Thomas Gualtieri, l’Espresso 12/2/2016, 12 febbraio 2016
SPAGNA, LE CONSEGUENZE DELLA BAD BANK: ORA È LO STATO CHE DEVE RISARCIRE
Nuove grane per la bad bank spagnola. Il Tribunale Supremo ha annullato la vendita di titoli relativa all’ingresso in Borsa nel 2011 di Bankia, uno dei principali istituti di credito del Paese. I giudici hanno ravvisato «gravi inesattezze» nel prospetto informativo sullo stato di salute delle sue finanze e la obbligano a risarcire migliaia di piccoli risparmiatori, motivo per cui la banca ha messo da parte 1,8 miliardi di euro. Saranno tuttavia i contribuenti spagnoli a farsi carico di gran parte di questo esborso, visto che il Frob, il Fondo governativo di ristrutturazione bancaria, controlla il 64 per cento di Bankia. L’istituto di credito, che ha registrato un utile netto di 1,04 miliardi nel 2015, deve fare fronte a poco più di 17.600 cause. Ne ha già perse 1.280, il 95 per cento di quelle che si sono concluse: il suo ufficio legale ha calcolato che per fare ricorso sarebbero necessari 500 milioni in spese processuali. Bankia è tra i simboli più evidenti della crisi finanziaria spagnola. Il governo la nazionalizzò tra il 2012 e il 2013, con una iniezione di 22,4 miliardi. Nel giugno del 2009, quando ancora si chiamava Caja Madrid, concesse al Real Madrid un prestito di 76,5 milioni di euro per l’acquisto di Cristiano Ronaldo dal Manchester United. Il prestito fu poi inserito in un fondo di cartolarizzazione più ampio, che Bankia utilizzò come garanzia per ottenere liquidità dalla Bce.