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 2016  febbraio 10 Mercoledì calendario

CHE STRANO, AMERÒ UNA PERSONA PIÙ DI LUI

[Cristina De Pin] –
È la prima volta, e le prime volte si ha paura di tutto». Cristina De Pin ha la bellezza delle donne incinte, e un pancione da sesto mese. Seduta nel suo salotto, ne parla poco, lo guarda spesso. Racconta che ha aspettato molto per conoscere il sesso del bambino, che adesso scalcia («ha preso dal papà centrocampista»). Perché «la scaramanzia vince sulla curiosità». E perché voleva che all’ecografia potesse assistere il marito, il capitano del Milan Riccardo Montolivo, sempre impegnato tra allenamenti e partite. «Così l’abbiamo appena saputo: sarà femmina».

Felici?
«Tanto. Pensavamo: quello che viene, viene, vogliamo più di un figlio».
È pronta la cameretta?
«Non c’è ancora. Anche i regali degli amici sono chiusi in un armadio, li scarteremo solo dopo il parto».
Pensa mai a come sarà quel giorno?
«Il meno possibile».
Avete già deciso come chiamarla?
«Per ora abbiamo il libro in cui scegliere il nome. Ne vorrei uno tedesco, per ricordare le origini di Riccardo (la mamma, Antje Dippel, è di Kiel, nel Land dello Schleswig-Holstein, ndr)».
Come la immagina?
«Faccio fatica. Forse come me, una piccola shoe addicted. Ma se le piaceranno solo le sneakers me ne farò una ragione».
Che cosa vorrebbe che ereditasse da lei?
«La determinazione».
E da Riccardo?
«L’integrità mentale e il carattere: forte, positivo, tutto gli scivola addosso».
Lui come ha reagito quando ha saputo che era una bambina?
«Gli brillavano gli occhi. È strano pensare che amerò una persona più di lui».
Lei ha 35 anni. Le mogli dei calciatori di solito diventano madri molto prima.
«Il desiderio di una famiglia l’ho sempre avuto. Ma un figlio deve arrivare al tempo giusto, quando ci pensi di più. E così è stato. Oggi ho più consapevolezza di quando avevo vent’anni, diciamo che mi sentivo pronta. E anche Riccardo. Questa bambina l’abbiamo cercata, ed è
venuta subito».
Quali sono i pro di diventare madre «da grande»?
«Le soddisfazioni me le sono tolte. Viaggi d’avventura ne abbiamo fatti. E ora mi sento pronta a qualche sacrificio. Non vedo l’ora che la mia vita sia stravolta».
Eppure ha avuto sempre a cuore la sua indipendenza.
«Non si può voler fare un regalo al proprio marito con i soldi suoi».
C’è chi si chiede perché non si gode il privilegio di fare la casalinga «mantenuta».
«Riccardo sa che sono una donna viva nei suoi interessi, nei suoi obiettivi, che vanno al di là dell’occuparmi di lui. E questo aiuta l’equilibrio di coppia».
Come farà con la quinta edizione del suo programma Tacco 12! …si nasce?
«Siamo alla fase casting, e ancora reggo».
Si ritirerà presto, come Ilary Blasi dalle Iene, o farà come Ilaria D’Amico o
Michelle Hunziker, rimaste alle loro
postazioni fino a un passo dal travaglio?
«Non dovendo ballare, vorrei provare a lavorare il più possibile. Troveremo una soluzione: uno sgabello su cui condurre, delle ballerine ai piedi. Per questa nobile causa, quasi tutto è accettabile».
Perché «quasi»?
«Mi hanno tolto gli zuccheri. Proprio a me, che non finivo mai un pasto senza un dolce».
È a dieta?
«Mangio sano, più frutta e verdura. Mi mantengo in forma con pilates e nuoto: in vasca sono leggera. Cerco di stare tranquilla. Non per motivi estetici, ma per il benessere psicofisico mio e del bambino. Cellulite e smagliature le avevo messe in conto».
Riccardo è solidale con lei?
«Sì. Anche lui evita il sushi, l’uovo in camicia e la bistecca alla fiorentina».
Che cosa è cambiato da ieri?
«Da sportiva, mi stanco più facilmente. Dopo una camminata di 10 minuti, mi sento come se avessi scalato l’Everest».
Come ha detto a Riccardo che sarebbe diventato papà?
«Doveva tornare da una trasferta, ho tenuto il segreto per tre giorni. Poi, gli ho fatto una sorpresa».
Ha idea di quando l’avete concepita?
«Una sera che siamo tornati a cena nel paese in cui ci eravamo sposati il 22 maggio 2014. Davanti al castello dove ci siamo detti “sì”. La notte dopo, ricordo che mi è venuta una grande nausea, sono stata male, era successo qualcosa».
Voglie?
«Poche: baccelli di soia. E una volta le acciughe».
Il sesso in gravidanza?
«Nessuna variazione. Anzi, è migliorato. Speriamo che continui così, senza crisi, fino all’ultimo».
Chi diventa mamma sostiene che, in quel momento, non ti cambia solo la vita, ma anche il senso del pudore. Lei pensa che, dopo, poserà ancora nuda?
«Forse non sarebbe più naturale, e io voglio fare solo quello che è naturale».
Anche il parto?
«Certo, è previsto per la prima settimana di maggio».
Si concederà almeno l’epidurale?
«Non me l’hanno ancora spiegata».
Le fanno un’anestesia, se sente dolore.
«Magari allora una firma ce la metto».
La domanda più stramba da incinta?
«“Allatterai?”».
Che cosa risponde?
«Che lo spero bene. E che, se non potrò, ci rimarrò male».