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 2015  novembre 23 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - PASTONCINO SUL DOPO BATACLAN


REPUBBLICA.IT
PARIGI - Bruxelles, dopo il blitz di ieri che per oltre quattro ore ha interessato cinque diversi quartieri della capitale, resta una città blindata, con l’allerta che resta al massimo livello, scuole e metropolitane chiuse anche oggi. "Il lavoro non è ancora finito", ha detto il ministro dell’Interno Jan Jambon, facendo il punto della situazione questa mattina. Una valutazione più approfondita sul mantenimento del massimo stato d’allerta sarà condotta nelle prossime ore dall’organismo preposto all’analisi delle minacce alla sicurezza (Ocam).
Salah in fuga. Salah Abdeslam continua la sua fuga: il ricercato numero uno degli attentati del 13 novembre a Parigi non è tra gli arrestati di ieri in Belgio, ma alcuni riferiscono di averlo avvistato ieri intorno alle 19:30 nei pressi di Liegi. Lo riportano i quotidiani belgi Le Soir e La Libre Belgique, secondo i quali l’uomo avvistato era a bordo di una Bmw di tipo 3 o 5 e si trovava lungo l’autostrada E40 in direzione della Germania. Questa informazione, però, è stata smentita dalla procura belga, che ha chiarito che la vettura è estranea alle indagini: "Il veicolo è stato identificato", si legge in un comunicato. "Ulteriori accertamenti hanno dimostrato che non c’è alcun legame con l’operazione in corso". Altre cinque persone sono state fermate oggi nel corso di sette distinte perquisizioni, cinque delle quali condotte nella regione di Bruxelles e due in quella di Liegi.
Parigi, Hollande e Cameron al Bataclan per omaggio alle vittime
Papa in Centrafrica, sicurezza a rischio. Intanto i servizi Francesi, i vista del viaggio di Papa Francesco in Centrafrica, hanno lanciato diversi ’alert’ alla Segreteria di Stato vaticana, segnalando il pericolo concreto di azioni terroristiche. Si tratta di un Paese "altamente insicuro", con il rischio "non irrilevante" che possa verificarsi un attentato in occasione delle cerimonie in programma, in particolare quella del 29 novembre a Bangui che prevede l’apertura del Giubileo per l’Africa. Gli avvisi dell’intelligence transalpina non riguardano solo la persona del Pontefice, ma anche la possibilità che si possano verificare attentati da parte di qualche jihadista solitario tra la folla in piazza. Francesco sarà in Africa da mercoledì 25 a lunedì 30 novembre, la visita toccherà Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana.
LA MAPPA DEGLI ATTENTATI
Hollande- Cameron: "Uniti contro Is". Prima hanno reso omaggio alle vittime degli attentati, deponendo una rosa davanti al teatro Bataclan, poi il premier britannico Cameron, e il presidente francese Hollande hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, durante la quale hanno ribadito l’impegno comune volto a sconfiggere il ’culto di morte’ dell’Is. "Il presidente Hollande e io siamo uniti nella nostra determinazione a sconfiggere il malvagio culto della morte, l’Is", ha scritto su Twitter il premier inglese.
Cameron, che ha annunciato che il Regno Unito mette a disposizione della Francia una base militare britannica a Cipro per rafforzare la lotta contro lo Stato islamico, si è detto convinto che il Regno Unito debba compiere raid aerei in Siria a fianco di Francia e altri partner per sconfiggere l’Is. La Francia "intensificherà i bombardamenti" in Siria, scegliendo "gli obiettivi che facciano più danni possibili all’esercito terrorista" dell’Is, ha detto Hollande. Dalla portaerei francese Charles de Gaulle, in navigazione nel Mediterraneo orientale, sono partite oggi le prime missioni per bombardare le postazioni dell’Is, al momento limitate all’Iraq.
Doganiere ucciso durante un blitz a Tolone. Un doganiere è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco nel corso di un’operazione legata al traffico di armi a Tolone. Secondo Europe 1, il killer è stato fermato. Oltre al poliziotto morto durante la sparatoria nel quartiere Saint-Jean-du-Var di Tolone sono rimasti feriti anche due agenti. Lo scontro a fuoco è scoppiato questa mattina durante un’operazione giudiziaria legata al traffico d’armi.
Kamikaze ancora senza nome. Restano da identificare alcuni kamikaze. Fra i senza nome c’è l’uomo morto nell’appartamento dove il jihadista belgo-marocchino Abdelhamid Abaaoud aveva trovato rifugio a Saint-Denis. L’uomo è sconosciuto alla polizia francese: gli investigatori hanno isolato il suo dna, ma non è schedato dalla polizia. Neanche due dei tre kamikaze dello Stade de France hanno ancora un nome. Di loro si sa che sono stati controllati all’inizio di ottobre sull’isola greca di Leros fra il flusso dei migranti in fuga dalla Siria. La polizia ha lanciato un pubblico appello per raccogliere informazioni sul terrorista che si è fatto saltare in aria presso la porta H dello stadio. Un appello simile era già stato lanciato per l’altro kamikaze dello stadio.
Alfano: "Poche informazioni tra intelligence". Di sicurezza e rischio terrorismo è tornato a parlare oggi il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, ospite del videoforum di Repubblica Tv. Il ministro ha difeso il nostro sistema di intelligence, ma ha insistito sulla necessità di una maggiore condivisione di informazioni tra i Paesi europei: "Il nostro punto di forza è che il nostro sistema di intelligence e prevenzione che si riunisce almeno una volta alla settimana al Viminale, tutte le info di cui disponiamo si mettono insieme come se fosse in un canestro, vengono analizzate, girate alla magistratura e usate. Il coordinamento è assoluto, quello che semmai è mancato è la condivisione di informazioni con altri paesi", ha detto il ministro dell’Interno, che oggi ha firmato il decreto di espulsione di quattro marocchini monitorati da tempo dall’Ufficio Antiterrorismo e residenti in provincia di Bologna. "Erano indagati per associazione con finalità di terrorismo, anche internazionale. Ho firmato questo decreto per motivi di sicurezza dello Stato".
Boschi: "Prudenti su intervento militare". Solidarietà e vicinanza alla Francia, ma per quanto riguarda un intervento militare italiano, bisogna essere prudenti: ne è convinta il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: "Il nostro governo ha più volte confermato la vicinanza alla Francia e a chi è impegnato nella lotta al terrorismo e Renzi giovedì all’Eliseo lo confermerà. Ma tra questo e decidere un intervento militare nei confronti di altri paesi ci vuole maggiore prudenza", ha detto intervistata da Annalisa Bruchi a 2Next.

