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 2016  febbraio 14 Domenica calendario

QUI «Certo che resto qui anche nel 2017. A meno che non mi caccino...» (Roberto Mancini, allenatore dell’Inter)

QUI «Certo che resto qui anche nel 2017. A meno che non mi caccino...» (Roberto Mancini, allenatore dell’Inter). VERITA’ «Sono sempre stato sincero e chiaro con tutti e non ho paura di esporre i miei pensieri. Con la proprietà non è successo nulla di strano e c’è sintonia. Esprimo le mie idee con l’unico obiettivo di migliorare la Fiorentina, senza avere la presunzione di possedere tutte le verità. Posso tranquillamente sbagliare anche io» (Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina). FIGLI/1 «I figli da piccoli sono ancora più meravigliosi, poi a 10 anni iniziano i primi problemi, a 14 non ci sono più, a 30 l’ultima volta che li hai visti era un mese e mezzo fa» (Graziano Rossi, padre di Valentino Rossi, che oggi compie 37 anni). FIGLI/2 «E’ da quando è nato Alessandro, il mio primogenito, che cerco di salire sul podio per dedicarglielo. Ma non arrivava mai. Ci ho messo tre anni, nel frattempo è arrivata anche la sorellina. Lo dedico a tutti e due, alla mia famiglia, non sarebbe stato possibile senza di loro. Mi hanno dato una serenità che porta a risultati così» (Max Blardone, sciatore, terzo nel gigante in Giappone sabato scorso). TRANQUILLA «Io penso che se sei tranquilla fuori dal campo, non ti metti troppe aspettative addosso e lotti, riesci a rendere di più. Il tennis poi ti viene dietro, è una conseguenza. Anche il mio coach è fondamentale: mi conosce alla perfezione, sa bene cosa dirmi nei momenti delicati della partita» (Roberta Vinci, tennista). MIND ROOM «Sto provando la Mind Room. E’ un’innovativa forma di mental training proposta da Otello Sorato, mezzofondista anche azzurro a cavallo degli anni Ottanta con cura particolare per le funzioni fisiologiche e gli aspetti legati alla concentrazione. Tre sedute alla settimana di oltre un’ora. Le trovo molto utili» (Alessia Trost, saltatrice, tornata in gara a Gand lo scorso weekend dopo 7 mesi). PARTITE «Ho l’impressione di essere in vantaggio 2-0 alla fine del primo tempo di una partita che non si è ancora conclusa, ma che sono certo di vincere. Dopo diverse sessioni di cure ora posso dire che i risultati sono molto positivi grazie al grande lavoro dei medici, al calore della gente e alla mia positività dal punto di vista mentale» (Johan Cruijff, ex calciatore, tre volte Pallone d’oro, ex allenatore, ora alle presa con la lotta contro il cancro ai polmoni).