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 2015  ottobre 07 Mercoledì calendario

Quando il procuratore prende più del calciatore. C’è il caso Radonjic, il croato classe ’96, arrivato nel gennaio 2014 e rispedito a casa sette mesi dopo perché il costo del cartellino (che si aggirava sul milione) è lievitato per le commissioni dovute all’agente a 3,1 milioni di euro e il caso Pjanic, che si è messo in tasca 3,3 milioni ma ne è costato 11– Plusvalenze ma non solo

Quando il procuratore prende più del calciatore. C’è il caso Radonjic, il croato classe ’96, arrivato nel gennaio 2014 e rispedito a casa sette mesi dopo perché il costo del cartellino (che si aggirava sul milione) è lievitato per le commissioni dovute all’agente a 3,1 milioni di euro e il caso Pjanic, che si è messo in tasca 3,3 milioni ma ne è costato 11– Plusvalenze ma non solo. La relazione finanziaria della Roma, oltre a certificare l’ottimo lavoro del ds Sabatini in quest’ambito (+38,5 milioni al 30 giugno 2015), certifica ancora una volta l’importanza che i mediatori esercitano nel nostro calcio. Del resto l’allarme era stato lanciato già nel periodo 2011-13, con gli oltre 254 milioni di dollari – pari al 14.6% del valore degli 865 affari (83% prodotti da operazioni all’interno della Uefa) – in cui erano presenti i procuratori (per un valore 1,7 miliardi di dollari). Ricordiamo: nel settembre del 2013 il presidente Lotito denunciare l’agente di Ylmaz, reo di avergli chiesto più di 2 milioni di commissioni, definiti un’estorsione. Ecco, la prassi di quelle che nei bilanci delle società figurano come «oneri accessori, compensi a intermediari», continua. PRASSI CONSOLIDATA«Con il denaro in tasca si è a casa ovunque», amava sottolineare lo scrittore De Foe. E negli ultimi tempi a Trigoria, molti procuratori si sono trovati a loro agio. Un caso su tutti fa scalpore: quello di Radonjic, il croato classe ’96, arrivato nel gennaio 2014 e rispedito a casa sette mesi dopo. Bene, il costo del cartellino (che si aggira sul milione) lievita per le commissioni dovute all’agente a 3,1 milioni di euro. Praticamente il triplo. Non è l’unico caso di compensi che superano il valore del calciatore: Torosidis, ad esempio, è stato pagato 400mila euro ma il corrispettivo all’intermediario è stato più del doppio (850mila); Anonic, costato 150 mila euro, ha visto la commissione essere superiore di 20mila euro (170). Se è vero che alla fine è sempre l’affermarsi o meno del giocatore a incidere sulla valutazione dell’operazione (in pochi ad esempio avranno fatto caso che Pjanic, costato 11 milioni, ha avuto una commissione pari al 33% del costo del cartellino: 3,3 milioni), il totale di 20,3 milioni di commissioni (tra questi, 1,9 Strootman, 1,3 Nainggolan, 1,7 Ljajic, 1,6 Iturbe, 1,3 Sanabria, 1 Cole) nel bilancio giallorosso al 30 giugno 2015 è una somma che non passa inosservata. I club (non è infatti una prerogativa esclusiva della Roma) giustificano gli importi, asserendo ufficiosamente che quelle che a volte appaiono operazioni minori e incomprensibili per costi e oneri, possono diventare il passepartout per arrivare ad obiettivi importanti, dove la parola del procuratore ha un peso fondamentale. STIPENDI IN AUMENTONella relazione finanziaria giallorossa, si evidenzia inoltre l’aumento degli stipendi della squadra, lievitati a 123 milioni di euro lordi, circa il 63% dei costi complessivi. Italo Zanzi il più pagato: 1,52 milioni lordi. Per il dg Baldissoni, invece, compenso fisso di 612 mila euro lordi, più 150 mila di premi Champions. Poco più di un milione lordo (1,074) tocca al ds Sabatini, a prescindere dai risultati sportivi ed economici della squadra. Stefano Carina