9 febbraio 2016
Vitali Kimpis, 40 anni. Lituano, camionista, alto e robusto, arrivato in Italia un paio di mesi fa per ricongiungersi alla moglie, badante da cinque anni a Livorno, sabato notte aveva quasi raggiunto il portone del suo palazzo quando qualcuno che lo aspettava gli infilò una spada o un grosso coltello da caccia nel torace con tarza forza da spezzargli due costole e squarciargli il cuore
Vitali Kimpis, 40 anni. Lituano, camionista, alto e robusto, arrivato in Italia un paio di mesi fa per ricongiungersi alla moglie, badante da cinque anni a Livorno, sabato notte aveva quasi raggiunto il portone del suo palazzo quando qualcuno che lo aspettava gli infilò una spada o un grosso coltello da caccia nel torace con tarza forza da spezzargli due costole e squarciargli il cuore. Trovato in terra da una vicina in una pozza di sangue, morì durante il trasporto in ospedale. La polizia, che indaga sulle comunità dell’Est Europa presenti a Livorno, in particolare quella originaria della Georgia, ipotizza che alla base del delitto ci sia una questione di soldi. Notte tra sabato 6 e domenica 7 febbraio in un appartamento al civico 326 di via Roma a Livorno.