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 2015  novembre 02 Lunedì calendario

SCUSE «Chiedo scusa. Ho fatto una gara di merda» (Sebastian Vettel dopo il GP del Messico). TERRA «Abbiamo ricevuto una lezione di umiltà

SCUSE «Chiedo scusa. Ho fatto una gara di merda» (Sebastian Vettel dopo il GP del Messico). TERRA «Abbiamo ricevuto una lezione di umiltà. Avevamo toccato il cielo con un dito nelle settimane scorse e per tutto il campionato, siamo tornati a terra» (Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari). TEDESCHI «La prima stagione alla Roma fu poco felice, soffrivo per gli infortuni, faticavo, ma alla gente interessa poco se hai i dolori: devi fare gol. Allora andai dal presidente Dino Viola e gli dissi: “Sono tedesco e vorrei sempre dare il massimo, vi capisco se non siete soddisfatti e non voglio togliere il posto a un altro straniero”, perché allora erano contingentati. Viola mi disse: “No, lei rimane, ho sempre creduto nelle sue capacità”. Restai volentieri e mi imposi» (Rudi Voeller). TEATRO «Ogni emozione ha i suoi luoghi e soprattutto i suoi tempi. Giocare a calcio in Germania è come essere degli attori di teatro: quando reciti il pubblico è caldo, vicino, partecipa, si emoziona. Ma quando lo spettacolo finisce il teatro si svuota e tutto finisce. Ogni tanto nel nostro calcio c’è persino un po’ di silenzio...» (Giulio Donati, esterno italiano del Bayer Leverkusen). LAMENTELE «Io non volevo lamentarmi del San Paolo perché si sta rovinando un po’. Ma poi vai a Genova e vedi che su un terreno del genere non si può giocare. È normale fare fatica contro una squadra aggressiva come il Genoa se non puoi giocare la palla di prima ed essere costretto a fare sempre un tocco in più» (Maurizio Sarri). ARIA «Mi sei mancato come l’aria. Sono tornato a respirare» (Mattia Destro e il ritorno al gol). MELE «Andare in bici per me è come raccogliere mele. I miei genitori hanno un’azienda agricola a Livo: coltiviamo mele. Lì ho capito che il prodotto riflette l’impegno. Se ci metti cuore e tempo, in autunno raccogli buoni frutti, altrimenti il risultato è negativo. Con la bici succede lo stesso (Gianni Moscon, che questa stagione tra i dilettanti ha conquistato il titolo di campione italiano Under 23, il Palio del Recioto e il Trofeo Almar in Coppa delle Nazioni). DOPO «Non sono mai stato un testa di cazzo, chi mi conosce lo sa. Sempre stato un ragazzo tranquillo. Del calcio mi piaceva solo il campo, tutto il resto no. Mai pensato al dopo, anche se in questo dopo ci sto benissimo. Mai pensato di diventare allenatore. Non mi sono preparato a niente» (Gigi Lentini).