, sventola idealmente il tricolore. Da pochi mesi ne è il numero uno Giovanni Caforio che ha sostituito Lamberto Andreotti, figlio di Giulio, rimasto presidente.
Franco Bianchi è invece presidente e Ceo di Haworth, un’autorità nell’arredamento, che ha acquisito anche Poltrona Frau. Mainardo de Nardis guida Omd Worldwide Group, agenzia di comunicazione globale con diecimila tra associati e dipendenti. Fabrizio Freda è a capo di Estèe Lauder, nome storico della cosmetica. Gli fa concorrenza Gianni Pieraccioni, direttore generale di Revlon. Francesco Vanni d’Archirafi è il Ceo di Citi Holdings, che controlla gli asset non bancari del gruppo creditizio. Mentre in California Luca Maestri si occupa della finanza dI Apple, ed è il top manager meglio retribuito dell’azienda di Cupertino.
La pattuglia di executive italiani in Francia è radicata soprattutto nel lusso: Antonio «Toni» Belloni è direttore generale di Lvmh; Marco Bizzarri presidente e Ceo di Gucci; Paolo De Cesare presidente e Ceo dei grandi magazzini Printemps; Daniela Riccardi guida le cristallerie Baccarat. Non mancano presenze rilevanti nella finanza: Lorenzo Bini Smaghi, già membro del board Bce, è presidente di Société Générale, una delle dieci maggiori banche di Eurolandia; Andrea Rossi è ceo di Axa Investments, controllata dell’omonimo gruppo assicurativo. In Oriente svetta Gianfranco Lanci, chief operating officer della cinese Lenovo, primo produttore al mondo di computer.