MULTIMEDIA
Renzi, nel mirino c’è una generazione di giovani
"Andare alla Sorbona significa continuare un percorso che stiamo facendo di tappe nelle università. C’è una cosa che continua a farmi venire i brividi anche mentre la dico: la maggioranza delle persone morte a Parigi era più giovane di me, ed essendo abituato ad essere considerato il più giovane di tutti mi fa impressione. Perchè è una generazione a essere presa di mira, che viene messa nel mirino da chi ha la stessa età. Tra venerdì e domanica ci saranno in Italia altri appuntamenti internazionali in Italia, domenica ci sarà poi il Consiglio europeo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla direzione del Pd.
da Katia Riccardi 19.55
Renzi: Italia non si tira indietro ma no a Libia bis
"L’Italia non è un Paese che si tira indietro", ma "non possiamo permetterci una Libia bis". Così Matteo Renzi prendendo la parola alla direzione del Pd sul tema della politica estera dopo gli attentati di Parigi.
da Katia Riccardi 19.46
Mafia pronta a difendere New York dai terroristi
La mafia è pronta a difendere New York dagli attacchi dell’Is. Ne è convinto Giovanni Gambino, figlio di un boss della criminalità organizzata della Grande Mela, il quale avverte: se i jihadisti hanno in programma di attaccare New York, dovranno fare i conti con la mafia siciliana, pronta a fare la sua parte per fermare gli uomini del Califfato e per proteggere i cittadini.
Secondo Gambino, l’organizzazione criminale ha un controllo migliore degli enti di sicurezza tradizionali come l’Fbi o il Dipartimento di Sicurezza, e nessun limite dalla legge. "Il mondo è pericoloso, ma le persone che vivono nei quartieri di New York dove ci sono collegamenti con i siciliani dovrebbero sentirsi al sicuro", ha spiegato.
da Katia Riccardi 19.46
Renzi, oggi politica estera parte da periferie
"Noi avevamo concordato un appuntamento sulla politica estera prima della vicenda drammatica e atroce di Parigi, perché pensavamo che un tratto distintivo della nostra riflessione politica debba alzarsi dalla riflessione quotidiana, per abbracciare il ruolo della sinistra in Europa e di conseguenza del Pd. Non basterà certo un appuntamento di direzione, dovremo approfondire sempre di più il tema della formazione poltiica. La politica estera oggi si fa con il tema di come si governano le periferie". Lo ha detto Matteo Renzi durante la direzione del Pd.
da Katia Riccardi 19.44
La cintura come quella usata negli attentati
Secondo quanto riportato da France Info, la cintura contiene due cariche, una al livello del ventre e l’altra posteriore. Una cintura molto simile a quelle usate negli attentatii a Parigi.
da Katia Riccardi 19.43
Scuole e metro Bruxelles riapriranno mercoledì
A Bruxelles l’allerta terrorismo resta al massimo livello: scuole e metropolitane riapriranno mercoledì. Lo ha comunicato il premier belga Charles Michel. In precedenza la procura federale aveva comunicato che le indagini legate agli attentati a Parigi continuano.
da Agnese Ananasso 19.22
Salah fu localizzato zona ritrovamento cintura
Abdeslam Salah, il terrorista ricercato in Belgio per gli attentati di Parigi, fu localizzato, prima che i due complici arrivassero con la Golf per riportarlo in Belgio, proprio a Montrouge e Chatillon, la zona di banlieue in cui oggi è stata ritrovata la cintura esplosiva.
da Katia Riccardi 19.16
Bruxelles mantiene il massimo livello di allerta
Il primo ministro del Belgio, Charles Michel, ha annunciato che resta a livello 4, il massimo, l’allerta per la regione di Bruxelles capitale per "minaccia imminente". Nel resto del paese è confermato il livello 3. La minaccia è la stessa di ieri.
da Katia Riccardi 19.15
Bruxelles: procura, 17 rilasciati
Le autorità belghe hanno rilasciato 17 delle 21 persone arrestate tra ieri ed oggi. Tre rimangono in stato di fermo, uno è stato tramutato in arresto in relazione ai fatti di Parigi. Lo riferisce la procura di Bruxelles.
da Katia Riccardi 19.14
Trovata cintura esplosiva in cestino a Montrouge
Una cintura esplosiva è stata ritrovata oggi a Montrouge, banlieue sud di Parigi, secondo quanto riferisce una fonte dell’inchiesta sugli attentati alla radio France Info. La cintura ha una forma simile (caricatore avanti e dietro) a quella dei terroristi del 13 novembre.
da Katia Riccardi 19.13
Nuovo sospetto accusato in Belgio per attentati a Parigi
Lo ha annunciato l’ufficio del procuratore federale belga in un comunicato. "E’ accusato di partecipazione alle attività di un gruppo terroristico e di attacco terroristico" a Parigi, ha detto il procuratore, aggiungendo che altre cinque persone arrestate sono state rilasciate domenica sera. Tra i cinque arrestati, tre sono rimasti in custodia, ha detto la fonte.

