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 2016  marzo 05 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - I SINDACATI DELLA REGGIA DI CASERTA DENUNCIANO QUELLI CHE LAVORANO TROPPO


REPUBBLICA.IT

Provvedimenti immediati per i sindacalisti che hanno accusato, in una nota inviata al capo di gabinetto del ministro Franceschini, il direttore della Reggia di Caserta di lavorare troppo. "Prendiamo le distanze dal comportamento dei sindacalisti coinvolti nella vicenda della Reggia di Caserta - afferma in una nota Nicola Turco, il segretario Generale della Uilpa (organizzazione sindacale del pubblico impiego) uno dei sindacati che ha firmato la nota, - Precisiamo che non eravamo a conoscenza di tale iniziativa rispetto alla quale esprimiamo un giudizio di assoluta contrarietà per l’atteggiamento irresponsabile dei sindacalisti coinvolti. Assumeremo tempestivamente ogni azione per accertare fatti e responsabilità". E Barbagallo, che ieri aveva annunciato la sospensione dei firmatari Uil, arriva a dire: mi schiero con il dirigente.

Anche il premier Matteo Renzi, dopo aver attaccato i sindacati con un "è finita la pacchia", nella sua enews settimanale è tornato a parlare della Reggia e anche di come "grazie al gran lavoro siano cresciuti gli incassi".

Ecco la lettera contro il direttore stakanovista

Il giorno dopo alla Reggia tra turisti e dipendenti. Intanto, il giorno dopo la bufera sono stati pochi i turisti oggi alla Reggia di Caserta. Un afflusso maggiore si attende per domenica, con l’ingresso negli appartamenti Storici gratuito (cinque euro per il Parco). Felicori è tornato oggi a Bologna, per incontrare i familiari ma anche in vista del "Caserta Day" di martedì, quando i prodotti enogastronomici casertani verranno esposti nella nota Enoteca Italiana di via Marsala a Bologna. "Qualche visitatore - ha denunciato il dipendente e sindacalista della Cisl-Fps Luigi Mottola - entrando alla Reggia ha ripetuto ai custodi la frase di Renzi che la ’pacchia è finita’. Ma qui abbiamo sempre lavorato".

Angelo Donia, dipendente e sindacalista Uil-Pa tra i firmatari della nota incriminata, si dice tranquillo, "nonostante la mia sospensione decisa dalla Uil. Nella nota - dice - non c’è alcuna critica al direttore sul fatto che lavori molto; gli abbiamo solo contestato che se si trattiene dopo l’orario di chiusura deve predisporre un apposito piano per la sicurezza, come in tutti i musei che custodiscono tesori inestimabili". Carmine Egizio, dipendente e coordinatore della Federazione Intesa, anch’egli firmatario della nota, si dice "rammaricato per una bufera che sta creando tensione tra i dipendenti. Nessuno parla dei problemi della Reggia che neanche Felicori ha risolto; tra l’altro il direttore continua a prendersi meriti non suoi, come quello dell’allontanamento dei venditori ambulanti, risolto prima del suo arrivo, e dell’aumento dei visitatori; il trend era positivo già dal primo semestre del 2015".

Leggi l’intervista a Mauro Felicori. "Io stakanovista. E’ un complimento"

La Uil sconfessa i suoi: "Siamo orgogliosi - spiega Turco - di essere dipendenti pubblici e di rappresentare i dipendenti del pubblico impiego e, soprattutto, siamo convinti che solo un efficace sinergia tra i lavoratori ed una dirigenza competente e motivata nella valorizzazione della professionalità delle risorse umane e nella gestione finalizzata al miglioramento dei servizi all’utenza sia fondamentale per il buon funzionamento della macchina pubblica. Pertanto - conclude Turco - non intendiamo nè tollerare nè difendere comportamenti che hanno sicuramente prodotto un enorme danno all’immagine della nostra sigla e che presteranno fianco all’ennesima campagna di strumentalizzazione per colpire l’intera categoria dei dipendenti pubblici".

