Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 28 Lunedì calendario

ERBA «L’erba cattiva non muore mai, mi avrete ancora in campo...» (Martin Castrogiovanni, rugbista, tornato a giocare due mesi dopo un’operazione per una forma tumorale)

ERBA «L’erba cattiva non muore mai, mi avrete ancora in campo...» (Martin Castrogiovanni, rugbista, tornato a giocare due mesi dopo un’operazione per una forma tumorale). PRECARI «Sapete cosa insegnano a noi allenatori a Coverciano nella prima ora di lezione? Che siamo dei precari. Al corso si fanno esempi clamorosi del passato, tipo il presidente che caccia l’allenatore sul pullman. Lo sappiamo. Però l’adrenalina che ti dà la panchina non te la dà la vita. Questo mestiere ti consuma e ti ricarica» (Cesare Prandelli, allenatore, al momento disoccupato). FUTURO «I progetti, i sogni, sono tutti rivolti al futuro. Valentino poi è sempre fiducioso, pronto a divertirsi. Se a quasi 37 anni è ancora qui che corre è proprio per questo. A lui della gara piace la strategia, inventarsi sempre qualcosa, studiare gli avversari…» (Stefania Palma, madre di Valentino Rossi). SENSAZIONI «Mi aspettavo di più da questo inizio stagione perché mi sono preparato davvero bene e tutta l’estate è andata come doveva. Invece no, l’inizio è stato diverso. Non mi sentivo veloce. I risultati poi l’hanno confermato. È proprio una sensazione, di non essere veloci, non solo per il distacco al traguardo. È quello che mi ha fregato. Lo sci è così, è diverso dagli altri sport. Nel sollevamento pesi tu sai di poter tirar su 250 chili e in gara lo fai, qui tutta una serie di componenti devono andare bene insieme» (Dominik Paris, sciatore italiano). SENSABILITA’ «Pochi allenatori hanno la sensibilità di dare un’armonia e un’identità, Sarri è tra questi. Già a Empoli proponeva un gioco variegato, mostrando una conoscenza approfondita, facendo muovere la squadra in modo armonioso e compatto. Senza palla erano bellissimi da vedere, con la palla riusciva a nascondere i limiti tecnici dei suoi. Ma il Napoli da quanto non vince uno scudetto? Inter e Juventus insieme ne hanno 50, Napoli e Roma 5. L’abitudine a vincere conta» (Arrigo Sacchi, ex allenatore, ora commentatore Mediaset.) ORGOGLIO «Quella del Leicester è una storia fantastica che mi rende orgoglioso di essere italiano. Ranieri ha dato al calcio in pieno stile inglese del Leicester le cose migliori della nostra scuola: organizzazione e tattica. È un fenomeno destinato a durare. Può arrivare tra le prime 5 e il piazzamento finale non potrà mai oscurare un girone d’andata straordinario» (Paolo Di Canio, ex giocatore, ora commentatore Sky).