VIDEO FRATELLO SALAH
Il fratello di Salah, terrorista in fuga: ’’Meglio vederlo in prigione che al cimitero’’
Salah Abdeslam, uno dei principali sospetti degli attacchi di Parigi del 13 novembre e uno degli uomini più ricercati d’Europa, all’ultimo momento ha deciso di fare marcia indietro e di "non andare fino in fondo": è quanto ha detto il fratello, Mohamed, in una nuova intervista alla televisione belga. "E’ più che la mia speranza, è la mia convinzione. Salah è una persona molto intelligente, penso che all’ultimo momento Salah abbia deciso di fare marcia indietro", ha affermato Mohamed Abdeslam che ha nuovamente chiesto al fratello di consegnarsi agli inquirenti in questa intervista a Rtbf: "Preferiamo vederlo in prigione che in un cimitero". Anche l’ls infatti dà la caccia a Salah, per non essersi fatto saltare in aria la notte delle stragi parigine

LA CHARLES DE GAULLE BOMBARDA
PARIGI - Dalla portaerei francese Charles de Gaulle, in navigazione nel Mediterraneo orientale, sono partite oggi le prime missioni per bombardare le postazioni dell’Is, al momento limitate all’Iraq. Lo ha annunciato il capo dello stato maggiore interforze, generale Pierre de Villiers, da bordo dell’ammiraglia della Marina Militare, spiegando che sono stati distrutti due obiettivi.
Oggi caccia francesi sono decollati dalla portaerei Charles de Gaulle, per missioni nelle zone controllate dallo Stato islamico in Iraq e in Siria. Queste missioni arrivano 10 giorni dopo i devastanti attentati di Parigi. Intanto l’aviazione russa ha sganciato bombe al fosforo bianco in zone abitate da civili, in ripetuti bombardamenti nel nord-ovest della Siria, lontano da zone controllate dall’Is. La notizia è emersa da una denuncia la Rete siriana per i diritti umani, l’organizzazione che da anni monitora le violazioni nella guerra siriana.
Bombardamenti russi. Nelle ultime 48 ore, le forze aeree russe hanno distrutto un impianto di stoccaggio petrolifero vicino Raqqa e raffinerie appartenenti allo Stato islamico oltre a un convoglio di camion cisterna. Bombardieri russi provenienti dalla base aerea di Hmeimim hanno completato l’operazione nelle regioni settentrionali e orientali della Siria. L’aviazione civile irachena ha sospeso per le prossime 48 ore i voli tra Baghdad e le città di Irbil e Sulaimaniya, nel nord del Paese, a causa delle intense attività militari russe dal Mar Caspio verso la Siria.
Gli Usa. Truppe governative siriane sostenute da raid russi hanno ripreso oggi il controllo di una cittadina a maggioranza cristiana nella Siria centrale conquistata nelle scorse settimane dall’Is. Proseguono intensi bombardamenti dell’aviazione di Mosca contro postazioni Is nei pressi di Palmira, nella Siria centrale. In Siria è atteso anche un piccolo contingente delle forze speciali Usa che Barack Obama ha dispiegato nel paese. "Arriverà "molto presto" sul terreno", ha detto Brett McGurck, l’inviato speciale Usa per la lotta allo Stato Islamico, spiegando che queste forze, stimate intorno ad una cinquantina di uomini, aiuteranno le forze locali ad organizzare l’offensiva di terra contro le forze dell’Is. Queste forze stanno conducendo "un’operazione che sta avendo successo, focalizzata nell’isola Raqqa" considerata la roccaforte dell’Is", ha detto ancora McGurck. L’arrivo dei militari delle forze speciali rappresenta il primo dispiegamento ufficiali di forze di terra americane in Siria, anche se l’autorizzazione data lo scorso ottobre da Obama prevede per loro un ruolo non di combattimento.