Barbagallo Uil. "Io sono indignato e mi schiero dalla parte del dirigente". Lo ha detto il leader della Uil Carmelo Barbagallo, a margine di una manifestazione a Palermo, riferendosi al rilievo mosso dai sindacati al nuovo direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, ’accusato’ di lavorare troppo. "Da dirigente sindacale lavoro quasi 24 ore al giorno e mi indigno ancora di più per chi si pone il problema di un dirigente che si ferma a lavorare di più - ha aggiunto -. Coloro che hanno abusato del loro ruolo cercando di intimidire chi fa il proprio lavoro mi inducono a schierarmi dalla parte del dirigente. E noi che siamo sindacato dei lavoratori ci schieriamo contro truffatori e assenteisti specie in un momento in cui i giovani hanno fame di lavoro perché non ne hanno".

Il nuovo intervento del premier Renzi. "Vi ricordate quando vi ho raccontato della mia emozione davanti alla Reggia di Caserta e alle sue potenzialità? E quante volte vi ho scritto fino ad annoiarvi che la procedura di nomina, internazionale, dei nuovi dirigenti dei musei aiuterà tutti noi a essere più attenti al patrimonio culturale italiano, meraviglioso e poco valorizzato? bene. Da Caserta arriva una storia incredibile. I sindacati della Reggia di Caserta si sono ufficialmente lamentati del direttore mauro felicori, scelto dal governo sulla base di quel bando, perché a loro dire questo direttore "lavora troppo". Al punto che questo troppo lavoro sarebbe addirittura un rischio per la sicurezza della Reggia. Ma vi rendete conto? Non hanno ancora capito che la pacchia è finita?". Torna così sulla vicenda il premier Matteo Renzi nella sua enews. "Da quando c’è Felicori, i numeri migliorano - dice Renzi - : rispetto a febbraio del 2015, il mese di febbraio 2016 - sottolinea - ha fatto segnare più 70% di visite e più 105% di incassi. Ci rendiamo conto? Se si lavora, le cose cambiano. Punto. Il nuovo direttore lo sa perfettamente, gli italiani anche, il governo c’è. Appena se ne accorgono anche certi sindacati saremo al completo... e se c’è chi rema contro, noi, senza paura, remeremo più forte... Sono certo che aver scelto persone come Felicori ci aiuterà a essere ancora più determinati e appassionati".

L’attacco di Forza Italia a Renzi. "Renzi tenta con la Reggia di Caserta la stessa operazione riuscita con il Colosseo: quella di distorcere e strumentalizzare le giuste richieste dei rappresentanti sindacali del Museo per continuare il suo attacco al pubblico impiego", così dichiara Renata Polverini, responsabile dipartimento nazionale politiche del lavoro e sindacali di Forza Italia. "In realtà i rappresentanti sindacali avevano chiesto esattamente il contrario di quanto affermato nei sarcastici commenti del Governo - prosegue - e, cioè, la possibilità di offrire un servizio migliore, più ampio e più sicuro ai visitatori invitando il direttore ’renziano’ a far conoscere alla vigilanza, che dovrebbe essere impegnata nella tutela delle sale museali, in tempo i propri orari".

