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 2015  ottobre 07 Mercoledì calendario

IL RE DEL GOL HA L’ALZHEIMER – 

IL RE DEL GOL HA L’ALZHEIMER – 
Forse Gerd Muller non ricordava più tutti i suoi gol nemmeno prima di ammalarsi. Ne ha segnati troppi per tenere il conto, figuriamoci il catalogo, ma ora una malattia vigliacca che toglie coscienza un pezzo alla volta cancellerà dalla sua testa quella collezione spettacolare di reti. Speciali non nella fattura, ma nel numero, nella frequenza, nella costanza. Nell’accumulo che ha resto un attaccante sgraziato un mito del calcio.
Gerd Muller era il padrone del gol e oggi è malato di Alzheimer. Lo ha rivelato il Bayern Monaco, la squadra con cui lui ha fatto la storia, dove ha segnato 365 gol in 427 partite di Bundesliga e dove è tornato da dirigente a fine carriera, dopo la parentesi americana, il divorzio, l’alcolismo, la depressione.
Aveva superato le ombre poi un giorno del 2011 si è perso per le strade di Trento. Accompagnava degli under 23 bavaresi e lo hanno recuperato i carabinieri, spaesato e confuso. Sembrava un’altra crisi di identità, la conseguenza di qualche eccesso, invece erano sintomi.
Numeri incredibili
Muller è diventato famoso come l’incubo delle difese: insaziabile, inarrestabile, quando giocava aveva bisogno di gol come dell’aria e non aveva paura di nessuno. Forse solo di Roberto Rosato, lo stopper che gli si è parato davanti nella partita del secolo: Italia-Germania 4-3, epica semifinale Mondiale in cui ovviamente Muller ha segnato ben due volte. Solo che come al solito voleva di più e quella sera si è dovuto fermare.
Ha vinto un Mondiale (1974) e un Europeo (1972) con la Germania, tre Coppe Campioni, un Intercontinentale, 4 campionati tedeschi con il Bayern. Il vertiginoso totale dice 723 gol in 771 uscite ufficiali e il suo è uno dei rari casi in cui i numeri raccontano tantissimo. Definiscono bene la storia di Der Bomber che ha iniziato la carriera al Nördlingen, nel club della sua città, dove già spiazzava tutti con una media senza confronti. Ci è voluto Messi per rubargli qualche record, ora l’Alzheimer se li porterà via tutti, ma resteranno per sempre nella memoria collettiva. Muller compie 70 anni il 3 novembre, Rummenigge avverte che «lo stadio della malattia è avanzato» e aggiunge: «Senza Gerd, Bayern e Germania non sarebbero diventati quello che sono oggi». Squadre che non hanno paura, come non ne ha mai avuta lui.