La coalizione internazionale. Nelle ultime 24 ore sono stati nel complesso 33, di cui 19 in Iraq e 14 in Siria, i nuovi attacchi aerei condotti dalla coalizione internazionale guidata dagli Usa contro l’Is. A questi ne vanno aggiunti altri tre risalenti a sabato, ma non conteggiati in precedenza, concentrati nelle province siriane di Deir Ezzor e al-Hasakah, dove sono stati distrutti 283 veicoli e soprattutto un complesso di silos petroliferi per lo stoccaggio clandestino
del greggio. Stando al commando alleato unificato di Washington, sono poi stati colpiti obiettivi presso Ramadi, Falluja, la stessa al-Hasakah e Ayn Issa, una trentina di chilometri a nord di Raqqa, capitale di fatto dell’auto-proclamato califfato.


Principe Carlo: guerra in Siria è collegata a cambiamento climatico
Il principe Carlo, che parlerà in apertura della conferenza sul clima di Parigi Cop21 la prossima settimana, ha dichiarato in un’intervista a Skynews, che la guerra in Siria potrebbe essere collegata ai cambiamenti climatici. Il principe Carlo ha ricordato il mancato accordo sul clima al summit di Copenhagen nel 2009, chiusosi con "un vero disastro, francamente, una tragedia, perché abbiamo perso tutti questi anni. C’è molto da fare per recuperare" e per controllare
quello che accadrà dopo la conferenza di Parigi per il mantenimento degli impegni presi

ADDIO A VALERIA
VENEZIA - "Ciao Valeria, grazie per la tua testimonianza di cittadina e giovane donna". Con queste parole, scritte nel libro degli ospiti all’ingresso della camera ardente, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha tributato un ultimo omaggio a Valeria Solesin, l’unica vittima italiana della strage di Parigi del 13 novembre.
Venezia, la dedica di Renzi alla Solesin: "Ciao Valeria"
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Una fila ininterrotta di persone, ordinata e silenziosa, si è formata dal primo mattino per accedere alla camera ardente allestita presso il municipio nella sede di Cà Farsetti. Quasi ogni visitatore porta con sé una rosa bianca che viene depositata a terra sopra la bara. Moltissimi i messaggi che i veneziani lasciano prima di uscire dalla sala. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato poco dopo le 13. Dopo essere atterrato al Marco Polo di Tessera ha preso un motoscafo per recarsi nella sede del Comune, dove sino a stasera è aperta la camera ardente. Il premier ha ringraziato anche la famiglia Solesin con un tweet: "Grazie alla famiglia di Valeria Solesin, un esempio di forza e di dignità", ha scritto. Nel pomeriggio è atteso in città anche la presidente della Camera Laura Boldrini. A vegliare la salma sono i genitori ed il fratello di Valeria, nonché numerosi amici, e in particolare il fidanzato Andrea Ravignani.