Ugl: "Le vere vittime sono le Rsu". "Invitiamo il premier Matteo Renzi a leggere con attenzione il documento sottoscritto dalle Rsu della Reggia di Caserta invece di spingere in una vera e propria trappola i cittadini e i lavoratori attraverso i suoi tweet. Allo stesso tempo sollecitiamo il direttore Mauro Fenicori a lavorare in modo più incisivo e concreto visto che continuano a persistere enormi difficoltà per i lavoratori". Queste le parole di Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, una delle sigle che ha sottoscritto la lettera. "Nella missiva le Rsu hanno messo in evidenzia tutte le difficoltà presenti all’interno della struttura - prosegue il sindacalista - a partire anche dalla carenza d’organico relativa agli addetti alla vigilanza. Le rsu chiedevano solo di essere informate nel caso in cui il direttore Mauro Fenicori avesse voluto trattenersi in ufficio anche fuori orario di lavoro, per una maggiore organizzazione anche dei turni degli addetti alla vigilanza. Da sindacalisti crediamo che lavorare per la rinascita della Reggia di Caserta sia una priorità, sia per i lavoratori che per la valorizzazione di un patrimonio di inestimabile valore storico culturale. Ma è inaccettabile colpevolizzare il ruolo delle rsu che, a differenza di Renzi e dello stesso Fenicori, conoscono realmente i problemi dei dipendenti della Reggia di Caserta". "Massima solidarietà per le Rsu sospese - conclude - che hanno come unica colpa quella di avere a cuore il futuro del Palazzo Reale e dei suoi lavoratori".
a Cisl. "Quello che ha accaduto alla Reggia di Caserta e’ grave ed ha davvero dell’incredibile. Al direttore Felicori ed alle lavoratrici e ai lavoratori va tutta la nostra solidarieta’ e la nostra stima per il lavoro encomiabile, insieme a riconfermare l’impegno responsabile della Cisl a garantire ai cittadini il diritto a visitare e godere di un bene architettonico e culturale cosi’ importante per tutto il paese". E’ quanto dichiara la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan.

La Cgil. "Non abbiamo firmato quella lettera e non c’è molto da aggiungere alle parole di Susanna Camusso" di ieri, "siamo al fianco del direttore Felicori" ma "ora basta propaganda sui beni culturali". Così in un post su Fb la Cgil Nazionale funzione pubblica ribadisce la posizione di netta contrarietà sulla vicenda della Reggia di Caserta, allegando anche il testo della lettera incriminata per chiarire, una volta ancora, di non aver firmato quel testo. Nel post la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil parte dalle parole di ieri della leader di corso d’Italia, Susanna Camusso: "Sì, a Caserta, alla Reggia di Caserta, si è sbagliato. Senza tanti giri di parole. Il fatto che sotto quel testo non ci sia la nostra firma non risolve le cose. Certo ci mette dalla parte del giusto, ma cambia poco nella percezione
collettiva: tutti finiscono, dietro le parole del premier Matteo Renzi, nel calderone dei ’sindacati’ (o meglio come ha ricalibrato Renzi nella sua nuova e-news ’certi sindacati’). La Fp Cgil Nazionale prende quindi ancora una volta le distanze dalla lettera, "sbagliata a partire dalla forma per arrivare al metodo scelto", e al
direttore della Reggia, Mauro Felicori, fa sapere: "La Cgil? Tutta è al suo fianco: vada avanti".

FORMICHE.IT
La lettera demenziale con cui i sindacati confederali locali denunciano Mauro Felicori, il direttore della Reggia di Caserta, di lavorare fino a tarda sera (mettendo così a rischio “l’intera struttura”) va considerata sotto due aspetti. Essa certamente mette in luce le cattive abitudini di un potere sindacale un po’ straccione e un po’ parassitario, dedito solo alla cura degli interessi particolari e licenziosi dei propri tesserati (la Uil ha almeno avuto il buon gusto di sospendere gli autori della missiva, mentre Susanna Camusso si è limitata a dire che non era d’accordo). Diciamoci però la verità: quella lettera è anche la manifestazione del fatto che, come già gli antichi sapevano bene, “stultorum infinitus est numerus”. Le “Leggi fondamentali della stupidità umana” sono state codificate con sottile ironia dal grande storico dell’economia Carlo M. Cipolla in un celebre volumetto (“Allegro ma non troppo”, il Mulino). Vale la pena ricordare qui la quinta legge, che afferma: “La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista”. È vero. Infatti, come aveva osservato Friedrich Schiller quasi due secoli prima, “contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano”.

