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 2016  febbraio 04 Giovedì calendario

FISCHI

«Il mio lavoro è fare gol, Io non sento i fischi: qui la gente mi vuole bene ed è giusto che voglia di più quando si gioca male. Le critiche? Sembra che non possiamo fare niente, se vinciamo giochiamo male, se non vinciamo ci attaccano» (Mauro Icardi, attaccante dell’Inter).

FORNI «Sei anni fa lavoravo in un’azienda che produce apparecchi ortopedici. Era massacrante: sollevavo centinaia di pesi e il calore dei forni bruciava la pelle» (Jamie Vardy, attaccante del Leicester, grande sorpresa e capolista della Premier League).

STILE «Ha un talento straordinario. Non è paragonabile ad altri grandi attaccanti perché ha uno stile tutto suo: corre come un maratoneta ed è veloce come uno sprinter. Ha un innato senso della rete» (Claudio Ranieri, allenatore del Leicester, parlando di Jamie Vardy).

ELEGANZA «L’eleganza è di rigore, magari vorrei un indumento che non disturbi i giudici e magari abbia delle scritte cinesi. Del tipo: sbaglia chi legge...così lo capirebbero solo le mia avversarie, ma in verità non sono le cinesi, le che stanno sempre davanti le mie avversarie, ma le canadesi, le australiane, siamo in 3-4 per 2 medaglie» (Tania Cagnotto, tuffatrice, parlando del costume che vorrebbe avere per le Olimpiadi di Rio).

PASSATO «Tornare al Real Madrid? Io ora sono in pensione. E a Florentino Perez non piace guardare indietro e prendere persone che hanno lavorato con un altro presidente. Perez vuole essere la persona che effettua gli acquisti, che prende le decisioni. Non ama tutto ciò che ha a che fare con il passato» (Fabio Capello, allenatore in pensione).

RICORDI «Mi ricordo che quando ero bambino, in Colombia seguivo il calcio italiano perché la nostra tv trasmetteva le partite della Serie A. Erano gli anni di Asprilla e poi di Cordoba e Bolaño. Io guardavo Ronaldo e lo studiavo» (Carlos Bacca, attaccante del Milan).

PARCO GIOCHI «Questo non è un parco giochi, siamo adulti e si lavora. Il nuovo ruolo mi impone di parlare molto di più, andare in direzioni diverse, farmi venire idee, dire cosa mi piace o meno. Quando corri cerchi sempre il dettaglio fine, ma non è più il mio caso. È un lavoro completamente diverso» (Casey Stoner, ex pilota di motociclismo, ora collaudatore della Ducati).

PAURA «Se l’adrenalina cede il posto alla paura di non arrivare a fine gara, è il momento di cambiare» (Ivan Basso, ex ciclista).