I funerali, voluti dalla famiglia in forma civile, si svolgeranno domani alle 11 in piazza San Marco alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Per volontà della famiglia, la cerimonia sarà officiata con rito civile e aperta alle donne e agli uomini di ogni credo. La salma partirà da cà Farsetti, sede del Comune, dove è stata allestita la camera ardente, con un corteo dei gondolieri, che la porterà a piazza San Marco alle 11. Nel salotto di Venezia verrà montata una pedana con alle spalle la basilica, e un’altra piccola pedana con la bara, con la famiglia da un lato e dall’altro le autorità. Per quanto riguarda la sicurezza, sarà adattato il protocollo di sicurezza e di accessi alla piazza previsto per il Giubileo (a Venezia si aprirà una porta santa il 13 dicembre). La cerimonia sarà aperta dall’inno nazionale italiano e dalla Marsigliese; a rappresentare il governo, dopo la visita di oggi del premier Matteo Renzi alla camera ardente, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti

SERPENTINI
PARIGI - Salvate da un kalashnikov difettoso. Sophia Bejali, 40 anni, e Barbara Serpentini, 18, studentessa di scienze politiche, sono le due donne "miracolate" del video diffuso dal Daily Mail in cui si vede Salah Abdeslam (che si intravede solo alla fine del video registrato dalle telecamere interne), il terrorista più ricercato in questi giorni dall’intelligence europea, che punta l’arma contro due persone nascoste sotto i tavolini della pizzeria "Casa Nostra", preme il grilletto ma dall’arma non esce nessun colpo. E le "graziate" riescono a scappare.

Sophia e Barbara tutto questo lo hanno saputo solo ora, a dieci giorni dal quel drammatico 13 novembre, vedendo il filmato, e hanno provato a riavvolgere il nastro della memoria, guardando quegli attimi di vita come se non fosse la loro, come se non fossero quelle due sotto al tavolino. E provano a raccontare, a ricordare perché erano lì, cosa è successo in quegli attimi di paura.

Un’amicizia acerba, nata solo un mese prima, in un’organizzazione per i senza tetto, un drink per fare due chiacchiere in una bella e mite serata parigina. "Ci siamo viste in rue de la Fontaine du Roi, siamo andate verso i café della strada e abbiamo scelto la pizzeria perché avevamo voglia di un posto accogliente e carino" ricorda la Bejali, che si ferma a riflettere. "L’alternativa era il bar davanti, con i tavolini all’aperto, il café ’Bonne bière’. Se avessimo scelto quello forse ora saremmo morte". La sorte ha scelto per loro. Alle 21.34 è successo l’impensabile: "Quella macchina nera che accosta e all’improvviso un rumore forte, sconosciuto, dei botti, ho pensato a dei petardi" continua la donna "e istintivamente ho spinto Barbara sotto il tavolino e mi sono stretta a lei. Ci tenevamo le mani sugli occhi, l’unica cosa che potevamo fare era sentire i colpi che continuavano assordanti intorno a noi e pensare ecco ’stiamo per morire’. Poi il frastuono è diventato meno forte, si è fatto più lontano. Quando ho capito che era finito ho detto a Barbara di correre, correre, scappare".

"Da sotto il tavolo ho visto due piedi, due scarpe da ginnastica nere, lì, ferme, davanti a me, così vicine da poterle toccare" ricorda Barbara. "Ma non volevo guardare, non avevo il coraggio di alzare la testa e incrociare quegli occhi. Mi abbracciavo a Sophia e tremavo e tremando pensavo ’sto per morire, ora muoio’. Ma lui restava lì fermo e non se ne andava. Non capivo perché, poco più in là gli spari continuavano. Guardando queste immagini ho capito perché sono ancora qui. Quell’arma puntata verso di noi non ha sparato. Si è inceppata. Quando non abbiamo sentito più nulla siamo uscite da sotto il tavolo e abbiamo iniziato a correre. Abbiamo suonato a tre portoni ma nessuno ci apriva. Finalmente uno lo abbiamo trovato aperto e ci siamo messe in salvo lì dentro. Ancora non posso credere che quella lì sotto al tavolino ero io. E a tutte le coincidenze che hanno portato me e Sophia proprio in quel café, quella sera. E alle persone che si sono salvate per miracolo".