INTERVISTA DI FELICORI A REPUBBLICA.IT
«I sindacati hanno finito per danneggiare prima di tutto i lavoratori»
Lei mette a rischio la struttura museale?
«Questo non ha nessuna base. La legge è vigilata 24 ore su 24 sette giorni su sette. Ci son già le persone che vigilano sulla reggia. Io non produco neanche un minuto di straordinario»
Chi la accusa è uno scansafatiche?
«Ci son tante componenti. Penso che alcuni sindacati siano abituati a una specie di cogestione. Rispetto i sindacati nell’ambito dei sindacati, ma non come cogestori. Credo che questo sia un po’ dispiaciuto. Io son stato chiaro fin dall’inizio. Si rispetta il contratto, i sindacati hanno tutti i i diritti, io ho i miei doveri di dirigente. Spero che sia una buona occasione per fare una riflessione su che cosa significhi fare sindacalismo nelle aziende pubbliche. Una buona organizzazione non spreca nessun talento, ma valorizza le persone. Non c’è contraddizione tra efficienza e diritti dei lavoratori. Chiedo a tutti a cominciare dai sindacati che mi hanno contestato di darmi una mano a risolvere i problemi e non di osteggiare. Se io faccio una riforma organizzativa che loro non hanno condiviso lo faccio per risolvere i problemi del degrado ma se loro ogni volta che riorganizzo le cose in modo da affrontare i problemi si frappongono in un certo modo giungendo anche a dire che io lavoro troppo e allora. Ci sono problemi ma lavorano con me per risolverli o sono un ulteriore problema».
«Abbiamo chiuso il 2015 con mezzo milione di visitatori, mi sono dato come obiettivo di raggiungere il milione di visitatori entro i quattro anni del mio contratto. Versailles ha di fianco a città di 10 milioni di abitanti, Napoli non è come Parigi come capitale del mondo».

CHI È
Mauro Felicori lascerà Palazzo d’Accursio: il ministro della Cultura Dario Franceschini l’ha nominato direttore della Reggia di Caserta. Felicori fa parte della squadra dei 20 direttori dei principali musei italiani, scelti con la procedura di selezione internazionale.

Per l’assessore Matteo Lepore "è un riconoscimento che credo riempia di orgoglio il Comune di Bologna. Personalmente sono contento per Mauro, una figura di grande rilievo ed esperienza nel campo delle politiche culturali nella nostra città. Al suo rientro dalle ferie immagino avremo modo di confrontarci sulla sua scelta, intanto oggi è il giorno delle congratulazioni. Qualunque cosa decida, credo che Felicori vada ringraziato per quello che ha fatto in questi anni e, recentemente, per i risultati che abbiamo ottenuto insieme nel campo del turismo e non solo". Ma Felicori ha già deciso.
Da Bologna alla Versailles italiana: Felicori alla guida della Reggia di Caserta
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"La nomina a direttore della Reggia di Caserta mi riempie di orgoglio", commenta infatti con l’Ansa. "Per un dirigente pubblico che ha dedicato la propria vita professionale alla cultura è un riconoscimento che fa un enorme piacere, che desidero estendere a tutta la tradizione dell’impegno culturale dei comuni italiani, e di Bologna in particolare". "Mi attende una nuova fantastica e impegnativa sfida che mi accingo ad affrontare con umiltà, volontà di ascolto e desiderio di imparare. Ringrazio il ministro della fiducia che mi ha accordato. La sua idea che la cultura può e deve essere il traino del futuro dell’Italia deve trovare una adesione corale; e di questa strategia il Meridione è un banco di prova pieno di promesse, con tante ambizioni da coltivare e soddisfare. Sono un uomo del fare e questo mi propongo".

Nato a Bologna, 63 anni, Felicori si è laureato con lode all’Alma Mater in Filosofia e si e’ poi specializzato in Economia della cultura e politiche culturali. Dal 2011 e’ direttore
del Dipartimento economia e promozione della citta’ del Comune di Bologna, dove e’ dirigente dal 1986. In precedenza ha diretto, tra l’altro, l’Area cultura di Palazzo D’Accursio, l’Istituzione Musei civici, l’Istituzione biblioteche civiche e il settore Cultura e rapporti con l’Università. Docente di gestione e organizzazione delle imprese culturali all’Alma Mater di Bologna, Felicori è anche autore di numerose pubblicazioni in materia.